POLIZIA POSTALE E DELLE COMUNICAZIONI

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    Adescavano minorenni attraverso l’inserzione di annunci online su siti web d’incontri: tre persone sono state arrestate dagli uomini della questura di Aosta per induzione e sfruttamento della prostituzione minorile.

    Presi i contatti sugli annunci online dei siti, seguivano gli incontri in diversi luoghi, anche appartati, stabiliti di volta in volta, in occasione dei quali i minori svolgevano le prestazioni sessuali richieste, ricevendo ciascuno un corrispettivo in denaro contante variabile dai 50 ai 200 euro.

    L´attività di indagine, iniziata nel 2017, ha permesso di appurare l´esistenza di una rete di prostituzione minorile, approfittando della quale gli arrestati hanno ripetutamente compiuto atti sessuali con giovanissimi, nella piena consapevolezza della loro età.

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    LA POSTALE È “SALVA”. DOPO ANNI DI BATTAGLIE ARRIVA LA BUONA NOTIZIA

    La buona notizia era nell’aria, ieri è arrivata la conferma dalle parole del Sottosegretario all’Interno Nicola Molteni. Gli uffici della Polizia Postale non chiuderanno, anzi saranno rafforzati. Salvi quindi gli uffici della provincia di Cremona. Soddisfazione espressa dal segretario provinciale Gianluca Epicoco, protagonista insieme a tutta la squadra del Sap di una battaglia durata molti anni. Alla fine questa decisione ha dimostrato che i tagli decisi gli anni scorsi erano improntati più a un mero risparmio economico che all’efficienza del servizio.
     
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    Pedopornografia: operazione della Postale di Catania

    Sono coinvolti anche 15 italiani uno dei quali è stato arrestato, nell’operazione della Polizia postale di Catania che ha scoperto un traffico di immagini pedopornografiche sul web.

    L'indagine chiamata “Showcase” trae origine da una attività di monitoraggio sul web e dalla scoperta di una piattaforma web di un Paese estero con pagine “dedicate” contenenti immagini e commenti che istigavano pubblicamente a commettere atti sessuali in danno di minori.

    Il meticoloso lavoro sotto copertura svolto dagli investigatori della Postale, condotto per più di un anno, ha consentito di acquisire elementi di colpevolezza sufficienti nei confronti di numerose persone residenti in varie parti d’Italia.

    La magistratura catanese ha disposto perquisizioni contestando i reati di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico e di istigazione a pratiche di pedofilia.

    Durante le perquisizioni è stato arrestato un 32enne residente a Verona perché è stato trovato in possesso di centinaia di file pedopornografici di rilevante gravità.

    Gli agenti hanno sequestrato numeroso materiale informatico da sottoporre ad analisi approfondite analisi.

    Le provincie interessate sono state Belluno, Bergamo Bologna, Ferrara, Milano, Potenza, Siracusa, Torino, Verona.

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    Pedopornografia: operazione della Postale di Catania

    Sono coinvolti anche 15 italiani uno dei quali è stato arrestato, nell’operazione della Polizia postale di Catania che ha scoperto un traffico di immagini pedopornografiche sul web.

    L'indagine chiamata “Showcase” trae origine da una attività di monitoraggio sul web e dalla scoperta di una piattaforma web di un Paese estero con pagine “dedicate” contenenti immagini e commenti che istigavano pubblicamente a commettere atti sessuali in danno di minori.

    Il meticoloso lavoro sotto copertura svolto dagli investigatori della Postale, condotto per più di un anno, ha consentito di acquisire elementi di colpevolezza sufficienti nei confronti di numerose persone residenti in varie parti d’Italia.

    La magistratura catanese ha disposto perquisizioni contestando i reati di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico e di istigazione a pratiche di pedofilia.

    Durante le perquisizioni è stato arrestato un 32enne residente a Verona perché è stato trovato in possesso di centinaia di file pedopornografici di rilevante gravità.

    Gli agenti hanno sequestrato numeroso materiale informatico da sottoporre ad analisi approfondite analisi.

    Le provincie interessate sono state Belluno, Bergamo Bologna, Ferrara, Milano, Potenza, Siracusa, Torino, Verona.

