Nazionale Italiana

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    Ritorna la nazionale per le qualificazioni ai prossimi Campionati Europei.
    Anche se già siamo qualificati.

    Bosnia-Italia ore 20.45, diretta su Rai Uno.
     
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    Euro 2020: 3-0 alla Bosnia, Italia 10/a vittoria di fila
    Mancini-record supera Pozzo, azzurri teste di serie al sorteggio. Partita sbloccata da un gol di Acerbi, raddoppia Insigne, Belotti cala il tris

    L'Italia di Roberto Mancini è una piccola magia. Una Nazionale da record si prende tutto in casa della Bosnia di Pjanic e Dzeko. Il 3-0 siglato da Acerbi e Insigne nel primo tempo e Belotti nel secondo vale al ct una fila di primati: en-plein nel girone di qualificazione (9 vittorie su 9 con la possibilità di chiudere il cerchio lunedì a Palermo contro l'Armenia), e i successi di fila sono 10 contando l'amichevole sugli Usa. Meglio della miglior striscia di un commissario tecnico di nome Vittorio Pozzo. E' record nella storia azzurra, ma il risultato più utile della serata è comunque la certezza di andare a Euro 2020 da testa di serie.

    Nell'urna di Bucarest, il 30 novembre, l'Italia sarà in prima fascia, e osservata speciale di tutta Europa. Perché la nazionale giovane messa in piedi dal ct, stasera con l'innesto felice di Tonali dal 1', è sempre fresca e brillante, sulla via del gioco intrapresa dall'inizio. E vive un momento magico, come testimoniano l'esordio del giovane centrocampista del Brescia e la prova convincente di Florenzi, in controtendenza netta con il dimenticatoio giallorosso. Vero e' che la vittoria della Finlandia nel pomeriggio aveva tolto alla Bosnia ogni residua speranza di qualificazione e forse anche motivazioni. E che la squadra di Prosinecki si è rivelata davvero un gigante d'argilla. L'Italia ha però imposto la sua legge da subito. Tonali è preferito a Zaniolo per il posto di Sensi, Florenzi trova spazio da terzino. Belotti, come annunciato, e' il centravanti prescelto.

    L'arma azzurra e' il pressing alto, per impedire l'uscita dall'area a Pjanic. Al primo minuto una palla persa dal duo Florenzi-Bonucci lancia Dzeko-Visca in ripartenza, con off-side. E' falso allarme, perché Bernardeschi imperversa a destra sopperendo alle difficolta' di serata di Emerson, sulla fascia opposta. Dopo un quarto d'ora Florenzi lancia lo juventino, che in area scarica per Insigne, la sua botta sicura e' murata dal portiere. Una manciata di minuti, e Bernardeschi è pescato sul palo destro da un cross, stop un po' lungo e sul destro Sehic ci mette il corpo in uscita. Ma e' questione di poco: al minuto 21 Acerbi festeggia la sua prima rete azzurra, ancora lancio di Florenzi, ancora Bernardeschi stavolta a sinistra, lo scarico su Barella finisce al difensore preciso dal dischetto.

    La reazione bosniaca schiaccia un po' troppo gli azzurri, in difficoltà solo sugli angoli: al 30' Besic scarica il destro ma Emerson salva Donnarumma davanti alla linea. Poi al 37' Belotti di prepotenza entra in area da destra e serve Insigne, il cui destro lento è preciso sul palo opposto: 2-0. Si impegna anche Donnarumma, al 39', in una doppia parata su Dzeko prima e Cimirot subito dopo, un minuto dopo il suo collega Sehic salva sotto la traversa sul sinistro di Belotti. Il rientro in campo dice che la Bosnia ha rinunciato, Mancini non ci sta a mettere in frigo il risultato e cosi' arriva dopo 8 minuti il 3-0 gol: lancio in profondità di Barella, Belotti dal limite dell'area scarica di destro in rete. Partita chiusa, anche i tifosi di casa applaudono gli azzurri. L'Italia gioca in scioltezza e col palleggio crea sempre pericoli, Belotti prima e Insigne poi vanno vicini alla quarta rete. La serata si completa in altro modo: con la prima volta di Gaetano Castrovilli, ventunesimo esordiente di Mancini cui poi il ct ha voluto aggiungere il 22/esimo col portiere Gollini nel finale. Come dire, la magia azzurra ha un futuro.

