POLIZIA POSTALE E DELLE COMUNICAZIONI

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    Un anno nella Rete con la Polizia postale e delle comunicazioni

    Il lavoro di un anno della Polizia postale e delle comunicazioni, in uno scenario nel quale la continua evoluzione tecnologica influenza praticamente ogni azione del nostro vivere quotidiano, è stato indirizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica in generale, ma particolare attenzione è stata dedicata anche al fenomeno emergente del cyberterrorismo.

    L’intervento nella Rete ha riguardato il contrasto della Pedopornografia online da parte del C.N.C.P.O, che ha coordinato 576 indagini con l’arresto di 51 persone e la denuncia di 449. Le attività per scovare i pedofili nel darknet, caratterizzate dall’anonimizzazione delle connessioni, si sono svolte con la collaborazione di organismi di Polizia a livello internazionale e delle agenzie investigative estere con il supporto di Europol.

    Sul fronte degli attacchi informatici alle infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale il C.N.A.I.P.I.C. ha gestito 831 attacchi, ha diramato 5262 alert per vulnerabilità e ha avuto 82 richieste di cooperazione nell’ambito della Rete 24-7 “High Tech Crime” del G7. Anche in questo ambito sono state diverse le collaborazioni per indagini internazionali.

    Il phishing o la clonazione di carte di credito, pur costituendo ancora una grossa problematica nel settore economico è stata soppiantata dalle più moderne tecniche di attacco denominate CEO fraud o BEC fraud. Le aziende subiscono attacchi mirati, che attraverso la sostituzione di persona e il social engineering, permettono ai delinquenti di disporre di ingenti somme di denaro verso conti correnti appositamente creati. Le indagini con organismi internazionali per contrastare il fenomeno hanno consentito di eseguire 259 arresti e di individuare circa 1.200 “muli” in Europa, mentre, anche grazie al supporto di istituti bancari, sono state individuate più di 800 transazioni bancarie fraudolente per un totale di 23 milioni di euro di cui 2 milioni recuperati.

    Nell’ambito del cyberterrorismo gli investigatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno concorso con altri organi di Polizia e di intelligence alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di eversione e terrorismo, sia a livello nazionale che internazionale, con il costante monitoraggio della Rete per individuare forme di proselitismo e segnali precoci di radicalizzazione online. L’attività ha dato origine a una richiesta di espulsione, a due arresti e ad otto denunce mentre il monitoraggio di più di 400 mila spazi web ha permesso di trovarne più di 13 mila con contenuti illeciti.

    Riguardo l’attività di contrasto ai reati di antisemitismo, odio razziale o più in generale di discriminazione, la Polizia postale e delle comunicazioni lavora in tale ambito in continuo raccordo con l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Raziali) e l’OSCAD (Osservatorio per la Sicurezza contro gli Atti discriminatori) che trasmette le segnalazioni ritenute rilevanti.

    Il portale del Commissariato di P.S. online e la relativa App, punto di riferimento per chi cerca informazioni, consigli, suggerimenti di carattere generale, o vuole scaricare modulistica e presentare denunce, ha evaso più di 17 mila richieste di informazioni, ha ricevuto più di 18 mila segnalazioni e più di 7 mila denunce. Attraverso le segnalazioni dei cittadini tramite il Commissariato di p.s. online gli specialisti hanno individuato 96 spazi web riconducibili alla xenofobia e al razzismo e 358 al terrorismo.

    Sul fronte delle campagne di sensibilizzazione, l’impegno per prevenire rischi e pericoli connessi all’utilizzo della rete internet è volto soprattutto alle giovani generazioni.

    Quest’anno la campagna di prevenzione itinerante contro il cyberbullismo, “Una Vita da Social”, è stata selezionata dalla Commissione europea tra le migliori pratiche a livello europeo su 280 progetti presentati. La relativa pagina facebook di “Una vita da social” che rappresenta di fatto il diario di bordo, ha ottenuto oltre 98 mila like.

    Nel corso dell’anno sono stati, inoltre, realizzati numerosi incontri educativi su tutto il territorio nazionale raggiungendo circa 500 mila studenti, con i rispettivi genitori e insegnanti, e oltre 1.500 Istituti scolastici per i quali è stata messa a disposizione anche un’email dedicata: [email protected].

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    Adescava ragazze molto giovani sui canali social ed è stato arrestato a Padova dagli uomini del Compartimento della polizia Postale della Liguria in collaborazione con quello del Veneto.

    Si tratta di un quarantenne di Padova, impiegato come magazziniere in una ditta locale e saltuariamente speaker presso una radio privata dove conduceva un programma sui giovani e i social network.

