Nazionale Italiana

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    Nazionale, 31 i convocati da Mancini: c'è anche Pellegri

    Sono 31 i convocati del ct azzurro Roberto Mancini per la doppia sfida di Nations League con Polonia e Portogallo: le novità sono cinque, tra queste il giovanissimo centravanti del Monaco Pellegri e il giallorosso Zaniolo, finora mai utilizzato dal tecnico Di Francesco. Lo apprende l'Ansa. La lista sarà ufficializzata a breve.

    Prima chiamata anche per il portiere del Cagliari Alessio Cragno, per il difensore della Fiorentina Cristiano Biraghi e per l'esterno della Spal Manuel Lazzari.

    Sale dall'Under 21 Nicolò Barella, mentre torna a vestire la maglia azzurra Giorgio Chiellini, assente dal play off Mondiale con la Svezia del novembre 2017.

    Questa la lista completa dei 31 convocati del ct Roberto Mancini: - portieri: Alessio Cragno (Cagliari), Gianluigi Donnarumma (Milan), Mattia Perin (Juventus), Salvatore Sirigu (Torino); - difensori: Cristiano Biraghi (Fiorentina), Leonardo Bonucci (Juventus), Mattia Caldara (Milan), Giorgio Chiellini (Juventus), Domenico Criscito (Genoa), Emerson Palmieri Dos Santos (Chelsea), Manuel Lazzari (Spal), Alessio Romagnoli (Milan), Daniele Rugani (Juventus), Davide Zappacosta (Chelsea); - centrocampisti: Nicolò Barella (Cagliari), Marco Benassi (Fiorentina), Bryan Cristante (Roma), Roberto Gagliardini (Inter), Jorginho (Chelsea), Lorenzo Pellegrini (Roma), Nicolò Zaniolo (Roma); - attaccanti: Mario Balotelli (Nizza), Andrea Belotti (Torino), Domenico Berardi (Sassuolo), Federico Bernardeschi (Juventus), Giacomo Bonaventura (Milan), Federico Chiesa (Fiorentina), Ciro Immobile (Lazio), Lorenzo Insigne (Napoli), Pietro Pellegri (Monaco), Simone Zaza (Torino).

    La Nazionale si radunerà nella tarda serata di domani a Coverciano e lunedì pomeriggio sosterrà la prima seduta di allenamento per poi trasferirsi giovedì a Bologna alla vigilia del match con la Polonia.

    Giornale di Sicilia
     
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    Nazionale, Mancini punta sul tridente: "Abbiamo bisogno di tornare a vincere"

    Azzurri a secco di vittorie dalla gara con l'Arabia Saudita: ora l'Ucraina. In precedenza, il ct e i giocatori in visita al Ponte Morandi: "Ho vissuto a Genova 15 anni e molte volte ci sono passato. Vederlo in tv fa impressione, ma dal vero è ancora più impressionante".

    La Repubblica
     
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    Italia-Ucraina 1-1, a Bernardeschi repilca Malinovskiy

    Al minuto 43, tutti fermi in campo per rendere omaggio alla memoria delle quarantatre vittime del crollo del ponte Morandi.

    Dopo un maggior possesso palla e un paio di occasioni, vanno a segno gli azzurri con Bernardeschi, pareggiano gli uomini di Shevchenko con Malinovskiy. Tutti fermi in campo per rendere omaggio alla memoria delle quarantatre vittime del crollo del ponte Morandi. Sul maxischermo e' comparsa la scritta 'Genova nel cuore', i 10 mila spettatori hanno cominciato ad applaudire e dietro di loro anche i 22 giocatori i campo e le panchine, in piedi.

    Ansa.
     
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    Azzurri, Allegri: "Non tutto è da buttare"

    Tecnico Juve: "Con Ucraina buona partita, diamo tempo a Mancini"
    "Contro l'Ucraina l'Italia ha disputato una buona partita, diamo tempo a Mancini. Per la Nazionale vedo un futuro roseo visto i buoni giocatori nati fino al 2000. Ci sono poi momenti in cui crescono talenti migliori e talenti peggiori, ma non è tutto da buttare". Così Massimiliano Allegri, a margine della presentazione al Samsung District di Milano del Galaxy A9, il primo smartphone al mondo con 4 fotocamere. Sul palco tra gli speaker ospiti anche il tecnico della Juve, di cui Samsung Electronics Italia è sponsor. Allegri è ottimista sul futuro del calcio italiano, nonostante la Nazionale non riesca a vincere dallo scorso 28 maggio e abbia mancato la qualificazione agli ultimi Mondiali. "Il calcio - nota - non è una scienza esatta. Dobbiamo crescere i bambini a farlo divertire, altrimenti perdono entusiasmo. Non bisogna ingabbiarli e tra qualche anno, forse, troveremo qualche giocatore di alto livello in più".

