Sei Nazioni 2020

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    Rugby, 6 Nazioni: Italia pronta per il Galles. Smith: "Non vedo l'ora"
    Gli azzurri sabato alle 14.15 italiane sfideranno la nazionale di Pivac al Principality Stadium di Cardiff nella prima giornata del torneo. Il neo ct: "Conosciamo le nostre potenzialità e cosa possiamo dare. Ho fiducia nella squadra e non vedo l'ora di vederli in campo"

    CARDIFF - Sabato l'Italrugby del neo ct Franco Smith esordirà nel torneo 6 Nazioni 2020 al Principality Stadium di Cardiff alle 14,15 italiane contro il Galles. Un match subito impegnativo per gli azzurri con il commissario tecnico che ha annunciato il XV ufficiale che scenderà in campo.
    Le scelte di Smith
    Per il proprio debutto, il commissario tecnico sceglie un triangolo allargato tutto padovano con Matteo Minozzi estremo e sulle ali Mattia Bellini e Leonardo Sarto, che torna a vestire la maglia azzurra dopo poco più di due anni dall'ultima presenza, datata 18 novembre 2017. Coppia di centri inedita formata da Carlo Canna e Luca Morisi che collezioneranno rispettivamente 40 e 30 presenze con Italrugby nel prossimo match: per il trequarti beneventano, una inedita apparizione alle spalle della linea mediana. Confermata la mediana e le terze linee che hanno ben figurato nel secondo match della Coppa del Mondo in Giappone contro il Canada, con Braley che affiancherà Allan, mentre Steyn sarà supportato da Negri e Polledri. In seconda linea accanto ad Alessandro Zanni, che toccherà quota 118 caps, a una lunghezza da Castrogiovanni, terzo azzurro più presente di sempre, troverà spazio l'esordiente Niccolò Cannone, unico atleta del top 12 presente nella rosa. Prima linea tutta di marca Zebre con Zilocchi e Lovotti che giocheranno ai lati di Luca Bigi, al suo primo cap da capitano della Nazionale. In panchina pronti a dare peso e freschezza Zani, Fischetti - a caccia del suo primo cap con la maglia dell'Italia dopo l'annullamento del match contro la Nuova Zelanda nell'ultima RWC - Riccioni, Budd, Lazzaroni, Licata - questi ultimi due al rientro dopo il Test Match giocato contro l'Irlanda nell'agosto 2019 - Palazzani e Hayward.
    Smith: "Lavorato tanto, ho fiducia"
    "Abbiamo lavorato tanto in questi giorni, dentro e fuori dal campo, in piena sinergia con tutto lo staff e i giocatori. Conosciamo le nostre potenzialità e cosa possiamo dare. Ho fiducia nella squadra e non vedo l'ora di vederli in campo contro il Galles", ha dichiarato il ct Smith. Federico Ruzza, Tommaso Benvenuti, Edoardo Padovani e Giulio Bisegni sono stati rilasciati e saranno a disposizione dei rispettivi club di appartenenza. Questo il XV azzurro anti Galles: Minozzi; Sarto, Morisi, Canna, Bellini; Allan, Braley; Steyn, Negri, Polledri; Cannone, Zanni; Zilocchi, Bigi (cap), Lovotti. In panchina: Zani, Fischetti, Riccioni, Budd, Lazzaroni, Licata, Palazzani, Hayward.

    La Repubblica 30/01/2020
     
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    Rugby, Sei Nazioni pieno di incognite: davanti a tutti c'è l'Inghilterra
    L'edizione che segue i Mondiali può regalare sorprese, una favorita c'è: i Bianchi di Eddie Jones, vice campioni del mondo, sono una perfetta macchina da guerra. L'esordio in Francia non è dei più semplici. Il Galles campione uscente ricomincia da Wayne Pivac, l'Irlanda si affida a Farrell, Scozia destinata a giocarsi il Cucchiaio di Legno con l'Italia

    Non sai mai cosa può accadere, nell'edizione del Sei Nazioni che segue i Mondiali: le squadre si rinnovano, cambiano gli allenatori. Comincia una nuova èra. Eppure, mai come questa volta c'è un chiaro favorito: l'Inghilterra, che alla rassegna iridata in Giappone ha distrutto gli All Blacks salvo crollare - psicologicamente, prima ancora che dal punto di vista fisico - davanti al Sudafrica in finale, ha tutte le carte in regola per vincere il torneo più antico del mondo. Sarebbe la sesta volta, negli ultimi 20 anni.

