POLIZIA POSTALE E DELLE COMUNICAZIONI

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    L'evoluzione tecnologica degli ultimi anni ha reso indispensabile l'uso di Internet quale mezzo di scambio di informazioni, di accesso alle grandi banche dati, di esecuzione di transazioni e disposizioni finanziarie, di ideazione e creazione di nuove attività professionali.
    La rapida diffusione dell'uso di Internet ha ben presto messo in evidenza i punti di debolezza della Rete stessa, in particolar modo con riferimento alla sicurezza informatica. È in questo scenario che nasce, con legge riforma dell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza, la polizia Postale e delle Comunicazioni, quale "specialità" della Polizia di Stato all'avanguardia nell'azione di prevenzione e contrasto della criminalità informatica e a garanzia dei valori costituzionali della segretezza della corrispondenza e della libertà di ogni forma di comunicazione.
    Il principale sforzo operativo della polizia Postale e delle Comunicazioni è nel continuo aggiornamento delle proprie conoscenze informatiche per fornire un'adeguata risposta alle sempre nuove frontiere tecnologiche della delinquenza.
    La polizia delle Comunicazioni è presente su tutto il territorio nazionale attraverso 20 compartimenti, con competenza regionale, e 81 sezioni con competenza provinciale, coordinati a livello centrale dal Servizio Polizia delle Comunicazioni.
    Come si diventa operatore della polizia Postale e delle Comunicazioni
    Per entrare a far parte di questo Ufficio è necessario prima diventare un poliziotto attraverso un concorso pubblico.
    I vincitori del concorso vengono assegnati presso i vari istituti d'istruzione, dislocati in diverse regioni italiane, per la frequenza del corso di formazione. Al termine del corso di formazione si procede all'assegnazione presso i vari reparti e specialità, secondo le necessità delle sedi sul territorio.

    Dal sito della Polizia di Stato.
     
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    Caricato il 04 apr 2009
    Sito della Polizia di Stato
    E' in aumento esponenziale la truffa online chiamata "phishing". Tantissmi cittadini segnalano come il proprio indirizzo di posta elettronica sia bersagliato da richieste quotidiane di sedicenti banche e istituti di credito che chiedono via mail alcuni dati e codici personali, necessari "per aggiornamento programmato del software al fine di migliorare la qualità dei servizi bancari", o per altri fantasiosi motivi. Per questo la Polizia di Sato ha pensato di pubblicare una breve videoguida per proteggere i vostri dati.


    Video
     
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    Più di tre milioni di computer in tutto il mondo erano sottoposti ad attacchi informatici di cyber criminali, attraverso una vera e propria rete di computer "zombie", smantellata dalla Polizia di Stato con l'operazione "Rubbly".
    Il server della rete pirata, localizzato nell'area milanese, è stato sequestrato dai poliziotti del CNAIPIC (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche) e verrà messo a disposizione dell'European Cyber Crime Center di Europol per gli approfondimenti dell'attività investigativa.
    Gli esperti della Polizia postale e delle comunicazioni hanno verificato che infettati i pc con il virus malevolo (malware), attraverso link contenuti nelle e-mail di spam o siti web, i cyber criminali sottraevano informazioni relative ad account bancari, password di accesso alla posta elettronica nonchè credenziali dei più noti social network.
    Il malware associato alla botnet è noto con il nome "Ramnit" e colpisce computer con sistema operativo Microsoft Windows, riuscendo, tra le altre cose, a disabilitare i sistemi di protezione antivirus.
    Inoltre, il virus sfrutta un meccanismo di generazione automatico di nomi di dominio (Dga) che successivamente vengono registrati ed utilizzati come server di comando e controllo (C&C) codificato all'interno del malware, cosa che ne rende molto difficoltosa l'individuazione.
    L'operazione che ha consentito di neutralizzare i server di comando e controllo utilizzati dai cyber criminali, è il frutto di una stretta collaborazione tra la Polizia di Stato e l'European Cyber Crime Center (EC3) di Europol oltre alle unità specializzate nel cyber crime di Germania, Paesi Bassi e Regno Unito.
    25/02/2015
    Sito della Polizia di Stato.
     