    Ansa.
     
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    Nazionale, Bonucci: «La qualità Juve per rilanciare l'Italia. Retrocedere sarebbe un danno»

    Bonucci ha le idee chiare, come sempre. Invoca concretezza in attacco: “A venti metri dalla porta bisogna far male, non accontentarsi di esserci arrivati…”. E anche in difesa: “Bisogna migliorare, non c’è dubbio, trovando il giusto equilibrio e non prendere gol in contropiede”. Poi sul calcio italiano: “L’anno zero era dodici mesi fa e non è stato fatto nulla, anzi siamo peggiorati… Speriamo che il nuovo presidente federale faccia una grande riforma con regole ferree..e certe… La mia Viterbese ancora non ha cominciato a giocare”.

    Bonucci, questa Italia si è scordata la vittoria?
    “A me perdere o pareggiare fa rosicare, mi piace solo vincere. Ma con l’Ucraina si è visto una Italia diversa anche se ci mancano i gol.
    Alla Juve lei è abituato a vincere qui no, come convivono queste sue due anime?
    “Sono tornato a Torino e per fortuna ho ricominciato a vincere sempre, ecco dentro dentro di me sento una sensazione di benessere. Cerco di far capire ai ragazzi che a venti metri dalla porta si deve far male agli avversari, non conta arrivarci e basta. Dobbiamo essere più cinici”.
    Klopp ha detto che questa Nations proprio non gli piace, lei che pensa?
    “Io non sono d’accordo, questo nuovo torneo ti regala lo stimolo dei tre punti che non puoi avere in amichevole. Speriamo che questo diventi anche il pensiero dei tifosi perché per noi uno stadio pieno è troppo importante”
    Ventura è rientrato dopo la disfatta…
    “Credo che per lui sia importante ritrovare una panchina per dimostrare il proprio valore dopo la vicenda del Mondiale mancato, avrà un’altra chance. Io sono nato calcisticamente con lui e gli dico grazie. Dopo la Svezia però ha subìto un gioco al massacro. La verità che sia noi che lui abbiamo avute colpe. Gli faccio un grande in bocca al lupo, nella speranza che le sue idee maturate giorno dopo giorno possano diventare decisive”.
    Lei è il terzo miglior marcatore di questa Nazionale e nel gruppo c’è un altro difensore come Chiellini, quindi Immobile. Non è un po’ strano?
    “Nello nostra storia non ci sono stati in Nazionale bomber che hanno segnato 50-60 gol come all’estero. Il migliore resta Riva a quota 35 reti. In questo ultimo periodo, poi, abbiamo cambiato tanti attaccanti. Penso che qui la maglia pesi tantissimo, mi auguro però che i nostri giovani abbiano la possibilità e il dovere di fare meglio”.
    Derby della Madonnina, per chi tifa?
    “Mi auguro di vedere una grande partita, intanto. E se devo scegliere la squadra preferita dico Milan: tra i rossoneri ho lasciato tanti amici nello spogliatoio e un grande allenatore come Gattuso”.
    Ventura ha dichiarato che dopo la sconfitta con la Spagna non si sentiva più Ct…
    “Chiedete a lui, noi siamo sempre stati a sua disposizione”.
    Con Mancini come vi trovate?
    “E’ un allenatore meno ossessivo, ma chiede tanto alla squadra sul terreno della tattica. Non a caso la partita con l’Ucraina abbiamo disputato una gara interessante sul piano tattico. Mancini ci da tanto. E noi dobbiamo avere maggiore personalità e concretezza”.
    E’ innegabile che in difesa abbiate problemi, prendete troppi gol.
    “E’ vero, dobbiamo riuscire a restare equilibrati, evitando di farci infilare con le ripartenze. Con l’Ucraina abbiamo subito però due tiri in porta, ma il dato generale ci deve far riflettere”.
    Da difensore che giudizio da sul tridente?
    “Gli attaccanti che non danno riferimento sono un problema perché non sai come contenerli, dove ti attaccano, chi va incontro. Penso che sia un esperimento da provare ancora”.
    “Chiellini parla spesso di quanto conti questa maglia, qualcuno non ha capito?
    “I giovani capiscono eccome, il problema semmai è il contrario, cioè la soffrono. Devono esprimesti al meglio, come fanno nei loro club. Qui siamo tutti compagni e ci diamo una mano: rappresentiamo un Paese che vuole vincere sempre e tornare a essere orgoglioso come nel 2006. Tocca a noi vecchi aiutarli per togliersi di dosso questo peso”.