    Ansa 15/11/2019 :clap.gif:
     
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    Nazionale, impazza la gara per il posto. Mancini apre ai giovani
    Dopo il record di vittorie il ct sta cominciando a delineare la lista dei 23 da portare all'Europeo: due calciatori per ogni ruolo.

    VENEZIA - Oltre a vincere sempre, nel suo eccellente 2019 in cui ha centrato 9 successi in 9 partite tutte di qualificazione all'Europeo, l'Italia di Mancini, attesa domani sera a Palermo dalla passerella di chiusura del girone con l'Armenia, sta riconquistando il pieno affetto della gente. Lo si è capito in occasione dell'allenamento degli azzurri a Mestre, aperto al pubblico a sorpresa: più di 200 persone hanno approfittato dell'occasione per applaudire la squadra, reduce dal 3-0 di Zenica sulla Bosnia di Dzeko e Pjanic. A due anni dalla ferita della mancata qualificazione al Mondiale russo - il 13 novembre 2017 è la data del fatale 0-0 di San Siro nel play-off con la Svezia - il rapporto con gli italiani sembra dunque ricucito: "Quella è una cosa del passato, che non si può più cambiare. Ma la Nazionale si sta costruendo un bel futuro", ha detto in proposito Mancini, che sta cominciando a delineare i criteri per la lista dei 23 da portare all'Europeo. In linea di massima l'idea è quella di scegliere, a parte i 3 portieri, 2 calciatori per ogni ruolo. La composizione dei reparti di movimento sarebbe questa, sulla base del 4-3-3, il sistema di gioco di riferimento: 8 difensori (4 terzini e 4 centrali), 6 centrocampisti tutti eclettici a eccezione del regista specializzato Jorginho, 6 attaccanti (2 centravanti e 4 esterni).
    Balotelli oggi sarebbe fuori
    La gara riparte subito con l'Armenia: spazio a chi non ha giocato in Bosnia, con le possibili eccezioni di Jorginho e Bonucci. Se si dovesse prendere in considerazione il criterio delle convocazioni e delle formazioni schierate dal ct nelle 18 partite della sua gestione, attualmente gli azzurri sicuri del posto sarebbero 16: i portieri Donnarumma e Sirigu, il terzino destro Florenzi e il sinistro Emerson, il centrale di destra Bonucci e quello di sinistra Chiellini (capitano convalescente dopo l'operazione al ginocchio), il regista Jorginho, il secondo play Verratti, l'incursore Barella, i duttili centrocampisti Sensi e Lorenzo Pellegrini, gli esterni Insigne, Bernardeschi e Chiesa, i centravanti Belotti e Immobile. Ma sarebbe vicino a Euro 2020 anche il centrale di sinistra Acerbi. I 6 posti da assegnare sarebbero quelli di 1 portiere (tra Meret, Gollini e Cragno), di 2 terzini (tra Spinazzola, Di Lorenzo, D'Ambrosio, De Sciglio e Biraghi), 1 centrale difensivo (Gianluca Mancini, Izzo, Romagnoli), 1 centrocampista (Zaniolo, Tonali o Cristante), 1 esterno d'attacco (El Shaarawy, Kean ala-centravanti, Berardi). Tra gli outsider dell'ultima ora spiccano Castrovilli a centrocampo e Orsolini in attacco, mentre per Balotelli le speranze sono al momento ridottissime: dovrebbe cominciare a fare sfracelli in campionato col Brescia.