    L’arresto è avvenuto in flagranza per detenzione e scambio di materiale pedopornografico.
    Pedofilo arrestato a Padova

    Nei mesi scorsi infatti, l’uomo aveva tentato di sedurre su Instagram una bambina di 10 anni della provincia di Imperia.

    Le intercettazioni informatiche e telefoniche, messe in atto dagli investigatori della Postale, hanno consentito l’identificazione e l’acquisizione di importanti elementi a carico dell’uomo a cui sono stati sequestrati, oltre al profilo social, anche tanto altro materiale inequivocabile.

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    Tornando in tema...

    Una vita da Social...

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    Tornado in tema...

    “Gite scolastiche in Sicurezza”: rinnovata la collaborazione con il Miur"

    Con “Gite scolastiche in sicurezza”, questo il nome dell’iniziativa congiunta tra il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e la Polizia di Stato, la Polizia stradale mette a disposizione delle istituzioni scolastiche la competenza e il supporto per rendere le gite dei nostri ragazzi più sicure.

    È una collaborazione che si rinnova anche per i positivi risultati ottenuti lo scorso anno.

    Nel 2016 la Polizia stradale ha controllato 15.546 autobus di cui 10.126 su richiesta delle scuole, pari al 15 per cento circa del parco veicolare in Italia, rilevando irregolarità su 2.549 veicoli.

    Le principali violazioni accertate hanno riguardato l’irregolarità dei documenti con 2.117 violazioni; inefficienza dei dispositivi di equipaggiamento quali, ad esempio, pneumatici lisci, cinture di sicurezza guaste, fari rotti ecc. con 624 violazioni; mancato rispetto dei tempi di guida e di riposo con 449 violazioni; eccesso di velocità con 262 violazioni; carte di circolazione ritirate 68; patenti di guida ritirate 46 e riscontrate 36 omessa revisione .

    La ripresa dei controlli nell’anno in corso conferma l’importanza di porre l’attenzione alla sicurezza dei viaggi di istruzione: a Siena è stato multato un conducente che percorreva ad alta velocità il tratto di strada tra Siena e Firenze, viaggiando a 100 Km/h dove il limite di velocità imposto da un cantiere era di 40 Km/h. A Reggio Emilia, durante i controlli prima di una partenza, sono state riscontrate irregolarità che hanno portato alla sostituzione dell’autobus: uscite di sicurezza inefficienti, cinture di sicurezza non regolari, vetro parabrezza incrinato.

    La richiesta di intervento della Polizia Stradale non è obbligatoria, ma è un servizio a disposizione delle scuole. Le istituzioni scolastiche potranno segnalare alla Polizia stradale i loro viaggi o programmare controlli lungo l’itinerario, che saranno effettuati a campione, inviando richiesta scritta tramite modulo preposto. Inoltre, le scuole potranno richiedere, prima della partenza l’intervento della Sezione polizia stradale della provincia di appartenenza per un controllo del mezzo di trasporto e per la verifica dell’idoneità del veicolo e del conducente.

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    Pedopornografia: adescava ragazzi in rete e li filmava con la webcam

    Si fingeva donna per adescare minori in Rete e indurli a compiere atti sessuali in webcam. Un postino quarantenne è stato arrestato a Bari per violenza sessuale e detenzione di materiale pedopornografico.

    Tutto nasce dalla denuncia di una madre di Vercelli che, rientrata in casa prima del previsto, scopre il figlio tredicenne nudo nel salotto di casa intento a chiudere frettolosamente una conversazione via Skype con uno sconosciuto.

    Dopo i tentativi di spiegazione del figlio, la donna riesce a recuperare l’utenza telefonica da cui è partita la chiamata e decide di recarsi alla Polizia Postale di Vercelli per denunciare l’accaduto.

    Gli accertamenti portano i poliziotti fino a Bari a casa di un postino; dalla perquisizione domiciliare gli agenti trovano negli hard disk sequestrati decine e decine di contatti di diversi minori, residenti in altre zone del territorio italiano, a cui l’uomo aveva chiesto di compiere atti sessuali allo scopo di filmarli e registrarli a loro insaputa.

    Il 40enne, per indurre i ragazzi ad esibirsi in giochi erotici da soli oppure coinvolgendo amici, fratelli o sorelle, non desistendo neanche qualora fossero stati molto piccoli, assumeva una falsa identità in Rete fingendosi una giovane donna.

    Le richieste si spingevano fino a chiedere alle vittime di toccarsi prima di addormentarsi, invitandole ad attivare la webcam in modo da consentire al postino di guardare da casa sua le scene riprese.