    Per voi in Nations c’è un rischio retrocessione…
    “Certo, domenica è una partita difficile da giocare e abbiamo l’obbligo di vincere per non retrocedere in fascia B. Questo significherebbe compromettere tutto a cominciare dall’Europeo per poi passare al Mondiale”.
    Vi mancano un po’ di centimetri?
    “Se mancano inevitabilmente puoi concedere qualcosa sulle palle inattive, ma marcando a zona cerchi di limitare questa differenza fisica, quando hai tu la palla però questi ‘nanetti’ ti fanno divertire…”
    Bernardeschi quanto è cresciuto?
    “Federico ha fatto una crescita impressionante e sta continuando, ha ampi margini di miglioramento. Ho ritrovato nella Juve un uomo che per tanti anni sarà molto importante in bianconero e in Nazionale”.
    Curva della Juve chiusa, lei avverte un problema di razzismo?
    “Sul razzismo il tema è molto più ampio rispetto ad una curva di tifosi. Viviamo nel sociale ogni giorno questa criticità e non solo: penso al bullismo ed ad altre pieghe negative. Un problema che deve essere affrontato e che non verrà mai sconfitto, ma chi di dovere deve prendere posizioni più nette verso verso chi si atteggia a grande nascosto dietro le regole”.
    La questione Ronaldo?
    “Non giudico, c’è chi deve farlo al posto mio. Io posso dire che in questi giorni l’ho visto sereno e tranquillo come sempre”.
    Come si batte la Polonia?
    “Dobbiamo migliorare la fase tecnica perché abbiamo fatto errori tecnici: loro grazie ai nostri sbagli sono ripartiti bene. Hanno giocatori di qualità che sanno andare negli spazi come Zielinski, Lewandowski e Piontek, gente che fa la differenza”.
    Con Szczęsny vi siete sentiti?
    “Abbiamo riso e scherzato in questi giorni, sarebbe bello segnare a lui per me e per l’Italia”.
    Torniamo a Ronaldo, che vi sta dando in più?
    “Cristiano è un valore aggiunto: vederlo allenare è uno spettacolo, non molla mai di un centimetro, lo devi solo ammirare e devi trovare qualcosa in te per rendere ancora meglio. Cerchi di prendere qualcosa da lui: pensi che ha 33 anni e ha vinto 5 palloni d’Oro e allora perché non lo devi fare te?”.
    La Juventus che ha in più di questa Italia?
    “Esperienza e qualità: guardi la rosa e vedi i nomi, è difficile lasciare fuori 7-8 uomini che giocherebbero titolari in altre squadre di Champions. L’esperienza i nostri giovani azzurri devono farsela in partite come quella con la Polonia imparando a leggere la partita. Quando attaccare, forzare la giocata, respirare, fare pressing. Grazie a queste letture perdi o vinci una partita”.
    Il sottosegretario Giorgetti ha detto che il calcio italiano è all’anno zero, che ne pensa?
    “Noi abbiamo vissuto un punto zero un anno fa e in 12 mesi niente è stato fatto, anzi se è possibile sono peggiorate le cose… Ora mi auguro che con l’elezione di un nuovo presidente federale si veda del buono, lo meritiamo tutti, tifosi, squadra, italiani. Ci sia chiarezza e venga attuata una riforma limpida che migliori il calcio italiano. Cosa che ora non è successa”.
    Al presidente federale che si sentirebbe di chiedere?
    “Di dare regole ferree e certe al movimento. Oggi 11 ottobre la Viterbese, a me tanto cara, ancora non ha giocato una partita, non è una cosa normale. Il presidente deve fare una riforma importante perché noi possiamo ripartire in serenità, certezza. Servono centri dove allenarsi come si deve, insomma tante cose da fare”.
    Tommasi e l’AIC si sono chiamati fuori…
    “Presa una posizione anche in virtù di un ragionamento: bisogna capire che i calciatori sono un bisogno primario. Se ci siamo fatti indietro non significa che non siamo con lui. Non ci siamo schierati, d’accordo, ma è decisione da rispettare”.
    Infine Barella, sta incantando. E’ così?
    “Lo vedo pronto, mi ha impressionato col Cagliari, da solo trascina la squadra. Si vede che è in leader seppur giovane. Sara uno dei pilastri della Nazionale del futuro”.