    La visita a Venezia
    Intanto la Nazionale sta riscoprendo la propria vocazione sociale. Facendo tappa sulla rotta per Palermo a Mestre, dove era in programma l'allenamento quasi in contemporanea con la presentazione della partnership tra Figc e Aeroporto di Venezia, una delegazione (il presidente federale Gravina, il capodelegazione Vialli, il portiere Donnarumma) ha fatto visita ai luoghi colpiti dal disastro di questi giorni. Potrebbe non trattarsi di un episodio occasionale, perché durante la successiva presentazione della partnership con l'aeroporto di Venezia, alla quale ha presenziato anche Mancini, il presidente della società aeroportuale, Enrico Marchi, ha fatto cenno <<ad altri, possibili futuri allenamenti degli azzurri a Mestre>>. L'aeroporto veneziano è diventato l'hub ufficiale di tutte le Nazionali azzurre ed è verosimile che possa servire come scalo dalla squadra in qualche trasferta in città del centro Europa. Gravina ha utilizzato l'accordo commerciale per sottolineare il momento tecnicamente felice e la rivoluzione tattica di Mancini: <<questa con l'aeroporto di Venezia è una prima volta, ma ce ne sono tante altre: i record di vittorie, i gioiellini messi in mostra, il nuovo appeal del calcio italiano, la rivoluzione culturale: più del risultato conta il percorso col quale lo si raggiunge>>.


    La Repubblica 17/11/2019
     
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    Mancini: "Abbiamo riavvicinato i tifosi alla Nazionale"

    Il commissario tecnico alla vigilia della partita contro l'Armenia: "Mi aspettavo di qualificarmi, ma non di vincere così tante partite di fila".
    Domani sera l'Italia scenderà in campo al Barbera di Palermo contro l'Armenia. Sarà l'ultima sfida di qualificazione a Euro 2020. Il c.t. azzurro ne ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match: "Ringrazio Sacchi per i complimenti. Mi aspettavo di qualificarmi - ha dichiarato il Mancio - non le 10 vittorie (9 nel cammino verso gli Europei, più una nell'amichevole con gli Usa, ndr). L'obiettivo era quello di fare qualcosa di diverso per riavvicinare i tifosi con un gioco decente, giocando un calcio offensivo e senza speculare sull'avversario, magari prendendoci anche qualche rischio. I giocatori hanno fatto tutto questo e i risultati sono la conseguenza. Non importa l'avversario, potevamo vincere anche con il Portogallo, la mentalità non cambia in base all'avversario".

    Gazzetta dello Sport 17/11/2019
     
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    Italia-Armenia ore 20.45 diretta Rai Uno.
    Gli azzurri di Roberto Mancini, dopo il netto 3-0 contro la Bosnia di venerdì, affrontano la squadra di Khashmanyan nel match di qualificazione a Euro 2020.

    Le Probaili Formazioni:

    ITALIA (4-3-3): Sirigu; Di Lorenzo, Bonucci, Romagnoli, Biraghi; Barella, Jorginho, Tonali; Chiesa, Immobile, Zaniolo. ALL.: Mancini. A DISP.: Gollini, Meret, Florenzi, Acerbi, Emerson, Izzo, Orsolini, Belotti, Insigne, Bernardeschi, EL Shaarawy, Castrovilli.

    ARMENIA (5-4-1): Hayrapetyan; Hambardzuyman, Ishkanyan, Calisir, Haroyan, Hovhannusyan; Barseghyan, Grigoryan, Yedigaryan, Simonyan; Karapetian. ALL.: Khashmanyan. A DISP.: Beglaryan, Kasparov, Voskanian, Manucharyan, Danielyan, Avetisyan, Vardanyan, Babayan, Sarkisov, Harutyunyan.

    ARBITRO: Martins (Portogallo).

    Corriere dello Sport
     
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    Euro 2020: Italia vittoria record, 9-1 con Armenia
    Ancora una vittoria per la nazionale di Mancini.