    IL CALENDARIO
    Inghilterra favorita, ma occhio a Le Crunch
    I Bianchi di Eddie Jones sono una perfetta macchina da guerra che muove dalla superiorità del pacchetto, in cui giganteggiano fuoriclasse come Tom Curry e Sam Hunderhill (per non parlare del totem nero, Mario Itoje). Ma hanno mostrato di essere vulnerabili se messi sotto pressione da un impeccabile gioco al piede avversario: è successo ai Mondiali, con gli Springboks che hanno ribaltato la pressione e sfruttato le rimesse laterali; era accaduto anche nel passato Sei Nazioni, quando il Galles aveva sorpreso la corazzata inglese reduce da un doppio trionfo con Irlanda e Francia. A proposito di Galletti: il match d'esordio sarà proprio a Parigi, un Le Crunch che potrebbe essere già la svolta del Torneo.
    Giovane Francia, calendario favorevole
    La Francia si gioca molto, forse tutto, nel primo match: se sorprende l'Inghilterra, può volare sulle ali dell'entusiasmo. Il calendario è dalla sua parte: nel match successivo affronterà ancora in casa l'Italia, gli ultimi due appuntamenti sono a Edimburgo e con l'Irlanda a Parigi. Ma in caso di sconfitta all'esordio, la squadra di Brunel (però il burattinaio si chiama Galthié), potrebbe pagare caro la poca esperienza dei giovani talenti cui ha deciso di affidarsi. In mediana, la coppia Dupont-Ntamack promette meraviglie. Penaud, Woki e Gros sono tre giocatori da seguire con attenzione.
    I Diavoli e la scuola di Llanelli
    Dopo aver fatto sognare per 12 anni gli innamorati ovali con Warren Gatland, il Galles ricomincia da Wayne Pivac: un altro allenatore neozelandese che ha deciso di scommettere sul rugby spettacolare della scuola di Llanelli. La "rivoluzione" permetterà ai campioni in carica di confermarsi tali? Cominciare questa nuova avventura a Cardiff con l'Italia - e finirla sempre al Millenium con la Scozia - può essere un vantaggio: ma in mezzo ci sono due terribili trasferte a Dublino e Twickenham. A guidare i Diavoli ci sarà il monumentale Alun Wyn Jones, supportato in mischia da Navidi, Faletau e Wainwright. Dietro, ancora fiducia a Biggar, Josh Adams e Liam William, commoventi interpreti dell'arte del rugby: come si fa a non tifare per loro?
    L'Irlanda si affida allo "zio" Andy
    L'Irlanda si affida a Andy Farrell, il babbo dell'apertura inglese. E' un periodo di transizione per i Verdi, che hanno fatto partire un cambiamento epocale dopo aver a lungo dominato negli anni passati ed essere scesi - nel 2019 - dal 2° al 5° posto del ranking mondiale. Subito due incontri tra le mura amiche dell'Aviva Stadium (Scozia, Galles): potrebbe essere un inizio favorevole, indispensabile per andare poi a Twickenham con un pieno di fiducia. Il mediano di mischia John Cooney è un tipo da accendere il fuoco, i Lions Healy e Furlong garanzia di una prima linea formidabile , Ryan una terza linea trascinante. Ma chissà se e quanto si potrà contare su Sexton.
    La Scozia e le birre di Russell
    E poi per fortuna c'è la Scozia, che da sempre si scambia con gli azzurri il Cucchiaio di Legno. I ragazzi di Townsend lo scorso anno sembravano destinati a fare meraviglie - dopo un buon Sei Nazioni nel 2018 e la vittoria all'esordio con l'Italia -, invece sono tornati a prenderle da tutti, salvo chiudere a Twickenham con un pirotecnico pareggio (38-38, ricordate?). Salutati 3 grandi giocatori come Laidlaw, Barclay e Seymour, si rituffano nell'avventura forti del bel gioco mostrato dalle loro franchigie. Si affidano ancora una volta a Hogg e Jonny Gray, chissà se Finn Russell la smetterà di ubriacarsi decidendo di dare loro una mano: quando sta lontano dai pub, l'apertura può diventare l'uomo-chiave per qualsiasi incontro. Attenzione al tallonatore di Edimburgo, McInally, e alla potenza dell'esordiente Ratu Tagive, il primo figiano a giocare per la Scozia. Con ogni probabilità finiranno per giocarsi ancora una volta l'ultimo posto con l'Italia: ma per loro a Roma sarà durissima.

