POLIZIA POSTALE E DELLE COMUNICAZIONI

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    Penso proprio di si.
    Tranne che...
    Per come ti ho detto prima. ;)
    Inutile raccontarsi frottole.
     
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    Chiuse chat Telegram pro Isis, denunciato minorenne italiano

    ROMA. C'era un minorenne italiano di origine algerina dietro due chat chiuse e diversi canali Telegram in cui venivano diffusi messaggi di propaganda dell'Isis tradotti in italiano e fatti atti di proselitismo per spingere i membri a compiere attentati.

    L'indagine della Polizia, condotta dagli uomini della sezione Cyberterrorismo della Polizia Postale di Trieste e delle Digos del capoluogo friulano e di Udine, è partita nel dicembre del 2016 con l’obiettivo di individuare i membri del canale «Khalifah News Italy». Il minorenne è stato denunciato.

    L'accusa nei confronti del giovane italiano di origine algerina è di aver compiuto attività di proselitismo a favore dell'Isis mediante diffusione e traduzione di contenuti propagandistici, aggravata aggravata dal fatto che veniva compiuta attraverso strumenti informatici e telematici.

    Era lui che, secondo le indagini, avrebbe tradotto diversi messaggi di propaganda dell’Isis pubblicati sul canale - considerato tra i principali veicoli utilizzati dal califfato per diffondere i propri sermoni - e diretti in particolare ai potenziali 'lupi solitarì presenti in Italia e Europa.

    Tra le chat più significative scoperte dagli investigatori, una in cui il giovane chiedeva agli altri partecipanti: «Salve, come faccio a far passare una cintura esplosiva attraverso le porte automatiche?». Nei confronti del minorenne che gestiva le chat e i canali Telegram di propaganda jihadista, è stato avviato, per la prima volta in Italia, un percorso di deradicalizzazione.

    Dopo aver accertato le sue responsabilità, la Polizia e la procura dei Minori di Trieste, hanno infatti dato il via ad un processo di recupero grazie agli strumenti messi a disposizione dell’ordinamento, 'scollegando' di fatto il giovane dal 'cyber jihad'. Il giovane, inoltre, verrà affiancato da un imam perché apprenda una visione più ampia dell’Islam.

    07/04/2018 Giornale di Sicilia
     
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    Una grande fetta di criminali della rete, non verra' mai scoperta putroppo....
     
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    Scoprirli tuttiè impossibile.
    Ci ci prova a trovarne il più possibile !.
     
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    Penso che anche la pedofilia, la pornografia condivisa ed incitata nei vari forums, la vendita, promozione di droghe, truffe, virus che ti incitano a cliccare su indirizzi di truffatori che addirittura fingono di appartenere alla polizia etc... senza parlare degli atti di bullismo mascherato di sadici/depravati/folli acculturati che operano dietro falsi pretesti e falsi profili presentandosi persino come psicologi di aspiranti suicidi, per proporre alla fine bel altro dietro le varie facciate/coperture usate nella rete, siano anche essi atti criminali coperti da false immagini e falsi nominativi oggi tanto di moda tra le persone acculturate e definite "normali" ed io vieterei (come ora adottato su fb) i profili falsi per imporre di sottoporre i dati reali e poter rintracciare cosi' chi commette questi crimini e tanti altri, anche con la rete...

    Ne ho viste di tutti i colori andando in giro per i forum, ed invece di controllare e far chiudere quel genere di forum, ne fanno chiudere altri per i motivi piu' futili invece di occuparsi di gravi infrazioni o crimini/truffe dietro le apparenze e ci sono persino programmi pirata dietro i banner degli utenti inconsapevoli che nel loro forum vengono inseriti proprio da quelli che gestiscono i circuiti, e di conseguenza vengno aggrediti/piratati/catturati gli utenti a cui si aprono strane pagine a volte con virus o con truffatori che gli promettono di ripulire il pc da un ipotetico virus se inviano il denaro a tizione caio etc...e robe del genere..chi controlla i controllori dei forum se sono proprio loro ad utilizzare gli utenti per le loro truffe/promozioni celate dietro falsi propositi/pubblilcita' od assistenza per ipotetici blocchi del pc o furti di informazioni private etc..???