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    Postale: un programma su Sky per parlare di crimini informatici

    “L’unica arma veramente efficace per contrastare i crimini informatici oltre alla repressione è una incisiva attività di sensibilizzazione e prevenzione”. È quanto ha dichiarato Roberto Sgalla, direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato, intervenuto questa mattina a Roma alla presentazione della serie tv “Online – Connessioni Pericolose”, dedicata esclusivamente ai crimini commessi in Rete, che andrà in onda su Crime+Investigation canale 118 di Sky da martedi 20 giugno alle 22.

    Il prefetto ha proseguito sostenendo che “Ricostruire episodi di cronaca quotidiana e portarli all’attenzione delle nuove generazioni, ci aiuta a fare comprendere e a far riflettere i giovani su alcuni comportamenti che potrebbero risultare letali per i coetanei vittime di vessazioni, violenze e insulti sulla Rete”.

    Infatti il programma è un viaggio in otto episodi, due a serata, allascoperta del cybercrime attraverso le testimonianze delle vittime, dei loro parenti e dei poliziotti. Verranno raccontati casi importanti che hanno sconvolto l’Italia come la tragedia di Carolina Picchio, studentessa 14enne piemontese suicida in seguito alla diffusione in Rete di un video a sfondo sessuale, Andrea Spezzacatena, ragazzo vittima di bullismo a scuola per la sua presunta omosessualità e, ancora, Natalia, 14enne che dopo aver accettato l’amicizia di uno sconosciuto su Facebook, è finita ostaggio della sextortion.

    Alla conferenza stampa sono intervenuti, inoltre, il direttore del Servizio polizia postale e delle comunicazioni Nunzia Ciardi, il general manager di A+E Networks Italy e direttore di Crime Investigation Sherin Salvetti e la giornalista e presentatrice Elena Stramentinoli.

    La collaborazione tra il canale118 di Sky e la Polizia di Stato si concretizza inoltre con la realizzazione di uno spot #NonPerdertiNellaRete che ha l’obiettivo di sensibilizzare le persone che subiscono i crimini in Rete a segnalare e denunciare alla Polizia i casi di cui loro stesse o altri ne sono vittima. Lo stesso canale collaborerà in un’attività di divulgazione delle tematiche affrontate nelle scuole italiane, attraverso la proiezione di alcuni episodi della serie tv.

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    Si è tenuta oggi alle ore 16,00 presso la Sala Europa di via Panisperna la prevista riunione sulla razionalizzazione dei presidi relativi alla Polizia Postale.
    La parte pubblica era rappresentata dal Direttore Centrale per le Specialità Prefetto Roberto Sgalla , dal Direttore del Servizio Polizia Postale Nunzia Ciardi e dal Direttore dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali v.Pref. Tommaso Ricciardi.
    Il Direttore Centrale dopo aver precisato che alla luce degli eventi di questi ultimi giorni che inducono a rivedere l’organizzazione della Polizia Postale puntando sempre più alla professionalizzazione.
    A livello locale sarebbe opportuno costituire punti di monitoraggio al fine di intercettare fenomeni di interesse operativo.
    Considerato il ricorso del crimine ad un uso sempre più frequente dei computer e la crescita di fenomeni come il cyberbullismo o le frodi telematiche è necessario rivedere e razionalizzare i presidi sul territorio.
    In tal senso è necessario concentrare le risorse in punti strategici del territorio al fine di rendere sempre più efficiente e professionale la qualità del servizio.
    In atto l’organico della specialità consta di 1532 unità e gli effetti di una razionalizzazione comporterebbero, in ipotesi, la rinuncia a 270 unità .
    Le scriventi OO.SS., nel riportarsi a quanto detto in occasione della precedente riunione e cioè nel manifestare la propria contrarietà al progetto, hanno evidenziato la necessità di coniugare il necessario ammodernamento ed efficientamento dell’Amministrazione con la salvaguardia degli interessi dei colleghi ed, in tal senso, sarebbe auspicabile che il Capo della Polizia anche nella sua funzione di Direttore Generale della P.S.offra le necessarie garanzie.
    Detto questo è necessario aggiungere che osservando l’elenco degli uffici dislocati sul territorio si rileva l’esigenza di analizzare il progetto di razionalizzazione dei presidi alla luce di particolari situazioni prevedendo, tra l’altro, una eventuale trasformazione dei Compartimenti in Strutture qualificate a vantaggio dell’operatività
    Il Direttore centrale prefetto Sgalla dopo aver chiarito che l’Amministrazione ha investito circa 10 milioni di euro nell’adeguamento della rete ha aggiunto che il personale che per effetto del progetto di razionalizzazione sarà chiamato a svolgere attività nelle Squadre Mobili delle Questure, ovviamente, dovrà occuparsi anche di altra tipologia di reati.
    Ha inoltre aggiunto che il progetto di razionalizzazione in atto sarà ancorato alla direttiva sui comparti di specialità che sarà quanto prima emanata.
    Nel prendere atto della necessità di salvaguardare i ruoli tecnici e di tutelare il personale tutto, il Prefetto Sgalla ha aggiornato i lavori ad un prossimo incontro che sarà fissato a breve.