    La Repubblica 31/01/2020
     
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    Rugby, Sei Nazioni: Italia, la solita storia. Il Galles domina: 42-0

    La nuova squadra del ct Smith e del capitano Bigi incappa nella 23esima sconfitta consecutiva nel torneo

    CARDIFF - Cinque mete a zero, 21 punti subìti nel primo tempo e altrettanti nella ripresa. Senza segnarne neppure uno. La nuova Italrugby di Smith e Bigi, più giovane e con meno “stranieri” rispetto al passato, esce pesantemente sconfitta (42-0) dal Tempio di Cardiff nella prima giornata del Sei Nazioni. A certi risultati i tifosi azzurri sono purtroppo abituati, qualcuno sperava in un cambio di rotta ma con la palla ovale non si improvvisa nulla.
    Non basta la grinta dei giovani
    Sarà un altro torneo di sofferenze. Eppure, nonostante tutto la trasferta in Galles rimanda qualche buona sensazione: si è visto il carattere, la determinazione, un’aggressività in difesa che a lunghi tratti ha funzionato. Promossi i giovani e su tutti Cannone, che viene dal campionato di Eccellenza. Bene anche Zilocchi e Riccioni. Il ‘doppio play’ voluto dal ct non ha regalato molte emozioni perché gli azzurri hanno terribilmente patito i punti di incontro: i pochi palloni vinti uscivano troppo lentamente dai raggruppamenti perché la linea arretrata potesse mettere in difficoltà gli esperti Dragoni. Hanno passato tanto (199 volte contro le 169 degli altri) ma raramente avanzando. In difesa, i nostri hanno placcato come pazzi (col 90% di successo) ma gli avversari erano troppo veloci e con improvvise alternative di gioco che hanno sfiancato gli azzurri. La differenza tra il Galles – una delle squadre più forti del mondo – e l’Italia si è vista tutta. Purtroppo.
    Doppietta di Adams, i calci di Biggar
    Quattordici punti d’incontro nella prima azione di gioco e poi una punizione perché Zanni non rotola via dopo un placcaggio. Il Galles è partito subito forte, prendendo a calci gli azzurri. Biggar ne ha piazzati 3 in mezzo ai pali dopo un quarto d’ora (puniti Allan e Lovotti), 2 minuti più tardi Josh Adams s’è tuffato in meta: i padroni di casa sono partiti da una rimessa laterale, un largo passaggio all’esterno di Biggar ha tagliato fuori Sarto e Halfpenny ha servito la sua ala sinistra per la prima marcatura. Il numero 11 ha raddoppiato alla mezz’ora, servita da un passaggio tra le gambe di Biggar, che ha irrobustito il punteggio. Sul finire del primo tempo i Dragoni hanno scelto di chiudere la partita, rinunciando a un facile calcio di punizione in mezzo ai pali per una touche a 5 metri dalla linea di meta avversaria. Invece Allan ha recuperato l’ovale, poi sul ribaltamento di fronte la mischia azzurra si è avvicinata pericolosamente alla marcatura, purtroppo senza successo.
    Azzurri determinati però mai avanzanti
    Nella prima metà dell’incontro Bigi e compagni sono apparsi determinati, robusti nel pacchetto e propositivi nella linea arretrata, però mai davvero avanzanti: abbiamo corso di più (42 a 38), fatto un maggior numero di metri (303 a 294, soprattutto con Minozzi che cercava di contrattaccare dalla difesa), placcato esattamente come gli altri: ma il possesso del Galles è stato del 57%, e per il 69% del tempo si è giocato nella metà campo azzurra. Più forti sui punti di incontro e incisivi al contatto, molto organizzati, i Dragoni hanno tutto sommato gestito facilmente i primi 40 minuti.
    Nella ripresa tre mete dei Dragoni
    Nella ripresa l’Italia è riuscita ad abbassare il ritmo, ma il Galles è andato di nuovo in meta, questa volta per 2 volte: la prima dopo circa 20 minuti con Tompkins, la seconda a 4’ dal termine con North. La mischia azzurra ha continuato a rispondere bene nelle fase ordinate, sui punti di incontro ha però ancora denunciato molte incertezze: in difesa, con i rossi che continuavano ad avanzare; in attacco, con l’ovale che usciva sempre con un paio di secondi di ritardo vanificando qualsiasi possibilità di guadagnare terreno con i tre-quarti. La marcatura finale di Adams è quella che forse brucia di più, ma bisogna ammettere che i padroni di casa hanno dimostrato di essere una grande squadra: tra la favorite per la vittoria finale nel Sei Nazioni. Gli azzurri nonostante la pesante sconfitta (la 23esima consecutiva nel Sei Nazioni) lasciano Cardiff a testa altra: ci riproveranno domenica prossima, a Parigi con la Francia.