    Mentre andavo su un forum di cui non menziono il nome, il pc mi si era bloccato con l'avviso che se volevo sbloccarlo, dovevo chiamare un certo numero di truffatori informatici oggi molto di moda e chi ha accesso a certi dati che inseriscono nei nostri form, sono spesso proprio gli operatori che dovrebbero sorvegliare i circuiti e chi li controlla? Non dico se si tratta di questo circuito o di altri..e capisco che certi controlli sono difficili da fare, ma qualcuno deve pure parlare invece di sparire sempre piu' dai circuiti infestati da questi banner pieni di truffe/virus nascosti a volte nelle pubblicita' e nei giochi anche di depravati...
     
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    In effetti in rete c'è proprio "l'anarchia" !.
     
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    Polizia di Stato: incassavano vaglia postali clonati ad ignari correntisti sardi per 40.000 euro, arrestati due pregiudicati.

    Dopo una complessa attività investigativa, iniziata nel novembre 2017, nei giorni scorsi personale del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bologna, con il concorso dell’omologo reparto partenopeo, ha arrestato nel capoluogo campano due soggetti, entrambi pregiudicati, di 34 anni e di 48 anni, in esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare emesso dal GIP di Bologna Dott. Gianluca Petragni Gelosi su richiesta del Dott. Michele Martorelli, Sostituto Procuratore di Bologna, per il reato di riciclaggio ex art. 648 c.p.

    I due, dopo aver attivato diverse posizioni finanziarie presso alcune banche del territorio emiliano, vi depositavano vaglia postali “clone” che replicavano perfettamente i documenti originari, emessi a favore di ignari clienti sardi di Poste Italiane S.p.a. Documenti che, nonostante il loro indebito utilizzo, continuavano a permanere materialmente nella disponibilità dei legittimi proprietari.

    Le somme, accreditate su conti appositamente accesi, venivano poi riciclate attraverso una serie di operazioni finanziarie virtuali verso altri strumenti quali carte ricaricabili, al fine di dissimularne l’origine delittuosa.

    I primi sospetti sulla illegittimità delle operazioni sono stati segnalati agli inquirenti da alcuni direttori delle filiali interessate, dando così lo spunto a un’articolata attività investigativa sviluppata anche grazie al contributo informativo e operativo degli uffici anti frode di Poste Italiane.

    Le complesse indagini hanno consentito di identificare e localizzare i destinatari delle misure solo dopo lunghe ed impegnative ricerche nel centro di Napoli; uno dei soggetti, ricercato da altri reparti della Polizia di Stato perché indiziato di aver commesso analoghi eventi in molte altre province italiane, aveva anche precedenti per rapina e si era, da tempo, reso irreperibile.

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    Postale: scoperta truffa con codici di carte di credito rubate

    Utilizzavano codici di carte di credito rubate a cittadini stranieri per fa acquisti via Internet per migliaia di euro. Un’organizzazione criminale composta prevalentemente da cittadini nigeriani residenti nella provincia di Reggio Emilia, è stata smascherata dagli uomini della Polizia postale di Venezia e Udine dopo una serie di segnalazioni per una presunta truffa.

    Infatti, una nota casa di gioielli si era insospettita per i numerosi ordinativi, arrivati sul proprio sito web, da parte di improbabili acquirenti stranieri che chiedevano, tutti, di ricevere la merce nella provincia di Reggio Emilia.

    Gli investigatori, quindi, procedevano ad effettuare degli accertamenti sulle carte di credito emesse e clonate in Paesi stranieri, con ogni probabilità acquistate sul black-market ed hanno appurato che gli istituti di credito di appoggio dei titoli di credito erano ubicati addirittura alle Isole Fiji ed in Turchia.