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    Pescara: arrestate tre persone per truffe on line

    Arrestate tre persone, responsabili di truffa on line e di illecito utilizzo di carte di credito.

    Con l’operazione Fraud, della Polizia postale, sono finiti agli arresti domiciliari tre uomini, residenti tra Pescara e Montesilvano, luoghi dai quali venivano realizzate le truffe.

    I truffatori hanno mostrato grande abilità nel sembrare credibili venditori, mediante annunci, fotografie dei beni, contatti telefonici e scambio di mail con gli acquirenti.

    I beni, offerti sui più noti marketplace, dopo il pagamento non venivano consegnati.

    Per arrivare ai responsabili dei raggiri i poliziotti, oltre ai servizi di osservazione e nell’acquisizione di immagini di telecamere, hanno seguito soprattutto i movimenti di denaro.

    L’operazione di oggi costituisce lo sviluppo dell’indagine che ha già condotto, nel maggio scorso, all’arresto di tredici persone e alla denuncia di altre 33 per truffe e illecito utilizzo di carte di credito.

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    I 20 anni della Polizia Postale a Catania

    Oggi 4 Novembre, in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale, le Forze Armate insieme alle Autorità Militari, Civili e Religiose, hanno festeggiato, nel suggestivo scenario di questa piazza Duomo, la ricorrenza del “Centenario” della fine del primo conflitto mondiale per l’Italia, con la vittoria annunciata il 4 novembre 1918 dal Generale Armando Diaz nel “Bollettino della Vittoria”.

    Alla cerimonia ha presenziato anche il Questore di Catania, con la partecipazione di una rappresentanza della Polizia di Stato .

    In particolare, è stata allestita per l’evento la vetrina di un esercizio commerciale di questa via Etnea dedicandola, quest’anno, al 20° anniversario della fondazione della Polizia Postale e Delle Comunicazioni, per evidenziare il crescente impegno assunto dalla predetta Specialità, nata a tutela della corrispondenza e dei servizi postali e oramai divenuta un polo specializzato per il contrasto al “cybercrimine” in tutte le sue molteplici e mutevoli declinazioni. E’ stato esposto sulla vetrina anche il logo Ufficiale realizzato in occasione del 20° anniversario, un adesivo che sarà apposto su tutti i veicoli con i colori d’istituto in dotazione alla specialità.

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    Torino: individuati ed arrestati due cittadini rumeni dediti alla manomissione di sportelli Bancomat

    Al termine di un’articolata indagine durata oltre un anno, la Polizia Postale e delle Comunicazioni è riuscita a dare un volto ai componenti di un sodalizio criminale dedito alla manomissione degli sportelli Bancomat degli istituti di credito.

    Il gruppo criminale, in parte ancora in corso di identificazione, aveva ideato un meccanismo di prelievo fraudolento che faceva leva sulla creazione di un bug nel funzionamento degli sportelli ATM che“svaligiavano”.

    Costoro, utilizzando delle carte di credito genuine intestate a diversi prestanome e preventivamente ricaricate, richiedevano l’erogazione del contante allo sportello automatico, ma riuscivano a prelevarlo senza che l’operazione venisse contabilizzata. La manomissione dello sportello di erogazione del denaro, in tal modo consentiva di acquisire le somme emesse dal bancomat, rimanendo in possesso di quelle presenti sulla ricaricabile.

    Tali somme, rimaste quindi disponibili sulle carte, poco dopo le operazioni fraudolente venivano subito “monetizzate” con prelievi presso altri Istituti bancari o presso sale scommesse Bingo al fine di eludere gli eventuali blocchi da parte delle stesse banche che avrebbero reso vana l’attività delittuosa.

    Il bottino incassato ammonta a diverse decine di migliaia di euro, cui si aggiungono i danni agli sportelli bancari automatici patiti dalle filiali prese di mira dei malviventi.

    Le indagini della Polizia Postale di Torino, partite dalla visione di alcuni filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza degli istituti bancari, si sono sviluppate mettendo a fattor comune le numerosissime denunce presentate dagli istituti colpiti, in modo da poter comparare gli elementi raccolti, unitamente alla predisposizione di accurati servizi di osservazione e pedinamento, anche virtuale, protrattisi per settimane.