    Leego.it
     
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    Bonucci e la crisi dell'Italia: 'Peggio di un anno fa'

    "Abbiamo perso tempo, è stato perso tempo. Nel calcio siamo all'anno zero e arrivando a una condizione cosi disastrosa non si può che rimbalzare. Bisogna avere adesso il coraggio di guardarsi allo specchio e cambiare. La campanella è suonata". Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, oggi a Trento. "Tra qualche giorno spero inizi fase nuova per il calcio italiano - ha aggiunto - perchè non è possibile avere risultati così deludenti".

    Anno zero del calcio italiano? No, anno -1. Al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, che da Trento usa la metafora per la crisi del calcio italiano, replica ancora più duro Leonardo Bonucci, dal ritiro azzurro. "Come ho già detto siamo arrivati ad un punto zero ma in questo ultimo anno nulla è cambiato ed è stato fatto, anzi le cose sono peggiorate". Bonucci ha chiesto riforme al prossimo presidente Figc. "Tommasi ha scelto di non schierarsi con Gravina, ma questo non significa che non lo sosteniamo".


    "Al nuovo presidente federale chiederei subito di fare una riforma importante per far ripartire il calcio italiano e dare regole ferree", ha aggiunto Bonucci, da Coverciano. "La posizione di Tommasi? E' stata presa perché sia da stimolo per chi deciderà il futuro. La priorità sono i calciatori e vanno prese decisioni nel merito. Gravina? Tommasi ha scelto di non schierarsi ma questo non significa non sostenerlo, abbiamo fiducia nel nuovo presidente perché possa cambiare e migliorare il nostro calcio''. "Come ho già detto siamo arrivati ad un punto zero ma in questo ultimo anno nulla è cambiato ed è stato fatto, anzi le cose sono peggiorate - ha aggiunto il difensore della Juve e della Nazionale rispondendo alle dichiarazioni del sottosegretario allo sport Giorgetti - Siamo al 12 ottobre e ad esempio la Viterbese che a me sta tanto cara non ha ancora giocato una partita. Non credo sia una cosa normale nel calcio, mi auguro che il nuovo presidente federale corra ai ripari per far ripartire il movimento: se lo meritano l'Italia, i tifosi e noi calciatori''.

    Ansa.
     
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    Stasera, ore 20.45
    Polonia - Italia.
    Urge vincere per evitare la retrocessione in Serie B Europea !!.
     
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    Nations League: 1-0 alla Polonia, l'Italia evita la serie B