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    Postale: bloccata cellula hacker

    Il loro ultimo bersaglio è stato il sistema informatico di Expo 2015 fiancheggiando "virtualmente" i violenti degli scontri dello scorso 1° maggio a Milano. Un altro obiettivo è stato quello del ministero della Difesa. Si tratta di una cellula di criminali informatici, considerata al vertice dell'attuale panorama hacktivista italiano, fermata dai poliziotti della Polizia postale del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic), durante l'operazione "Unmask".
    Due persone sono state poste agli arresti domiciliari, un'altra denunciata per associazione a delinquere finalizzata al danneggiamento di sistemi informatici, all'interruzione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche, all'accesso abusivo a sistemi informatici, nonché alla detenzione e diffusione di codici di accesso a sistemi informatici.
    Altre due persone sono state denunciate per favoreggiamento personale.
    Nel corso delle perquisizioni, che hanno interessato Torino, Sondrio, Livorno e Pisa, sono stati sequestrati personal computer e altri dispositivi utilizzati per compiere gli attacchi informatici.
    Le due persone arrestate sono note, anche al di fuori del circolo degli hacktivisti, con i nicknames "Otherwise" e "Aken". Sono i due attivisti informatici responsabili dell'oscuramento di diversi portali web istituzionali, tra cui alcuni ministeri, e della divulgazione di dati sensibili.
    Attraverso particolari servizi tecnici i poliziotti hanno potuto rilevare l'estrema accortezza dei due capi della cellula criminale nell'utilizzo delle utenze, nella navigazione in Rete, grazie all'uso di sofisticate tecniche di anonimizzazione (vpn e reti tor) e addirittura di antenne direzionali in grado di sfruttare connessioni Wifi altrui, fino quasi a arrivare ad usare dialetti diverse per non fornire il minimo particolare della propria vita reale.

    20/05/2015 Dal sito della Polizia di Stato.

    Avevo pensato di porre la notizia in New Ps, ma penso che la nostra Polizia Postale meriti
    che si posti nella sua Sezione del Forum !. :busted_blue.gif:
     
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  5. marco_pds
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    per un reato del genere che pene sono previste?
     
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    Quelle previste dall'art.635 codice penale (danneggiamento) Quater.

    Così recita:

    Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, mediante le condotte di cui all'articolo 635-bis, ovvero attraverso l'introduzione o la trasmissione di dati, informazioni o programmi, distrugge, danneggia, rende, in tutto o in parte, inservibili sistemi informatici o telematici altrui o ne ostacola gravemente il funzionamento è punito con la reclusione da uno a cinque anni.
    Se ricorre la circostanza di cui al numero 1) del secondo comma dell'articolo 635 ovvero se il fatto è commesso con abuso della qualità di operatore del sistema, la pena è aumentata.
     
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  7. marco_pds
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    sempre preciso! grazie
     
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    Dovere !.
    Siamo qua per questo.
    Mettiamo, io e i mei colleghi, la nostra esperienza a vostra disposizione !. ;)
     
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    Pedopornografia: 4 arresti e 25 persone denunciate.

    Una pericolosa rete criminale internazionale specializzata nella diffusione e nella cessione di materiali pedopornografico è stata scoperta dagli investigatori del Compartimento Polizia postale e delle comunicazioni di Milano.
    L'operazione di questa mattina ha permesso di arrestare 4 persone e di indagarne 25. I poliziotti hanno, inoltre, individuato altri 233 utenti dislocati in 35 Stati diversi ritenuti "consumatori" telematici di materiale illegale.
    Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati numerosi computer, telefoni smartphone e diverso materiale informatico ritenuto di estremo interesse al proseguimento dell'attività d'indagine partita nel 2012.
    Gli uomini della Polizia postale sono arrivati ai pedofili monitorando alcuni siti web in cui erano presenti degli "spazi" virtuali dedicati alla condivisione di immagini personali.
    Agli investigatori, però, non è sfuggito il metodo usato da chi invece era interessato ad "altro".
    Infatti, lo spazio funzionava solo da anticamera perché poi indirizzava gli utenti interessati alla pornografia minorile su altri contatti e su altri canali per lo scambio d'immagini dove comparivano bambini al di sotto dei 10 anni che subivano anche violenze ed atti sessuali.

    26/05/2015 Sito della Polizia di Stato.
     