    La presenza presso i vari sportelli bancomat degli stessi individui ha consentito di individuare e circoscrivere i componenti del sodalizio criminale pur non conoscendone l’identità. Alla luce di quanto appurato gli investigatori della Polizia Postale hanno provveduto ad una analisi degli ATM attaccati anche attraverso una comparazione tra sportelli bancari. I risultati delle valutazioni eseguite hanno consentito di individuare la tipologia e la marca degli ATM più esposti che sono stati prontamente messi sotto osservazione.

    Questa è stata la mossa vincente che ha consentito di identificare i due arrestati che come gli investigatori sospettavano hanno preso di mira gli ATM sotto osservazione trasformando l’ipotesi in certezza dal momento che è stato possibile dare un nome e un volto agli autori dei fatti.

    Oltre all’esecuzione dei 2 arresti, in ottemperanza ad ordinanza emessa dal GIP di Torino su richiesta della locale Procura della Repubblica, gli investigatori del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino sono tuttora sulle tracce dei complici, nei confronti dei quali proseguono gli accertamenti investigativi del caso

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  8. alessandro8309
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    Buongiorno,
    sono un appartenente della PS e faccio servizio presso la Questura, vorrei provare un esperienza nella Polizia Postale,
    qualcuno sa dirmi il tipo di indennità corrisposte?

    Grazie
    Buona serata
     
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    Alessandro8309, visto che sei al tuo primo post,
    che ne diresti di presentarti al Forum nella apposita Sezione "Presentazioni" ??.
    Intendiamoci, non è obbligo farlo, ma ci teniamo !.
    Grazie se lo farai.
    Poi ne riparliamo. ;)
     
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    Celebrazione dei 20 anni dall’istituzione della Polizia Postale

    Nel capoluogo ternano, il ventesimo anniversario dell’istituzione verrà celebrato giovedì 6 dicembre, alle ore 14.30, presso la sede Confindustria, in via A. Garofoli, 13-15, nel corso di un seminario in cui si parlerà di sicurezza informatica delle aziende: “Cyber Security nel nuovo millennio: opportunità ed insidie della rivoluzione digitale”.

    Il convegno sarà introdotto dal Presidente Confindustria Umbria Antonio Alunni, dal Questore di Terni Antonino Messineo e dal Prefetto di Terni Paolo De Biagi.

    L’evento rappresenta un’occasione per presentare alle imprese del territorio il Protocollo di Intesa sulla Sicurezza Informatica, siglato tra Confindustria Umbria e il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni dell’Umbria, che ha l’obiettivo di prevenire e contrastare i crimini informatici in un contesto in cui le imprese devono proteggere confini virtuali sempre più estesi.

    Anna Lisa Lillini, Dirigente Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni dell’Umbria illustrerà il Protocollo d’Intesa, mentre un focus sulle opportunità e le insidie delle nuove tecnologie per le aziende sarà curato dal personale del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni dell’Umbria.

    Business email compromise (BEC), Cryptovirus e vulnerabilità dei siti web sono alcune delle minacce che possono insidiare il patrimonio informativo su cui si basa l’economia digitale delle aziende e, in alcuni casi, comprometterne gli sforzi di crescita.

    Attraverso quanto previsto dal Protocollo, e con il supporto delle competenze e dell’esperienza della Polizia Postale, è possibile prevenire i pericoli, neutralizzare attacchi informatici e realizzare percorsi formativi su come mettere in atto comportamenti volti a difendere il proprio patrimonio informatico.

    Una collaborazione virtuosa che consentirà alle imprese associate a Confindustria Umbria di segnalare eventuali reati e chiedere consigli su tutto quello che riguarda i pericoli legati alla cybersecurity in un’epoca in cui, con Industria 4.0, i sistemi sono sempre più interconnessi.

    L’evento, organizzato dalla Polizia di Stato con la collaborazione di Confindustria Umbria, vedrà la partecipazione degli industriali della provincia di Terni.

    Seguirà la proiezione del video realizzato per il 20° Anniversario dell’istituzione del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.

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    Avrebbe adescato minori on line per violentarli, arrestato a Reggio

    Un operaio residente in provincia di Reggio Calabria é stato arrestato dalla polizia postale con l’accusa di avere violentato alcuni minori che aveva adescato online utilizzando i social network.