    Siulp Polizia
     
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    Pedofilia: abusi sessuali sul fratello piccolo, arrestato minorenne

    È accusato di aver abusato sessualmente del fratellino e poi divulgato il materiale inviandolo ad una “fidanzata virtuale” dietro la quale si nascondeva un pedofilo.

    Il giovane, ancora minorenne, è stato estradato in Italia in questi giorni dal Regno Unito dove recentemente si era trasferito con tutta la famiglia.

    Tutto ha avuto inizio con un´amicizia nata su Facebook tra un adolescente lombardo ed un´apparente "ragazza di diciassette anni, piuttosto avvenente", che prima lo aveva sedotto in Rete e poi lo aveva indotto ad abusare sessualmente del fratellino, dieci anni più piccolo, e ad inviarle il materiale pedopornografico così realizzato.

    Purtroppo, come spesso accade nella Rete, dietro quel profilo non c´era alcuna diciassettenne, bensì un pedofilo quarantenne, single, che viveva da solo in un condominio di una zona periferica della provincia di Como.

    Attraverso l’analisi dei dispositivi in possesso dell’uomo, arrestato alla fine dello scorso luglio, dalla Polizia postale di Verona, gli investigatori sono riusciti a ricostruire i contatti che questo intratteneva con giovanissimi prevalentemente di sesso maschile.

    Tra le numerose conversazioni Whatsapp passate al setaccio intrattenute dal quarantenne, l´attenzione degli investigatori si è da subito concentrata in particolare sul ragazzo lombardo, che non si era limitato a produrre foto di sé stesso in atteggiamenti sessuali, ma spinto dalla “fidanzatina” e dopo qualche resistenza iniziale aveva coinvolto anche il proprio fratellino di circa 10 anni più piccolo.

    Il ragazzo dovrà rispondere dei reati di violenza sessuale su minore, atti sessuali con minore e divulgazione di materiale pedopornografico, aggravati dall´abuso di relazioni domestiche.

    L’indagine è stata condotta dagli uomini della polizia Postale di Verona e di Mantova mentre il rintraccio e l’estradizione attraverso lo Scip (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) e il magistrato di collegamento nel Regno Unito.

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    Scoperta tra Trento e Bolzano una rete di pedofili
    Operazione Ps, 10 arresti.Sequestrato materiale pedopornografico

    Scoperta dalla polizia postale di Bolzano una rete di pedofili su una piattaforma di voip criptato. La Polizia di Stato di Trento ha arrestato 10 persone, eseguito 47 perquisizioni e sequestrato ingente materiale informatico prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di minori. Le indagini hanno preso il via dall'arresto di un 38enne altoatesino, avvenuto il 1 febbraio 2016, trovato in possesso di materiale digitale (foto/video) contenente esibizioni pornografiche di minorenni, materiale che l'arrestato diceva di aver scaricato da internet, e quindi ceduto da soggetti dei quali non era in grado di indicare elenti utili all'identificazione. Le sue dichiarazioni hanno però insospettito gli investigatori della Polizia delle Comunicazioni i quali hanno individuato, tra le prove digitali del computer sequestrato, un intenso utilizzo dell'applicazione Voip ed una rubrica composta da un centinaio di contatti dislocati su tutto il territorio nazionale. Ulteriori dettagli saranno forniti nel corso della conferenza stampa che si terrà alle ore 10.30, presso il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazione di Trento.

    Gli investigatori sono riusciti, attraverso l'utilizzo di particolari software, a ricostruire moltissime conversazioni dalle quali emergeva la morbosità degli interlocutori nei confronti di pratiche sessuali con minorenni. L'uomo é risultato essere il fulcro di una rete con oltre un centinaio di contatti con i quali lo stesso, a volte presentandosi come madre di una bambina minorenne, affermava essere attratto sessualmente da bambini e offrendo ai suoi interlocutori materiale pedopornografico. Gli investigatori riescono a tirare le fila su ben 48 persone coinvolte le cui attività di produzione e condivisione di materiale illecito prendono il via in Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna.