    Bentornata Italia. Dopo oltre un anno senza vittorie in partite ufficiali, la nazionale ritrova il successo pieno - 1-0 in casa della Polonia - e soprattutto gioco e sorriso. Alla vigilia della visita al Quirinale da Mattarella per celebrare i 120 anni della Figc, la nazionale di Mancini festeggia il risultato che le evita la retrocessione nella serie B della Nations League. E lo fa con una prestazione brillante in casa di una nazionale di spessore, macchiata per novantadue minuti da troppi errori sottoporta ma premiata al 93' dal primo gol azzurro di Biraghi, che lo dedicherà ad Astori. E' una scommessa vinta da Mancini, non solo perché l'autore del gol che infrange il tabù vittoria è scelta netta del ct. Il tecnico ha rischiato confermando un'Italia con tre attaccanti, ma senza centravanti, e ha stupito quando dovendo mettere peso al centro dell'attacco invece di Immobile ha spedito dentro Lasagna. Che poi la spizzata di testa per il tap in insperato di Biraghi sia stato proprio della punta dell'Udinese, è coincidenza fortunata e poco più. L'1-0 condanna una Polonia dominata (sette le occasioni sprecate dagli azzurri) alla B e lascia all'Italia ancora una chance di vincere il girone: se la giocherà il 17 novembre a San Siro, contro il Portogallo, a meno di ripensamenti ancora privo di Ronaldo. E se l'Italia sarà la stessa di stasera, magari più concreta, pensare che da Chorzow sia cominciata una nuova era azzurra è davvero possibile. A Chorzow, Mancini sceglie di confermare il modulo senza centravanti provato contro l'Ucraina: la risposta è brillante come nel primo tempo di Genova. Il movimento di Insigne, Chiesa e Bernardeschi sulle fasce mette in crisi la difesa della Polonia, incapace di ripartire per innescare la coppia di centravanti Milik-Lewandoski (con Piatek in panchina, per contrappasso alla crisi del gol azzurra). Barella è meno lucido di mercoledì, ma dinamismo e palleggio del centrocampo azzurro fanno da cerniera e rilanciano di continuo l'azione.

    E infatti il primo tempo scorre con una sequenza di occasioni azzurre. Sfortuna, imprecisioni, mancati inserimenti da dietro e parate di Sczeszny, tanti i motivi del risultato che non si sblocca. La traversa trema sulla botta di Jorginho dopo soli 2', è il rumore di un primo tempo tutto all'attacco. All'8' Insigne spreca la palla in area alzando il pallonetto invece di battere forte, poi la botta di Florenzi (12') e' respinta da un difensore. Anche Bernardeschi ci mette imprecisione, quando al 24' strozza fuori il sinistro in area su assist di Chiesa e alla mezzora esatta e' ancora la traversa a fermare l'Italia, stavolta su botta di Insigne. La Polonia nel frattempo tenta a fatica qualche contropiede, è il momento della partita in cui si susseguono palle gol: Chiesa sfiora di testa solo in area e Szczesny respinge su Jorginho, tutto al 32', poi il portiere si supera con un colpo di reni sull'incornata di Chiellini (36'). In mezzo, l'unico tiro in porta di Milik, su ripartenza, che sbatte sulla schiena di Bonucci. C'è ancora tempo per un'azione in velocità che libera al tiro in corsa Florenzi, e qui il portiere polacco della Juve davvero si supera, al 44'. Il ct Brzeczek capisce, e alla ripresa cambia uomini e modulo: dentro Grosicki per Szimanski e Blaszczykowski per Linetty, i padroni di casa si piazzano in un quadrato 4-4-2 abbandonando il centrocampo a tre, gli spazi si chiudono. La Polonia aggredisce, e al 12' va vicina al vantaggio con un destro di Grosicki pescato da lancio lungo di Zielinski: fortuna di Mancini che Donnarumma è reattivo. Un minuto dopo, spreca Biraghi su un cross di Barella sfilato sul secondo palo, ma la battuta al volo è altissima. La bella azione in profondità di Verratti al 17' è vanificata da un filtrante a Insigne in fuorigioco, poi Florenzi spreca con un controllo sbagliato l'assist preciso in area di Jorginho (20'). Ma è la palla messa da Biraghi sulla testa di Bernadeschi a rappresentare lo spreco azzurro più clamoroso della serata, al minuto 25: l'attaccante Juve taglia perfettamente l'area, si fa trovare puntuale all'appuntamento ma spreca al lato a porta aperta. La legge del gol sbagliato si sta per realizzare tre minuti dopo, quando Insigne perde un pallone che innesca il contropiede polacco: prima Blaszczykowski si vede parare da Donnarumma la battuta al volo, poi Milik spara alto. Quando Bernadeschi alla mezzora tira ancora alto, dopo essersi ben liberato dal limite, Mancini capisce che è ora di mandar dentro una punta centrale ma invece di Immobile il prescelto è Lasagna, che entra proprio per Bernardeschi al 35'. L'Italia non smette di crescere, anche sa cala, non si scompone sui contropiedi, e al 93' sull'ultimo angolo arriva il gol liberazione. Biraghi scarica in porta pallone, nubi, pensieri cupi e tabu'.