    L’arresto, come riporta l'Ansa, è stato fatto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria.

    «Gli inquirenti hanno accertato - è detto in una nota della Questura di Reggio Calabria - che, dietro l’apparente normalità familiare e lavorativa, si celava la personalità di un adescatore seriale di adolescenti che, approfittando delle opportunità di anonimato offerte dal web, mentiva sulla propria identità al solo fine di ingannare gli interlocutori, inducendoli ad inviargli proprie immagini intime
    e compromettenti e poi minacciarli al fine di concordare incontri reali nel corso dei quali consumare atti sessuali. Le indagini si sono rivelate complesse in quanto l’operaio esercitava una fortissima influenza psicologica sulle vittime».

    Gazzetta del Sud 07/12/2018
     
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    Postale: presentato il libro “La violenza in un clic”

    È stato presentato stamattina al Polo anticrimine di Roma, presso la sala Giovanni Palatucci, il libro dal titolo “La violenza in un clic”: un percorso conoscitivo e pratico sul tema della violenza in Rete compiuta e subita dai giovani attraverso il cyberbullismo e adescamento online.
    Nel libro vengono trattati i vari aspetti legati alla prevenzione e al contrasto di atteggiamenti tenuti negli atti di cyberbullismo; vengo affrontati anche tutti quei fenomeni che tra i giovani, potrebbero trasformarsi in reati online.

    Presente all’evento il capo della Polizia Franco Gabrielli, il capo del Dipartimento per la giustizia minorile Gemma Tuccillo, il Garante dei diritti dell’infanzia Filomena Albano.

    Curatori del volume, il direttore delle Specialità della Polizia di Stato Roberto Sgalla e la professoressa Anna Maria Giannini de La Sapienza Università di Roma.

    Dopo il lancio del docufilm “La stagione ritrovata” la giornalista Helga Cossu, moderatrice della tavola rotonda ha dato il via al dibattito a cui hanno preso parte, inoltre, il direttore del Servizio Polizia postale, Nunzia Ciardi e altri esperti della Specialità, del Dipartimento per la giustizia minorile, dell’Azienda sanitaria locale Roma 1 ed il rappresentante Unicef.

    Il prefetto Gabrielli, durante il suo intervento ha dichiarato che "Per affrontare questi temi è importante riflettere sull'importanza dell'approccio culturale. La repressione c'è e ci deve essere ma è successiva. La vera medicina è quella preventiva che si basa sui comportamenti e sulla corretta modalità con la quale viviamo. I problemi vanno conosciuti, studiati” e di seguito ha concluso “Bisogna essere veloci nell'affrontarli ma in maniera sapiente. La complessità dei problemi oggi impone un approccio condiviso, è necessario fare rete".

    Il volume espone inoltre i risultati di una ricerca scientifica dal titolo “Quanto condividi?”: gli incontri della Polizia postale sui temi del rischio online sono diventati, infatti, una raccolta di dati e hanno contribuito alla realizzazione del testo.

    Durante gli incontri sono stati più di 2 mila i questionari assegnati a ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni, residenti in 10 fra le città più importanti di Italia.

    In essi sono stati raccontati casi tristemente reali di prepotenze online, di sexting, di adescamento in Rete, usandoli come scenari sui quali i giovani hanno espresso giudizi e convinzioni utili a comprendere pienamente perché si consideri possibile l’aggressione virtuale, lo scherno via Web e la fine della riservatezza sui social.
    I proventi della vendita del libro saranno destinati al Fondo assistenza della Polizia di Stato.


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    Questo il bilancio per la Polizia postale per il 2018, costantemente orientata alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica.

    Sono stati effettuati 43 arresti e 532 denunce nell’ambito della pedopornografia online; tra le operazioni più significative, coordinate dal Centro nazionale del Servizio polizia postale e delle comunicazioni, l’operazione “Ontario” con 22 perquisizioni, 4 arresti e 18 denunce; l’operazione “Safe friend”, nell’ambito della quale sono state eseguite 15 perquisizioni, 2 arresti e 13 denunce. Le indagini svolte anche in modalità sotto copertura nell’operazione “Good Fellas” hanno consentito di eseguire 14 perquisizioni, portando all’arresto di 4 persone, nonché di denunciare in stato di libertà altri 10 indagati. L’Operazione denominata “Showcase” si è conclusa con 15 perquisizioni, la denuncia di 14 persone e l’arresto di un altro indagato.