    Percorso netto per la Nazionale azzurra di Roberto Mancini. L'Italia chiude il suo cammino nelle qualificazioni a Euro 2020 vincendo tutte e dieci le partite del suo girone, superando l'Armenia a Palermo per 9-1. Una vittoria record: nella sua storia l'Italia aveva segnato 9 gol in un singolo match soltanto in altre due occasioni, nel 1920 contro la Francia (9-4) e nel 1948 con gli Usa. A firmare la vittoria contro l'Armenia la doppietta di Immobile, quella di Zaniolo e i gol di Barella, Romagnoli, Jorginho, Orsolini e Chiesa. Per l'Armenia gol della bandiera di Babayan. La squadra di Mancini chiude la pratica già dopo la prima mezzora di gioco portandosi sul 4-0, ma che sarebbe stata una festa azzurra si è capito subito dopo i primi dieci minuti di partita per effetto dei due gol in due minuti di Immobile e Zaniolo rispettivamente all'8' su assist di Chiesa e al 9' su passaggio dello stesso Immobile.

    L'Italia gira che è una meraviglia, Mancini scioglie i suoi dubbi della vigilia puntando su Zaniolo in attacco con Immobile e Chiesa; a centrocampo con Jorginho in mezzo ci sono Tonali mezzala a destra e Barella a sinistra; in difesa Bonucci e Romagnoli centrali con Di Lorenzo terzino destro e Biraghi a sinistra davanti al portiere Sirigu, acclamato dai quasi 28 mila (27.750 spettatori il dato ufficiale) del "Barbera", suo ex stadio ai tempi del Palermo. L'Armenia crolla subito sotto i colpi degli azzurri. Dopo i due gol iniziali l'unico a dare coraggio ai giocatori armeni è Bonucci con i suoi errori in fase di alleggerimento. In un'occasione scarica il pallone all'indietro senza accorgersi di Karapetyan in agguato che tenta il pallonetto su Sirigu, ma colpisce in pieno la traversa. In un'altra, allo scadere del primo tempo, permette al capitano armeno Hambartsumyan di liberarsi al tiro che trova un attento Sirigu. Ad arrotondare il risultato nel primo tempo, altri due gol in quattro minuti di Barella al 29' su assist di Bonucci e Immobile al 33' su verticalizzazione di Zaniolo. Un parziale che poteva anche essere più cospicuo in considerazione dei pali centrati da Chiesa, che ne ha colpito uno anche nel secondo tempo, e Immobile. In avvio di secondo tempo Mancini schiera dall'inizio Orsolini al posto di Barella, arretrando Zaniolo in posizione di mezzala. Ma anche da più lontano rispetto alla linea di porta il romanista trova il gol al 19' con un sinistro dal limite. È la rete che dà il via alla goleada azzurra del secondo tempo che porta le firme di Romagnoli al 27', Jorginho al 30' su calcio di rigore procurato da Orsolini, lo stesso attaccante del Bologna al 32' e Chiesa al 36'. Nel corso della partita c'è spazio anche per il debuto di Meret al posto di Sirigu e l'ingresso in campo di Izzo per Bonucci. Si finisce con il pubblico di Palermo che "chiama" il decimo gol e l'Armenia che segna il gol della bandiera con Babayan al 34'.

    Ansa 19/11/2019 :clap.gif:
     
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    L'Italia per gli Europei è quasi fatta, Mancini: ''Potrei cambiarne uno o due''
    Il ct, a margine del suo intervento al Social Football Summit in corso a Roma, conferma: "Il gruppo è quello, ci verranno solo in 23, dispiace perché ce ne sono almeno una decina in più che lo meriterebbero, Balotelli? Mancano ancora sei mesi... Chi mi ha sorpreso? Barella".

    ROMA - L'Italia agli Europei con 10 vittorie su 10 nelle qualificazioni è una cosa che "ci fa piacere, perché i tifosi si sono riavvicinati alla nazionale e questa era la cosa migliore che potevamo fare. Potevamo riuscirci facendolo solo giocando bene: abbiamo sempre vinto e questa è una cosa bella". Roberto Mancini, ospite del Social Football Summit in corso a Roma, si tiene stretti i complimenti restando però con i piedi per terra. La squadra che è tornata ad appassionare gli italiani ha davanti un obiettivo importante, l'Europeo del prossimo anno..
    Mancini: "Abbiamo messo le basi"
    "Ora abbiamo messo le basi e averlo fatto in due soli anni è una cosa ottima - ha detto ancora il ct azzurro - ci piacerebbe essere ricordati più avanti, ora è presto. Non abbiamo vinto ancora nessun trofeo. Vorremmo essere ricordati per qualche vittoria". Uno dei suoi sogni fin da quando