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    Cybercrime: phishing e riciclaggio, arresti in 45 Paesi


    Erano hacker molto abili, accedevano abusivamente alle caselle di posta elettronica di società italiane ed estere, inserendosi nei rapporti commerciali tra aziende e fornitori; in questo modo riuscivano a indirizzare i reciproci pagamenti sui conti correnti dell'organizzazione criminale (Tecnica nota col nome di "Man in the middle" - Uomo di mezzo).
    L'operazione "Triangle" della Polizia postale ha fatto luce su una rete criminale transnazionale composta prevalentemente da nigeriani e camerunensi, e ha permesso di ricostruire le tecniche che consentivano loro di realizzare ingenti profitti.
    Il gruppo era specializzato anche nel riciclare le somme di denaro proveniente dall'attività di phishing, una truffa informatica che utilizza i dati riservati carpiti agli utenti della Rete da parte di soggetti che si spacciano per fonti legittime.
    Sono in tutto 62 le ordinanze in fase di esecuzione in 45 Paesi al termine dell'indagine; tra queste sono 29 quelle emesse dalla Procura della Repubblica di Perugia. Per il momento sono state arrestate 49 persone, di cui 20 in Italia.
    Gli indagati sono accusati di riciclaggio di proventi in attività di phishing, con l'aggravante dell'associazione e del reato transnazionale.
    Al blitz internazionale hanno partecipato anche le polizie di Spagna, Polonia, Regno Unito, Belgio, Georgia, Turchia e Camerun insieme a quelle di Eurojust, Europol e Interpol.
    L'indagine, iniziata nel settembre 2014 e condotta dal Compartimento polizia postale e delle comunicazioni di Perugia, ha evidenziato importanti collegamenti tra una cellula operante a Torino e un'altra attiva in territorio spagnolo che ha reso necessario il coinvolgimento dei canali di cooperazione internazionale e delle omologhe strutture di Polizia e magistratura spagnola.
    Tutto è iniziato da una segnalazione fatta alla Polizia postale di Perugia da Poste italiane, relativa a un trasferimento sospetto di 33mila euro su un conto corrente all'estero intestato a un cittadino del Camerun. Gli investigatori hanno scoperto che in realtà un'azienda perugina avrebbe dovuto inviare un bonifico al fornitore che stava in Veneto; bonifico richiesto con una mail del fornitore che in realtà non l'aveva mai spedita.
    Indagando su questo episodio gli investigatori sono risaliti all'organizzazione internazionale, accertando oltre 800 transazioni fraudolente che dal 2012 hanno generato un danno di circa 6 milioni di euro. I bonifici andavano da 500 a 300mila euro, e le 55 aziende colpite dai truffatori erano sparse nei cinque continenti, anche se i Paesi più bersagliati sono stati gli Stati Uniti, la Svizzera, il Belgio, l'Italia, l'Austria, la Cina, Singapore e la Svizzera.
    Le successive riunioni di coordinamento ad Europol e Eurojust hanno fatto poi emergere collegamenti e convergenze con un'indagine parallela della Polizia polacca.
    Sul territorio italiano sono stati impegnati circa 80 agenti della Polizia postale, sia del Servizio centrale che dei Compartimenti regionali di Perugia, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna e Firenze.

    10/06/2015 Sito della Polizia di Stato
     
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    Sicurezza informatica: la Postale scende in campo contro le truffe

    Sono state 80.805 le denunce presentate nel 2014 da parte di utenti truffati su Internet. La Polizia ha arrestato 7 persone e ne ha denunciate 3.436 chiudendo 2.352 siti. Questi i numeri impressionanti forniti dalla Polizia postale e delle comunicazioni alla vigilia della campagna di sensibilizzazione per un uso consapevole dell'e-commerce su Internet.
    "Utente avvisato mezzo salvato" questo è lo slogan lanciato dalla Postale proprio perché la conoscenza delle dinamiche della Rete e dei comportamenti illegali, può tutelare gli acquirenti che sempre di più si rivolgono ai negozi virtuali.
    Grazie ad una semplice guida, che contiene numerosi consigli pratici e suggerimenti, la Polizia si propone di aiutare gli utenti, anche quelli meno smaliziati, a districarsi tra le tantissime offerte.
    In questo periodo, poi, le truffe online si concentrano soprattutto nel settore dei viaggi e del turismo e allora quale migliore occasione per garantirsi delle vacanze sicure che vedere i video realizzati dalla Polizia postale e delle comunicazioni? (vacanze sicure1 vacanze sicure2)
    "Che la scelta di acquistare in Rete sia legata anche alla possibilità di ottenere risparmi, oltre che alla comodità- afferma Roberto Sgalla Direttore centrale delle specialità della Polizia di Stato - non è una sorpresa: alcune ricerche confermano che il modello dell'acquisto di impulso legato a offerte speciali, si è diffuso ed è proposto ormai da molti attori dell'e-commerce anche per i servizi. Nonostante i tanti casi di truffe - continua Sgalla - i consumatori devono poter usufruire dei vantaggi di Internet per le proprie attività quotidiane, indipendentemente dal proprio livello di informatizzazione e - conclude Sgalla - siccome la stragrande maggioranza degli acquirenti online si affida alla Rete per gli acquisti, il nostro obiettivo è anche aiutare chi non è esperto a comprare in totale tranquillità".