    Sito Ansa.
     
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    Polizia postale, sindacati: “Corpo smantellato per girare uomini alle mobili. Ma i crimini sul web aumentano”

    Della ‘razionalizzazione’ delle forze di polizia si era parlato anche prima dell’arrivo di Renzi a Palazzo Chigi, ma è all’inizio del 2014 che l’Esecutivo ha manifestato l’intenzione di chiudere una settantina di uffici provinciali (subito i primi 40), fatta eccezione per quelli nelle città dove c’è una procura distrettuale, che sono nove in tutta Italia. Dal 2010 al 2017 (dati aggiornati all’inizio dell’anno) gli agenti sono passati da 920 a 603.
    Il Fatto Quotidiano.

    Roba da matti !.
     
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    Tempo di bilanci anche per la Polizia postale che nell’anno 2017 è stata costantemente indirizzata alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica.

    Sono stati effettuati 55 arresti e 595 denunce nell’ambito della pedo pornografia online; tra le operazioni più significative, l’operazione Sweep Web del compartimento Polizia postale di Firenze con l’esecuzione di 45 perquisizioni e 3 arresti per pornografia minorile; l’operazione Black Shadow, condotta dalla Postale di Trento, nell’ambito della quale sono state eseguite 37 perquisizioni e 10 arresti per detenzione e divulgazione di materiale pedo pornografico.

    Invece nell’ambito della prevenzione e le attività di monitoraggio della Rete sono stati coinvolti ben 28560 siti internet, di cui 2077 inseriti in black list.

    Il fenomeno dell’adescamento di minori online ha registrato 437 casi trattati che hanno portato alla denuncia di 158 persone e all’arresto di 19.

    A tal proposito, significativa è stata l’attività denominata Bad Queen condotta dalla Postale di Trieste che ha portato alla denuncia di 7 persone.

    Senza dimenticare le indagini avviate a seguito delle segnalazioni di genitori che ha condotto, gli uomini della Polizia postale di Catania, all’operazione “12 Apostoli”, di arrestare 4 persone appartenenti ad un’associazione finalizzata alla violenza sessuale aggravata ai danni di minori.

    Un sensibile aumento, rispetto al 2016, è ravvisabile in materia di reati informatici contro la persona (ad es. diffamazione, cyberstalking, trattamento illecito di dati personali, sostituzione di persona) per i quali sono state denunciate 917 persone e arrestate 8.

    Di evidente incremento è l’attività di contrasto alla minaccia cyber svolta dal Centro nazionale anticrimine per la protezione delle infrastrutture Critiche (C.n.a.i.p.c.), attestata dal rilevante aumento del numero di alert diramati dalle infrastrutture critiche nazionali che, rispetto al 2016, si è quasi quintuplicato sino a raggiungere 28522.

    La tempestiva condivisione dei c.d. “indicatori di compromissione” dei sistemi informatici con i fornitori di servizi pubblici essenziali ha consentito di rafforzare gli strumenti volti alla protezione della sicurezza informatica, garantita anche da una costante attività di monitoraggio.

    In tale ambito, il Centro ha ulteriormente gestito monitoraggi della rete che hanno riguardato strutture sensibili di rilievo nazionale.

    In particolare la Sala operativa del Centro ha gestito:

    1006 attacchi informatici nei confronti di servizi internet relativi a siti istituzionali e infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale;

    80 richieste di cooperazione nell’ambito del circuito “High Tech Crime Emergency”.

    Tra le attività più significative, si segnalano l’operazione “EyePyramid” a seguito della è stata fermata l’attività di due fratelli, entrambi arrestati, che si dedicavano allo spionaggio informatico politico-istituzionale e industriale e l’operazione “Andromeda” a seguito della quale è stata smantellata una rete botnet, ovvero un insieme di computer infettati da virus informatici e utilizzati dagli hacker per compiere svariati reati in tutto il mondo.

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  12. GeraBale
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    Buongiorno a tutti! Come si può notare dal mio avatar, ho una certa passione 😀 vorrei sapere da voi l'iter per poter entrare a far parte della postale. Prometto che sto per iniziare il corso A.A.

    Grazie per le vostre risposte
     
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    Se hai delle super competenze , tipo laurea in informatica, potresti avere qualche chance , in caso contrario devi aspettare il turno e secondo dove sei stato trasferito passano anni , anni e anni.
     
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    Assoltumente Così.
    Tranne che...
    Lascio indovinare ;)
     
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  15. GeraBale
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    In poche parole devo sperare che "arrivi il mio turno" dopo anni e anni 😅
     
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