    "Il gruppo è quello. Balotelli? Mancano ancora sei mesi"
    Arriverà il momento delle scelte. "I sicuri per l'Europeo? Al momento quasi tutti. Secondo me possono cambiare uno o due. Il gruppo è quello - ha confermato Mancini -. Qualcuno purtroppo non sarà convocato, alla fase finale sarà un po' più difficile. Ci verranno solo in 23, dispiace perché ce ne sono almeno una decina in più che lo meriterebbero". E Balotelli? "Mancano ancora sei mesi...", ha risposto con una battuta il ct.
    "Barella mi ha sorpreso. Castrovilli? Dipende da lui"
    Si parla di singoli. "L'esordiente in azzurro che mi ha sorpreso di più? Barella è stato uno dei primi, non aveva grande esperienza e in poco tempo è diventato uno dei migliori centrocampisti italiani. Però tutti quelli che sono venuti hanno qualità, sono giovani e magari ci vorrà un po' di tempo", ha raccontato il ct, che ha fatto esordire in nazionale 24 giocatori. Tra questi Castrovilli: "Ha delle qualità, l'ho convocato per conoscerlo meglio come altri ragazzi, ha qualità importanti ed è giovane - ha aggiunto Mancini -. Ha fatto poche esperienze in Serie A, dipenderà da lui. Sicuramente sarà un giocatore importante della Nazionale dei prossimi anni poi dipenderà da lui in questi sei mesi".

    La Repubblica 20/11/2019
     
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    Euro 2020: sorteggio, Italia rischia Francia e Portogallo
    A Bucarest si delinea il torneo, gia' decise le fasce

    Francia, Portogallo e Galles. Oppure Svizzera, Austria e Finlandia: oscilla tra questi due estremi per la nazionale di Roberto Mancini l'incrocio delle possibili avversarie di Euro 2020, che si delineerà col sorteggio Uefa.
    A Bucarest a partire dalle 18, l'estrazione delle 20 squadre già qualificate e delle quattro ancora da definire con gli spareggi di marzo prossimo ha fasce definite e percorsi obbligati dal vincolo dei paesi ospitanti del torneo itinerante: in pratica gli azzurri - teste di serie e sicuri di giocare a Roma le tre partite del girone - sanno che non potranno pescare Olanda, Russia e Danimarca, oltre alle altre cinque nazionali incluse nell'urna 1. Per questo stesso motivo, considerato che l'Uefa ha disposto che Russia e Ucraina non possano incrociarsi nella prima fase per motivi politici, l'accoppiamento Belgio-Russia (più la Danimarca, perche' Copenaghen e' sede del girone B come San Pietroburgo) e Olanda-Ucraina.
    C'è poi la possibilità, per l'Italia, di ritrovare la Svezia, in un girone che comunque qualifica le prime due e quattro terze classificate su sei.

    Di seguito, la suddivisione in fasce

    Urna 1: Belgio, ITALIA (ospitante), Inghilterra (ospitante), Germania (ospitante), Spagna (ospitante), Ucraina.
    Urna 2: Francia, Polonia, Svizzera, Croazia, Olanda (ospitante) Russia (ospitante).
    Urna 3: Portogallo, Turchia, Danimarca (ospitante), Austria, Svezia, Repubblica Ceca Urna 4: Galles, Finlandia, vincente spareggio A (Islanda-Bulgaria-Ungheria-Romania), vinc. spar. B (Bosnia Herzegovina, Slovacchia, Irlanda del Nord, Eire), vinc. spar. C (Scozia, Norvegia, Serbia, Israele), vinc. spar. D (Georgia, Macedonia, Kosovo, Bielorussia)

    Ansa 29/11/2019
     
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    Mancini: “Lasciateci tornare in campo”