    28/06/2015 Sito della Polizia di Stato.
     
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    Postale: chiusi falsi siti dell'Enel che nascondevano un virus informatico


    Sono stati chiusi dalla polizia Postale 17 falsi siti dell'Enel nei quali era presente un noto virus del tipo malware, conosciuto come "CryptoLocker".
    CryptoLocker è un trojan comparso intorno alla fine del 2013 che infetta i sistemi Windows, criptando i dati del malcapitato e richiedendo un pagamento per la decriptazione,in genere non meno di 300 euro.
    La somma spesso doveva essere pagata in "Bitcoin", una moneta virtuale che non viene controllata da alcuna autorità centrale, ma viene gestita autonomamente attraverso i siti di cambio (oggi un Btc vale circa 220 euro).
    Nelle ultime settimane si era incrementata la diffusione del virus inviato via mail dalla società "Enel SpA" che invitava l'utente a visitare un link in cui erano presenti i dettagli di una bolletta per la fornitura di energia elettrica.
    Una volta "cliccato" sul link, si approdava ad un falso sito web di una società su cui era presente un pulsante tramite il quale scaricare il file della bolletta, ma in realtà tale pulsante consentiva il download del malware sui pc delle vittime.
    Le segnalazioni, arrivate a www.commissariatodips.it e attraverso l'app gratuita per smartphone Commissariatodips online, hanno consentito di concentrare le indagine e scoprire i siti che sono risultati tutti collocati all'estero.

    Infatti i siti sono risultati inseriti su server situati in Turchia e in Russia; così gli uomini della Postale hanno attivato la rete internazionale 24/7 High Tech Crime del G8 Gruppo Roma-Lione - per le emergenze di carattere informatico e per richiedere l'immediata chiusura.
    Le indagini condotte a livello internazionale per identificare i responsabili sono portate avanti dalla polizia Postale anche grazie al contributo di Europol e Interpol.

    30/07/2015 Sito della Polizia di Stato.
     
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    Postale: scoperta rete di pedofili su Internet.

    Avevano messo in piedi una "comunità virtuale" tra utenti del web e, protetti dall'anonimato e favoriti dalla conoscenza dei vari servizi di cloud storage (archivio sui server della Rete), si scambiavano materiale pedopornografico di ogni genere.
    Diciassette persone sono indagate e, di queste, tre sono state arrestate in flagranza di reato per la mole di materiale ritrovato dagli uomini del Compartimento polizia Postale di Catania.
    Un attento monitoraggio degli specialisti della Postale ha permesso d'individuare un gruppo di persone di varie nazionalità che, attraverso il cloud, riusciva a scambiarsi materiale raccapricciante di minori di tutte le fasce di età ripresi in atti sessuali.
    Il cloud funzionava come se fosse un vero e proprio archivio personale da cui attingere i file senza lasciare traccia del passaggio sui Pc o sugli altri dispositivi in uso ai pedofili.
    Dunque, un'evoluzione dei sistemi di scambio dei pedofili che sono sempre alla ricerca di nuovi metodi per soddisfare i propri bisogni criminali. In effetti, l'operazione della Polizia postale è tra le prime in Italia in cui il reato associativo nasce e si sviluppa esclusivamente sulla Rete.
    L'indagine ha altresì permesso di accertare che tra i vari "consumatori" italiani, molti avevano contatti con soggetti di altre nazionalità (Francia, Regno Unito, Islanda, Polonia, Brasile, Marocco) le cui Autorità sono state avvisate.
    Le città italiane interessate alle perquisizioni sono state Milano, Cremona, Ascoli Piceno, Varese, Salerno, Napoli, Nuoro, Rieti e Treviso.
    Gli arresti riguardano tre uomini: un libero professionista di 40 anni di Napoli, un dipendente pubblico di 55 di Milano e un uomo di 51 di Salerno. Quest'ultimo è stato trovato in possesso di oltre 2.000 video con minori.
    Nel complesso ad una prima verifica effettuata in sede di perquisizione informatica, su hard disk e servizi di cloud storage sono circa un milione le immagini e i video ritrovati.