    Dopo aver districato il complesso sistema di anonimato utilizzato per la navigazione su Internet, gli investigatori hanno individuato il luogo da dove partiva la connessione per gli acquisti online: un’abitazione in provincia di Reggio Emilia, residenza di una cittadina nigeriana di 25 anni.

    Dall’abitazione della donna le consegne venivano poi smistate per conto dell’organizzazione e gli agenti durante la perquisizione hanno trovato oltre a vari pacchi, appena consegnati, contenenti refurtiva per decine di migliaia di euro, anche numerosi computer e carte di credito con cui venivano effettuate le truffe.

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    Postale: al via la campagna di sensibilizzazione "Maturità al sicuro”

    A cosa sono disposti mamma e papà di fronte alla possibilità di comprare una traccia "sicura" per gli esami di maturità dei propri figli? Polizia di Stato e Skuola.net hanno realizzato un video in cui ad alcuni maturandi viene chiesto di diventare complici di uno scherzo telefonico a carico dei propri genitori.

    Il video fa parte della campagna di sensibilizzazione "Maturità al sicuro" lanciata anche quest’anno dalla Polizia postale, in collaborazione con il portale degli studenti Skuola.net.

    Ogni anno, infatti, in occasione dell´esame di Stato, tra gli studenti si diffondono informazioni errate in merito alle procedure d´esame.

    È dimostrato, dai dati raccolti annualmente da Skuola.net, che l’impatto di queste iniziative di sensibilizzazione è positivo.

    Ad esempio, nel 2014, 1 ragazzo su 3 era convinto di poter conoscere le tracce d´esame in anticipo su Internet e altrettanti che la Polizia potesse controllare i telefonini degli studenti per scoprire chi sta copiando.

    Oggi le percentuali sono cambiate, infatti, su un campione di circa 3mila studenti, solo 1 su 5 crede di poter trovare le tracce sul Web.

    Purtroppo le false credenze non terminano qui: il 48 per cento teme di poter essere “perquisito” dai professori di commissione e circa il 18 per cento crede che la scuola sarà “schermata” per impedire ai cellulari di connettersi ad Internet. Non meno rilevante il dato di quel 12 per cento dei maturandi che, invece, si aspetta di trovare commissari d’esame dotati di strani dispositivi di rilevamento magnetico per i cellulari.

    Le informazioni sono naturalmente false, e l’obiettivo del Progetto, giunto alla decima edizione, è proprio quello di eliminare il fenomeno delle fake news, bufale e leggende metropolitane, prima dell'esame ed evitare così che gli studenti possano rimetterci denaro e tempo alla ricerca della “soffiata giusta” per superare al meglio le prove di maturità.

    "L´esame di maturità è un appuntamento molto importante per i ragazzi - afferma Nunzia Ciardi, direttore del Servizio polizia postale - e per questo è necessario che mantengano la serenità necessaria per affrontare gli esami senza problemi, confidando nei propri mezzi e nella preparazione che hanno ricevuto durante gli anni passati a scuola, senza cercare scorciatoie truffaldine che comporterebbero solo l´esclusione dalla prova d´esame. Le false notizie relative alla diffusione anticipata delle tracce d´esame in Rete - conclude Nunzia Ciardi - possono portare invece sterili distrazioni e in un momento come questo, si corre il rischio di perdere la concentrazione necessaria e tempo prezioso".

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    Contrasto dei crimini informatici: firmato accordo tra Polizia e Sky

    Siglato oggi a Roma l’accordo tra Polizia di Stato e Sky Italia per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici che hanno per oggetto i sistemi e servizi informativi critici di particolare rilievo per il Paese.

    La convenzione, firmata dal capo della Polizia Franco Gabrielli e dall’Amministratore Delegato Sky Italia Andrea Zappia, rientra nell’ambito delle direttive impartite dal ministro dell’Interno per il potenziamento dell’attività di prevenzione alla criminalità informatica attraverso la stipula di accordi con gli operatori che forniscono prestazioni essenziali.

    La Polizia Postale e delle Comunicazioni, attraverso il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche, garantisce l’integrità e la funzionalità della rete informatica delle strutture considerate “sensibili” per il Paese.