    Intervista esclusiva al ct della Nazionale: «Il coronavirus ha colto tutti di sorpresa ma bisogna trovare una soluzione per una tragedia mondiale: il calcio può risollevare lo spirito della gente, spero si possa ricominciare»

    ROMA - Prima parla da cittadino comune, poi da ct della Nazionale che ha riavvicinato il popolo alla maglia azzurra. «Spero che si possa tornare presto a vivere e che questo momento drammatico diventi solo un ricordo, seppure storicamente brutto. Per vivere intendo la libertà di agire, di pensare, di avere rapporti sociali e, anche, di fare attività sportiva». Roberto Mancini si trova nella sua residenza davanti a piazza del Popolo e affronta il futuro. «Corro in casa, ma sogno che sia giunto il momento di allentare la pressione».

    In due mesi, solo gli Stati Uniti hanno più morti del nostro Paese: stiamo arrivando quasi a 25 mila.
    «Una tragedia immane, inaspettata, terribile. Ho il massimo rispetto delle vittime, dei familiari e di chi ci sta gestendo in questo momento di emergenza. L’ho sempre detto: conta la salute, prima di tutto. Ora bisogna ripartire».

    Si spieghi meglio.
    «E’ stato e sara ancora un anno terribile, ma credo che nel 2020 ci siamo fatti trovare tutti impreparati, in Italia e nel mondo. Bisogna trovare una soluzione».

    Lei vorrebbe interrompere il lock-down?
    «Non posso e non intendo entrare nel merito delle decisioni del Governo. Io dico che dopo così tanto tempo la vita deve riprendere per tutti, magari in modo diverso. Oltre alle chiusure di tutte le attivita, dei fallimenti delle aziende dovremo confrontarci con la depressione. La gente è stanca».

    Corriere dello Sport 19/04/2020
     
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    Chiellini e Balotelli, bufera mondiale: e ora Mancini che cosa farà ?

    Dopo sessanta giorni senza pallone, caffè, parrucchieri e passeggiate in santa pace, ci mancavano solo gli insulti tra Chiellini, Balotelli e Felipe Melo, che hanno acceso il week end che dovrebbe portarci verso una semi libertà. Non ne sentivamo il bisogno, siamo sinceri, perché abbiamo tutti altri pensieri, però l’imminente uscita dell’autobiografia ha consigliato al difensore juventino il consueto lancio pubblicitario con l’anticipazione dei passi più velenosi del racconto. Andrà a ruba, il libro, e lo speriamo davvero perché l’incasso verrà devoluto a una Onlus che Chiellini considera una seconda famiglia e che aiuta l’integrazione di moltissimi ragazzi disabili. Ed è il gol più bello di Giorgio, che ha confessato di aver attaccato i due ex compagni (Balotelli in Nazionale e Melo nella Juve) perché avrebbero superato ogni limite nel rapporto di gruppo.

    È curioso che Chiellini abbia deciso di pubblicare l’autobiografia ancora in attività, considerando che potrebbe vincere un altro scudetto tra qualche mese (Lazio, Inter e ministro Spadafora permettendo) e che avrebbe potuto conquistare anche il titolo europeo con la Nazionale di Mancini. Ed è proprio questo il caso più sorprendente, perché il capitano azzurro è stato durissimo con Balotelli, che dal giro della Nazionale è momentaneamente uscito ma mai in modo definitivo, perché il ct è un suo (ex) estimatore. «Mario è una persona negativa, non ha alcun rispetto del gruppo» ha tuonato il difensore, scatenando la reazione immediata dell’attaccante. «Io almeno ho la sincerità e il coraggio di dire le cose in faccia. Tu dal 2013 avresti avuto tante occasioni per farlo, comportandoti da vero uomo, ma non l’hai fatto. Chissà cosa dirai un giorno dei compagni di oggi, strano capitano. Se questo vuol dire essere un campione, allora preferisco non esserlo. E alla maglia azzurra non ho mai mancato di rispetto» ha risposto Balotelli, che dai senatori azzurri (oltre che da De Rossi) era stato contestato durante e dopo i Mondiali del 2014. Proprio in Brasile, mentre le cose non andavano, Chiellini e i suoi compagni avevano taciuto quando Prandelli organizzò un confronto collettivo per cercare di rialzare la Nazionale: perché?