    Invece nell’ambito della prevenzione e le attività di monitoraggio della Rete sono stati coinvolti ben 33.086 siti internet, di cui 2.182 inseriti in black list.

    Il ricatto online è un fenomeno in continua crescita con 940 casi trattati dall’inizio dell’anno. Dal mese di gennaio ad oggi sono state denunciate 955 persone e 8 persone sono state arrestate per aver commesso estorsioni a sfondo sessuale, stalking, molestie sui social network, minacce e trattamento illecito di dati personali.

    L’aumento del numero degli adolescenti presenti sul web ha determinato una crescita esponenziale del numero di minorenni vittime di reati contro la persona: dai 104 casi registrati nel 2016 si è passati a 177 nel 2017 e 202 casi trattati nel 2018, le vittime hanno tutte un’età compresa tra i 14 e i 17 anni.

    In crescita anche le truffe online: nel 2018 la Postale ha denunciato 3.355 persone, ne ha arrestate 39, ha sequestrato 22.687 spazi virtuali, ha ricevuto e trattato circa 160 mila segnalazioni di truffe o tentate truffe.
    Di evidente incremento è l’attività di contrasto alla minaccia contro le infrastrutture svolta dal Centro nazionale anticrimine per la protezione delle infrastrutture critiche (C.n.a.i.p.c.), attestata dal rilevante aumento del numero di alert diramati dalle infrastrutture critiche nazionali che, rispetto al 2017, si è quasi raddoppiato sino a raggiungere 55.843 segnalazioni di sicurezza.

    In particolare la Sala operativa del Centro ha gestito:

    442 attacchi informatici nei confronti di servizi internet relativi a siti istituzionali e infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale;

    97 richieste di cooperazione nell’ambito del circuito “High Tech Crime Emergency”.

    Contro le più evolute tecniche di hackeraggio, i malware e le tecniche di phishing, per contrastare il financial cybercrime specialmente nei rapporti commerciali, la Polizia postale ha recuperato e restituito circa 9 milioni di euro dalle frodi denunciate. Sono ancora in corso attività di cooperazione internazionale per recuperare oltre 38 milioni di euro delle frodi intervenendo in tempo reale sulla segnalazione e bloccando la somma prima che venga polverizzata da vari prestanome. Solo con l’operazione “Emma4” di Europol in collaborazione con 30 Paesi europei, in Italia sono stati identificati 101 “money mules “ cioè destinatari di somme illecite provenienti da attacchi informatici e phishing, che hanno offerto la propria identità per l’apertura di conti correnti. Di questi, 50 sono stati arrestati e 13 denunciati in stato di libertà.

    Delle 320 transazioni per circa 34 milioni di euro, 20 milioni di euro sono stati bloccati e recuperati grazie alla piattaforma “OF2CEN” realizzata per prevenire e contrastare le aggressioni al sistema economico finanziario.

    Tra le ultime operazioni la “Travellers” conclusa con 6 arresti di appartenenti a un’associazione criminale che si occupava di dotare gli associati di conti correnti intestati a società inesistenti, apparati POS portatili abilitati a transazioni con carte di credito e carte prepagate per riciclare le somme illecitamente rubate.

    La Polizia postale, nelle attività di prevenzione e contrasto al terrorismo internazionale di matrice jihadista e, in particolare, ai fenomeni di radicalizzazione, nel 2018 ha monitorato circa 36mila spazi web (siti, weblog, forum, portali di social network e i cosiddetti “gruppi chiusi”) rimuovendo 250 contenuti.

    Per l’attività informativa si è avvalsa della collaborazione della Direzione centrale della polizia di prevenzione, delle Digos e di altri organi di Polizia e di intelligence. Per l’attività di contrasto, poliziotti “sotto copertura” con l’affiancamento di mediatori linguistici e culturali, si sono infiltrati in gruppi frequentati dagli internauti sostenitori dello Stato Islamico, per condurre complesse indagini.