    La Repubblica

    Siamo..
    Alle Solite !!!! :angry: :angry:
     
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    Rugby, Sei Nazioni: altra sconfitta per l'Italia, la Francia vince 35-22
    Azzurri sconfitti a Parigi, è il 24esimo ko consecutivo nel torneo

    PARIGI - Un passo avanti rispetto al disastroso esordio contro il Galles, ma ancora un ko. L'Italrugby è stata battuta dalla Francia 35-22 (23-10) nella seconda giornata del Sei Nazioni. Per gli azzurri, che oggi hanno incassato cinque mete da Thomas, Ollivon, Alldritt, Ntamack e Serin, segnandone tre con Minozzi, Zani e Bellini, è la 24/a sconfitta consecutiva del torneo, dove non vincono dal 2015.

    Polledri e capitan Bigi si sacrificano placcaggio dopo placcaggio ma sono tutti gli uomini mandati in campo da Smith a non mostrare alcuna intenzione di arrendersi nemmeno quando la gara sembra ormai compromessa. Il 13-0 iniziale, con due mete dei padroni di casa nel volgere di un quarto d'ora, potrebbe chiudere subito la pratica e spianare la strada a un facile successo dei galletti: a tenere gli azzurri in gara arriva la marcatura di Minozzi al ventiquattresimo, imbeccato al largo da un'intuizione di Hayward. Allan accorcia prima trasformando la meta e poi con un agevole piazzato, 13-10, ma nel finale di primo tempo prima il piede di Ntamack e poi una meta del terza centro Allbritt riportano a +13 Ollivon e compagni, magistralmente diretti dal mediano di mischia Dupont: 23-10 all'intervallo.

    Equilibrio ed errori su ambo i fronti mantengono il risultato immutato per la prima metà della ripresa, poi Ntamack al diciottesimo trova il buco giusto nella ripresa azzurra, vi si infila in velocità e realizza la meta del bonus per il XV di casa. L'Italia non sbanda, anzi reagisce e cinque minuti più tardo Zani, da poco entrato per Bigi, finalizza una serie di pick-and-go tocca alla base del palo. Sul 28-17 l'Italia prova a ricucire, ma la meta di Serin al trentaquattresimo chiude i conti: nei secondi finali la terza meta italiana, innescata da Hayward e rifinita da un offload di Licata, non vale per smuovere la classifica ma per continuare a lavorare in vista del debutto interno del 22 febbraio all'Olimpico contro la Scozia.

    La Repubblica 09/02/2020
     
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    Rugby, 6 Nazioni: incubo Italia, con Scozia anno zero
    All'Olimpico tre mete degli ospiti e 17-0. Smith: 'Dato massimo'.

    Tre partite, tre sconfitte, in due casi senza segnare neppure un punto. La striscia di ko consecutivi nel torneo che tocca quota 25. Lo spettro del quinto cucchiaio di legno consecutivo che si materializza. Prosegue l'incubo dell'Italrugby nel Sei Nazioni. Nel giorno i cui gli azzurri speravano di uscire dal tunnel arriva l'ennesima prestazione deludente contro una Scozia che alla vigilia sembrava alla portata di quella che, invece,m si sta rivelando forse la peggiore Italia di sempre. Il XV del Cardo, guidato sul campo da Stuart Hogg, punisce invece la squadra del ct sudafricano Franco Smith con tre mete e un secco 17-0 che segue la batosta a Cardiff coi campioni in carica del Galles (42-0) e la sconfitta con la Francia (35-22).

    Ansa 23/02/2020

    Verso...
    Il "cucchiaio di legno" !!! :angry:
     
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