    E proprio a questo episodio si riferisce Balotelli nella risposta al difensore, che, sicuramente non in modo volontario, ha messo (e metterà) in difficoltà Roberto Mancini, soprattutto in vista della riapertura del club Italia. Il ct non avrebbe mai portato SuperMario agli Europei ma se tra un anno ci fossero i presupposti per richiamarlo (serviranno gol e atteggiamenti seri) come si comporterebbe? Mancini potrebbe riportare in Nazionale un giocatore colpito sotto il profilo morale dal suo capitano? Ecco perché anche il ct non ha gradito molto un botta e risposta di cui il calcio, angosciato come tutti i settori professionali della nostra vita, avrebbe volentieri fatto a meno. Chiellini ha detto che non avrebbe problemi a condividere di nuovo una squadra con SuperMario, ma si sa che nello sport la parola “pace” è una delle più false che ci siano: non ci meraviglieremmo se nel giugno del 2021 nella Nazionale che debutterà a Roma non ci fossero né il difensore né l’attaccante. Ci sarà tempo, ancora, ma intanto possiamo andare tutti in libreria per aiutare quei ragazzi che non hanno avuto la nostra stessa fortuna: tutto il resto conta poco o niente.

    Corriere dello Sport 10/05/2020
     
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    Il ct Mancini: «Il rinvio degli Europei al 2021 ci darà un'italia più matura e più forte»

    «Come ct della Nazionale spererei che il campionato finisse qui, ma se ci sono i presupposti è giusto che la serie A riparta», sono le parole di Roberto Mancini, intervenuto allo show in diretta web, organizzato da Paolo Belli sulla sua pagina ufficiale di Facebook. Al commissario tecnico azzurro preoccupa il calendario folle che si sta per delineare nel calcio italiano: «Si giocherà tantissimo, e non solo fino ad agosto, ma anche da settembre fino agli Europei 2021. Sarà un anno e mezzo durissimo, non ci fermeremo mai». Per l’Italia meglio o peggio? «La squadra era in forma, venivamo da una stagione ottima; ero molto fiducioso, se avessimo giocato avremmo potuto fare davvero bene, con chance importanti. Però, tra un anno i nostri migliori giovani saranno più forti e più maturi, non è un dettaglio da sottovalutare».
    Mancini, che ha preso parte, insieme al regista tv Duccio Forzano e al direttore di Leggo Davide Desario, al programma “Belli in casa” ideato dal cantante modenese, ha poi raccontato la sua quarantena. «E’ stato difficile stare tanto tempo a casa, mi è pesato davvero molto. Per tenermi in forma non mi sono risparmiato con la cyclette, ma andare in bici è un’altra cosa, io amo la libertà».
    Sono i giorni del ventennale dello scudetto della Lazio e del decennale del Triplete dell’Inter, due squadre a cui Mancini ha dato tanto, come giocatore in biancoceleste, come tecnico in nerazzurro. «Ho bellissimi ricordi in entrambi i club, però posso assicurare che da calciatore è tutto molto più bello e divertente, non ci sono paragoni».

    Leggo.it Lunedì 18 Maggio 2020
     
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    Nazionale, Mancini: "Quando sono arrivato non la voleva allenare nessuno"

    Il ct fa il punto nei giorni in cui sarebbe dovuto iniziare il ritiro per gli Europei: "Dopo la mancata qualificazione ai Mondiali tanti temevano di buttarsi in una situazione difficile: si tratta di aver fiducia nelle proprie qualità e nei giovani. A loro ho chiesto qualcosa di speciale per riavvicinare la gente all'Italia e sono stati subito bravissimo