    Sky Italia, media company leader nella produzione di contenuti culturali e informativi, ogni giorno raggiunge con i propri programmi milioni di italiani attraverso molteplici piattaforme tecnologiche. Sky Italia rappresenta dunque una realtà di rilievo strategico per il Paese e risulta perciò necessario assicurare l’integrità dei sistemi informatici funzionali al perseguimento della mission aziendale.

    L’accordo è ispirato al principio di sicurezza partecipata, nell’intento di metter a fattor comune esperienze ed informazioni per garantire un elevato livello di sicurezza informatica nonché prevenire e contrastare eventi critici di natura cibernetica.

    Alla firma della convenzione erano presenti per la Polizia di Stato il direttore Centrale delle specialità della Polizia di Stato, Roberto Sgalla, il direttore del Servizio Polizia postale e delle comunicazioni, Nunzia Ciardi, mentre per Sky Italia erano presenti l’Executive vice president Communication and Public Affair, Riccardo Pugnalin, il direttore Public Affair e Institutional Communication, Roberto Scrivo, il direttore Cyber Security, Content Protection and Resilience, Matteo Feraboli.

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    Pedopornografia: nella Rete della Polizia Postale finiscono 16 pedofili

    Finiscono nella rete della Polizia Postale di Torino 16 persone di diverse città italiane che condividevano sul web materiale pedopornografico.

    Attraverso il monitoraggio della rete, i poliziotti hanno individuato gruppi di persone che si scambiavano materiale pedopornografico realizzato mediante lo sfruttamento dei minori di anni 18, in alcuni casi anche molto piccoli: si è infatti riscontrata persino la condivisione di video ritraenti abusi su neonati.

    Le perquisizioni locali ed informatiche hanno portato al rinvenimento e sequestro di un ingente quantitativo di materiale pedopornografico, per il quale si ipotizza in alcuni casi anche l’autoproduzione. Dei 16 indagati sei sono stati arrestati in flagranza di reato.

    Nel seguire le tracce informatiche gli agenti sono riusciti a delineare anche diversi ruoli di responsabilità dei titolari dei profili incriminati, che talvolta dettavano anche particolari regole per gli stessi partecipanti a tali gruppi: questi si riservavano infatti la potestà di escludere chi non dava un utile contributo in termini di materiale condiviso, suddiviso per range di età e sesso dei minori utilizzati per la realizzazione dei video.

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    Postale Firenze: 2 arresti e 14 denunce per pedopornografia

    C’era anche un aspirante diacono tra le 14 persone, di cui 2 arrestate dagli investigatori del compartimento Polizia postale di Firenze che attraverso Facebook si scambiavano materiale pedopornografico.

    Tra gli altri indagati anche pensionati, disoccupati, uno studente e un detenuto in carcere per reati della stessa natura.

    Tutte le persone sono ritenute responsabili di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico, e, in alcuni casi, della produzione di questo materiale utilizzando gli stessi minori vittime di adescamento in Rete.

    L’attività d’indagine è nata dalla segnalazione di una organizzazione non governativa statunitense; diretta dalla procura di Firenze, l’indagine è stata coordinata dal centro nazionale per il contrasto della pedo-pornografia online della Polizia postale con il sostegno degli altri compartimenti della Specialità.

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    Operazione Hell della Polizia Postale contro la pedo pornografia

    Denunciate 21 persone accusate di produzione, detenzione di materiale pedopornografico e prostituzione minorile

    La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, all'esito di una complessa attività di indagine della Polizia di Stato, ha disposto l'esecuzione di ventuno decreti di perquisizione personale, domiciliare e informatica, nei confronti di diversi soggetti, operanti sul territorio italiano, per i reati di produzione, detenzione di materiale pedopornografico e prostituzione minorile.

    Le perquisizioni, che hanno interessato prevalentemente le province di Salerno e Napoli, nonché la Sardegna, la Lombardia, la Calabria ed il Trentino Alto Adige, hanno visto impegnati circa 100 operatori della Polizia Postale, coordinati dal Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia on line del Servizio Polizia delle Comunicazioni di Roma.