    15 ottobre 2018 Ansa

    Era ora !!!. :clap.gif:
     
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    Nazionale, gli azzurri al Quirinale. Mattarella: "Guardiamo al futuro con fiducia"

    Reduce dal successo in Nations League, la squadra azzurra si è recata al Colle per la celebrazione dei 120 anni della Figc. Mancini: "Venire qui è stato più emozionante della vittoria contro la Polonia",

    ROMA - Giornata di celebrazioni al Quirinale dove la Nazionale, nell'ambito della celebrazione per i 120 anni della Figc, è stata ricevuta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che si è congratulato con la squadra e con il commissario tecnico: "Complimenti per la partita di ieri e adesso guardiamo al futuro con fiducia", ha detto il Capo dello Stato.

    Mattarella, augurandosi che "nel 2022 il suo successore possa festeggiare il mondiale come Pertini nell'82 e Napolitano nel 2006", si è soffermato anche sui vivai, affinchè "non siano ambiti per guadagni futuri - ha detto - ma luoghi dove emergano giovani talenti".

    Il giorno dopo la vittoria in Nations League contro la Polonia, ha preso la parola al Quirinale anche Roberto Mancini, che ha commentato: "È emozionate salire al Colle e incontrare il presidente della Repubblica. Questa giornata è stata più emozionante di ieri sera, perché quella era una partita di calcio dove si può perdere o vincere, però occasioni come questa non capitano spesso".

    La Repubblica.
     
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    Nations League, Capello promuove Mancini: 'Questa Italia mi piace'

    Fabio Capello promuove Mancini. La nazionale vista ieri sera contro la Polonia è "piaciuta molto" a don Fabio. "Ha fatto una buona partita -ha detto il tecnico a Radio anch'io sport- si era già visto qualcosa di buono in quella recedente, gli azzurri non si sono sentiti sotto esame e si sono espressi nel migliore dei modi. Il centrocampo ha dato vigore e equilibrio a tutta la squadra, forse in area siamo un pelo mancati, potevamo cercare un affondo in più". Per Capello "le scelte di Mancini hanno dato i frutti sperati". Il mancato impiego di Immobile ? "il ct conosce i suoi giocatori e cerca di fare la partita in base a quel che ha. Ieri ha ritenuto di non impiegare Immobile, ma io non discuterei questa scelta. Immobile è uno che può giocare anche dall'inizio, ma ieri sera la scelta di Mancini è stata vincente". A Capello è piaciuto Barella, per il quale vede un futuro in azzurro: "è il giocatore che dà cambio di ritmo a centrocampo, Barella dà qualcosa di più, sul piano della qualità e della quantità, che ci mancava prima. Mi ricorda un pò Tardelli a livello dinamico".

    La nazionale di calcio della Germania "passa un brutto momento. Il ct Low dopo la vittoria del mondiale brasiliano si è attaccato alla vecchia guardia, che però cammina per il campo". A suo tempo "tutti in Italia dicevano 'copiamo la Germania', e adesso che la Germania va malissimo cosa copiamo?". Usa l'ironia Capello, ai microfoni di Radio anch'io sport, per ricordare ciò che proclamavano in tanti (il modello Germania) dopo la debacle mondiale degli azzurri in Brasile: "bisogna stare attenti. Federazione e società cerchino di dare più forza ai settori giovanili, non c'è bisogno di andare per forza all'estero. Gli allenatori devono avere più coraggio a mettere in campo i giovani italiani, perchè ce ne sono di bravi". "A livello federale devono fare le cose seriamente e riportarci a livello internazionale, nel ruolo che spetta all'Italia. Aspettiamo di vedere quali persone saranno elette e cosa faranno. Ma a livello di campo con la nazionale di Mancini siamo sulla strada giusta".

    Malagò, 'Orgogliosi della vittoria, ci dà morale' - "Oggi tutto il mondo del calcio sarà dal Presidente della Repubblica per i 120 anni della Federcalcio: è importante arrivarci con la vittoria di ieri che ci dà morale e per questo siamo orgogliosi". Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commentando il successo ottenuto ieri sera dall'Italia di Roberto Mancini contro la Polonia in Nations League. "Vedo una generazione di italiani giovani che sta arrivando, in questi anni è mancata lungimiranza", ha aggiunto il capo dello sport italiano intervenuto stamane a Radio 24 alla trasmissione '24Mattino' condotta da Maria Latella e Oscar Giannino.