    La Polizia Postale e delle Comunicazioni è impegnata, ormai da diversi anni, in campagne di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli connessi all’utilizzo della Rete, rivolte soprattutto alle giovani generazioni. Di particolare importanza la campagna itinerante “Una Vita da Social”, grazie alla quale sino ad oggi sono stati incontrati oltre 1 milione e 700 mila studenti, 180 mila genitori, 100 mila insegnanti per un totale di 15 mila Istituti scolastici e 250 città italiane.

    Grande consenso ha riscosso la campagna #cuoriconnessi, che ha coinvolto 30 mila studenti, attraverso la proiezione di un docufilm e le testimonianze dirette dei minori vittime di prevaricazioni, vessazioni e violenze online.

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    Polizia Postale : nuova attivita’ di spamming a scopo estorsivo



    È nuovamente in corso, in queste ore, una massiccia attività di spamming a scopo estorsivo che, ancora una volta, viene perpetrata mediante l’invio di email in cui gli utenti vengono informati dell’hackeraggio del proprio sistema operativo e dell’account di posta elettronica.

    Molto numerose sono state in questi giorni le segnalazioni e le denunce pervenute anche al Compartimento Polizia Postale di Catania. Qui di seguito i consigli della Polizia di Stato, consultabili anche su www.commissariatodips.it .

    L’azione dei cybercriminali, sfruttando una vulnerabilità del router, si perfezionerebbe mediante l’installazione di un “trojan horse”, ovvero un malware che, a loro dire, riuscirebbe a carpire tutti i dati presenti nel dispositivo stesso e, in particolar modo, la cronologia dei siti web visitati, ai contatti e tutte le email.

    Da qui scaturisce la minaccia di divulgare a tutti il tipo di siti visitati e la conseguente richiesta di denaro in criptovaluta.

    ATTENZIONE, nulla di tutto ciò è reale: rappresenta un’invenzione dell’autore del reato, elaborata al solo scopo di gettarci nel panico ed indurci a pagare la somma illecita: è tecnicamente impossibile, infatti, che chiunque, pur se entrato abusivamente nella nostra casella di posta elettronica, abbia potuto - per ciò solo – installare un virus in grado di assumere il controllo del nostro dispositivo, attivando la

    Webcam o rubando i nostri dati.

    Ecco dunque alcuni consigli su come comportarsi:

    Mantenere la calma: Il criminale non dispone, in realtà, di alcun filmato che ci ritrae in atteggiamenti intimi né, con tutta probabilità, delle password dei profili social da cui ricavare la lista di nostri amici o parenti

    Non pagare assolutamente alcun riscatto: l’esperienza maturata con riguardo a precedenti fattispecie criminose (come #sextortion e #ransomware) dimostra che, persino quando il criminale dispone effettivamente di nostri dati informatici, pagare il riscatto determina quale unico effetto un accanimento nelle richieste estorsive, volte ad ottenere ulteriore denaro.

    Proteggere adeguatamente la nostra email (ed in generale i nostri account virtuali): Cambiare - se non si è già provveduto a farlo - la password, impostando password complesse; non utilizzare mai la stessa password per più profili; Abilitare, ove possibile, meccanismi di autenticazione “forte” ai nostri spazi virtuali, che associno all’inserimento della password, l’immissione di un codice di sicurezza ricevuto sul nostro telefono cellulare.

    Tenere presente che l’inoculazione (quella vera) di virus informatici capaci di assumere il controllo dei nostri dispositivi può avvenire soltanto se i criminali informatici abbiano avuto disponibilità materiale dei dispositivi stessi, oppure qualora siano riusciti a consumare, ai nostri danni, episodi di phishing informatico: è buona norma quindi non lasciare mai i nostri dispositivi incustoditi (e non protetti) e guardarsi dal cliccare su link o allegati di posta elettronica sospetti.


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    Pedopornografia, arrestato a Mantova professore di un liceo
    L'uomo è stato fermato dalla questura per possesso e diffusione di materiale pedopornografico.

    La squadra mobile e la polizia postale di Mantova hanno arrestato un professore, che insegna in un liceo della città, con l'accusa di possesso e diffusione di materiale pedopornografico.

    L'uomo è stato arrestato martedì sera e, per adesso, non si conoscono altri dettagli della vicenda.

    La Repubblica 30 gennaio 2019
     
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546 replies since 2/10/2014, 10:13   4594 views
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