    La complessa attività investigativa è stata svolta dalla Sezione di Salerno della Polizia Postale e delle Comunicazioni a seguito di segnalazione del Tribunale per i minorenni di Salerno relativa alla presenza, nel web di un profilo Facebook, in uso ad una minore salernitana, contenente immagini di natura pedopornografica.

    Le indagini hanno così consentito di disvelare un gruppo di circa venti persone che mediante le chat di Messanger e di WhatsApp hanno adescato la vittima per produrre materiale pedopornografico.

    Le attività eseguite nei confronti di tredici salernitani, quattro napoletani, un calabrese, un lombardo, un trentino e un sardo hanno confermato quanto ipotizzato durante le indagini, consentendo di denunciarli per il reati di detenzione, produzione di materiale pedopornografico, prostituzione minorile e il sequestro di numerosi supporti informatici.

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    La Polizia Postale celebra i primi venti anni

    Il prossimo 18 Luglio avrà luogo l’evento celebrativo
    del 20° anniversario dell’istituzione della Polizia Postale e delle Comunicazioni.

    La cerimonia sarà presieduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Professor Giuseppe Conte e del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
     
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    Polizia postale e delle comunicazioni: 20 anni di continua evoluzione

    In origine era la Polizia postale e svolgeva prevalentemente servizi di vigilanza presso gli uffici postali e la scorta ai furgoni blindati delle poste o ai vagoni ferroviari, durante il trasporto di denaro e valori.

    La rapida evoluzione tecnologica degli ultimi anni, ha generato, grazie anche alla capillare diffusione di Internet, uno stravolgimento nel modo di comunicare, creando una nuova frontiera della sicurezza: la Rete.

    Proprio per fronteggiare questi nuove esigenze di sicurezza, nel 1998 la Polizia postale è stata trasformata nella Polizia postale e delle comunicazioni, specializzata proprio nella prevenzione e repressione dei reati informatici e nel contrasto al cybercrime in tutte le sue forme.

    Oggi pomeriggio a Roma, nella splendida cornice del complesso “La Lanterna” realizzato dall’architetto Fuksas, la Polizia di Stato celebra il ventesimo anniversario dell’istituzione del Servizio polizia postale e delle comunicazioni.

    Alla manifestazione saranno presenti il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, il capo della Polizia Franco Gabrielli e numerosi esponenti del mondo imprenditoriale e accademico.

    Sarà il vice direttore del TG1 Rai Filippo Gaudenzi ad aprire i lavori, introducendo la proiezione di un docufilm, prodotto dal regista Stefano Ribaldi, che illustrerà le varie attività della Polizia postale e delle comunicazioni, parallele all’esplosione della moderna digitalizzazione.

    Subito dopo è previsto l’intervento del prefetto Gabrielli, al termine del quale Gaudenzi sarà il moderatore di una tavola rotonda alla quale parteciperanno il direttore del Servizio polizia postale e delle comunicazioni Nunzia Ciardi, il giornalista e direttore del TG LA7 Enrico Mentana, il sostituto procuratore del Tribunale di Roma, Eugenio Albamonte, e il presidente del Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica, Paolo Prinetto.

    Poi il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, saluterà i presenti con un breve discorso al termine del quale il moderatore Filippo Gaudenzi coordinerà uno scambio di battute tra il Google director public policy Francia, Italia, Grecia e Malta, Giorgia Abeltino, il vice presidente per il Sud Europa di FireEye, Marco Riboli, e Raoul Chiesa, uno dei primi hacker italiani e oggi grande conoscitore dei meccanismi di cybersecurity.

    Un pezzo di tradizione della Specialità, nata a tutela della corrispondenza e dei servizi postali, sarà celebrato anche durante l’evento con la presentazione dell’annullo filatelico, realizzato in collaborazione con la Filatelia di Poste italiane Spa, storico partner della Polizia postale e delle comunicazioni.


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