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    Grande Barella , lo seguo da quando era ragazzino , giusto per notizia è stato convocato in tutte le rappresentative nazionali , bravo a non montarsi la testa .
     
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    Speriamo che duri così !. ;)
     
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    Italia, Mancini: «Sogno il Mondiale ma il 2022 è lontano»

    «Anche noi, come ha detto il presidente Mattarella, speriamo che il suo successore festeggi la vittoria del Mondiale come fatto in passato da Pertini e Napolitano, ma i campionati del Qatar nel 2022 sono ancora abbastanza lontani. Pressioni? Noi cerchiamo di fare sempre del nostro meglio, ed è chiaro che vorremmo sempre vincere e giocare bene però purtroppo non può accadere perché ci stanno anche gli avversari». Così il cte della nazionale di calcio, Roberto Mancini, al termine della cerimonia al Quirinale per i 120 anni della della Figc.

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    Ct Mancini, non c'è problema centravanti

    (ANSA) - ROMA, 16 OTT - "Il calcio è questo: ci sono dei momenti in cui non vinci e non sai perché anche se lo meriti, a volte gli attaccanti giocano bene e non riescono a fare gol, poi di colpo cambia: quindi assolutamente non esiste un problema n.9".
    Lo dice il ct della nazionale, Roberto Mancini, a margine di un evento organizzato da Poste Italiane, top sponsor della Nazionale- L'obiettivo azzurro, ha ribadito Mancini, è "confermare la mentalita' offensiva di una squadra che gioca allo stesso modo in casa e fuori: voglio dare una mentalita' vincente".

    A me...
    Mi sa invece che c'è !!. :unsure:
     
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    Nazionale, Mancini: "L'Italia guarita? Non è mai stata malata"

    La Nazionale riparte con una grande tentazione: battere sabato il Portogallo per chiudere al primo posto nel proprio girone di Nations League e qualificarsi così per la Final Four in programma l’anno prossimo. Roberto Mancini non si nasconde e lo dice il primo giorno di raduno a Coverciano, alla presenza anche del neo presidente federale Gabriele Gravina.

    «Vogliamo continuare sulla strada intrapresa contro Ucraina e Polonia cercando di limare gli errori e migliorare sempre di più - le parole del ct azzurro - Conquistare il primo posto è difficilissimo ma sabato giocheremo per riuscirci sperando poi che la Polonia vinca o pareggi contro i portoghesi». Lo scorso ottobre l’Italia riuscì a vincere al 92' con un gol di Biraghi dopo una ottima prestazione, Mancini intende ripartire da lì, «a patto di essere più concreti sotto porta e non aspettare i minuti finali per vincere partite dominate come quella di un mese fa». Quindi si va verso la conferma del 4-3-3 sperando nel recupero di Bernardeschi: «Ad ora è disponibile, vediamo come sta».

    L’Italia all’attacco è piaciuta ai tifosi ma da qui a dire che abbia risolto tutti i problemi ancora ce ne corre: «Se l'Italia è guarita? Non è il termine esatto perché penso che non sia mai stata malata. Dobbiamo comunque crescere a livello di gioco» ha sentenziato il ct. Ventisette i convocati tra i quali spiccano altri tre debuttanti (Stefano Sensi, Sandro Tonali e Vincenzo Grifo) ma non giocatori quali Balotelli, Belotti, El Shaarawy. «Ma chi parla di bocciatura sbaglia, io non boccio nessuno. Abbiamo ancora tempo da qui all’Europeo, nessuno deve sentirsi escluso, neppure chi non è ancora mai venuto qui. Chiunque gioca bene verrà chiamato e questo vale per tutti - ha ribadito Mancini - Belotti può dare di più e spero torni ai livelli di due anni fa, El Shaarawy lo conosciamo bene e so quel che può darci».

    Anche per questo il ct ha scelto di convocare, pure stavolta, elementi che conosce poco o nulla: «Grifo è già stato convocato nelle nazionali giovanili, Evani mi ha detto che ha qualità e merita di essere visto. Sensi è tecnicamente molto bravo, può essere un’alternativa nel suo ruolo, Tonali è stato tra i migliori all’Europeo Under 19, è un giovane molto interessante».

    G.d.S.
     
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250 replies since 2/9/2018, 09:34   983 views
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