    27/10/2015 Dal sito della Polizia di Stato.
     
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    È partita ieri e proseguirà fino al 13 novembre, negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa, l'Operazione Blackfin, una campagna sulla cyber-consapevolezza.

    Gli specialisti della Polizia postale e delle comunicazioni e rappresentanti delle maggiori società di cyber security, presenti nelle aree attigue ai gate del Terminal 1, forniranno ai passeggeri in transito informazioni e consigli sulla sicurezza informatica.

    L'evento si svolgerà contemporaneamente anche in altri Paesi europei, e non solo, con iniziative diverse in ogni location, ma con un obiettivo comune: fornire al pubblico indicazioni utili a proteggere al meglio i propri dispositivi di accesso alla Rete, per contrastare il furto di dati personali e finanziari da parte dei criminali informatici.

    "L'impegno della Polizia di Stato per sensibilizzare gli utenti all'uso consapevole della rete è iniziato più di 15 anni fa. Come protagonisti istituzionali nella sicurezza informatica, siamo convinti che rendere il web più sicuro con tecnologie innovative e sempre più sofisticate sia un nostro obiettivo primario per contribuire ad uno sviluppo sostenibile della rete Internet e dei suoi servizi a beneficio di tutti gli utenti", ha commentato Roberto Di Legami, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.

    10/11/2015 Sito della Polizia di Stato
     
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    Operazione "Triangle": presi in Nigeria 3 leader dei cybercriminali


    Grazie alle informazioni raccolte dalla Polizia postale e delle comunicazioni italiana, gli investigatori nigeriani dell'Economic and financial crimes commission (Efcc) sono riusciti ad arrestare i tre cybercriminali sfuggiti al blitz conclusivo dell'operazione "Triangle".
    I tre hacker, tutti elementi di vertice dell'organizzazione, riuscirono a sottrarsi alla cattura rifugiandosi in Nigeria, loro Paese di origine.
    Il 9 giugno scorso circa 750 uomini della polizia italiana, spagnola, polacca, inglese, belga, georgiana, turca e camerunense, con il supporto di Europol ed Interpol, e con il coordinamento di Eurojust, arrestarono gran parte degli appartenenti all'organizzazione criminale responsabile di numerose truffe commesse ai danni di piccole e medie imprese sparse in tutto il mondo.
    In particolare gli indagati erano specializzati nel riciclaggio di denaro, oltre 6 milioni di euro, proveniente da operazioni di phishing realizzate con la tecnica del "man in the middle" (uomo in mezzo).
    La truffa avveniva attraverso l'accesso informatico abusivo a caselle di posta elettronica di aziende italiane ed estere grazie al quale gli hacker si inserivano nei rapporti commerciali tra aziende, all'insaputa delle stesse, indirizzando i reciproci pagamenti su conti correnti dell'organizzazione.
    I tre arrestati sono un ingegnere meccanico e due proprietari di piccole imprese. Nelle loro case sono stati trovati e sequestrati computer, telefoni cellulari, sim card, vari supporti di memoria, oltre a una notevole quantità di documenti bancari comprovanti l'attività fraudolenta.

    Si tratta di un'operazione molto importante anche per i risvolti di collaborazione internazionale. Infatti per la prima volta, Polizia italiana e Autorità governative nigeriane hanno lavorato fianco a fianco nel contrasto al cyber crime internazionale, condividendo in maniera trasparente le loro conoscenze sul fenomeno e consentendo così di intercettare la cellula nigeriana del gruppo criminale.

    19/11/2015 Sito della Polizia di Stato
     
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