    ROMA - Calendario alla mano, sarebbe dovuto essere al lavoro in vista degli Europei, però lo tsunami coronavirus ha travolto il pianeta e quindi anche il mondo dello sport. Un'emergenza planetaria per la pandemia che ha stoppato l'operazione rilancio portata avanti da Roberto Mancini, da quasi due anni sulla panchina azzurra. "Cosa ho pensato quando mi hanno chiamato per guidare l'Italia? Che nessuno voleva allenare la Nazionale, l'hanno chiesto a me e ho detto di sì - sottolinea il ct ai microfoni di 'Roma Tv' -. Credo che molti avessero timore di buttarsi in una situazione difficile, venivamo da una mancata qualificazione al Mondiale. Ma il calcio è fatto anche di questi momenti: si tratta di avere fiducia nelle proprie qualità e credere in quelle dei giocatori, si deve dare più fiducia ai giovani".
    "Chiesto di riavvicinare la gente alla Nazionale"
    Fin qui il percorso della selezione azzurra sotto la sua guida è stato eccellente. "Sono stati bravi subito i ragazzi. Quando ci siamo trovati ho detto loro quello che pensavo, che l'Italia non poteva non avere giocatori bravi, non è mai accaduto - spiega il tecnico di Jesi -. Ho chiesto loro se era possibile fare qualcosa di speciale per riavvicinare la gente alla Nazionale e loro sono stati bravissimi a creare un'ottima atmosfera, trovando un buon feeling tra di loro. Abbiamo usato le prime partite di Nations League anche per capire chi poteva stare nel giro della Nazionale e poi abbiamo affrontato le qualificazioni agli Europei con 30 giocatori molto bravi. Vincere non è mai facile, anche contro avversari più deboli e noi abbiamo voluto fare qualcosa di diverso rispetto a prima, cercando di giocare bene e fare il massimo a cominciare da queste partite. Finora ci siamo riusciti, speriamo di riuscirci anche più avanti".
    "Agli Europei arriveremo con maggiore esperienza"
    Mancini non nasconde un pizzico di nostalgia per quella normalità cancellata dal Covid-19 e per l'appuntamento continentale slittato di un anno. "Il lavoro mi è mancato, avremmo dovuto giocare due partite molto importanti, a Wembley con l'Inghilterra e a Norimberga con la Germania, dopo mesi che non ci vedevamo. E in questi giorni avremmo iniziato il ritiro per gli Europei. Avevamo preso una bella scia, ora ci ritroveremo a settembre e per un anno non ci saremo visti - il rammarico del ct azzurro - Sarà un terno al lotto, non sarà semplice all'inizio ma sarà così per tutti. Stavamo costruendo ed eravamo a buon punto. Dall'altro lato è meglio per i ragazzi, che avranno più esperienza. Quest'anno, comunque, penso che ce la saremmo giocata con tutte le altre squadre, anche se più avanti di noi. La Francia è giovanissima e campione del mondo. Sarebbe stato difficile per tutti batterci, avremmo avuto delle buone chance. Speriamo che un anno ci aiuti a migliorare i ragazzi più giovani. E' solo questione di dare più fiducia, se un ragazzo giovane è bravo, deve giocare".
    "Zaniolo e Pellegrini molto importanti per l'Italia"
    Tra i talenti della Nazionale italiana ci sono anche i giallorossi Zaniolo e Pellegrini. "Penso che Zaniolo possa diventare un giocatore straordinario se continuerà ad essere serio, ad allenarsi seriamente, a fare una vita da atleta. Credo che possa togliersi delle grandi soddisfazioni - il pensiero del timoniere azzurro - Nicolò è un ragazzo giovane e non bisogna far ricadere su di lui tutte le responsabilità. È poco tempo che gioca in Serie A, deve accumulare esperienza, deve trovare il suo ruolo, che ancora credo non abbia trovato. È un giocatore che può giocare in due-tre ruoli. Questo non è uno svantaggio, anzi, può essere un vantaggio. Lui fa parte di quei giocatori giovani che con un altro anno potrà migliorare, recupererà dall'infortunio. È un giocatore fisicamente e tecnicamente molto forte, ha un gran sinistro. Per quanto riguarda Pellegrini, è un giocatore per noi molto importante, che può migliorare ancora perché ha margini enormi e ha diverse collocazioni in campo, quindi sarà importante anche lui. E' un giocatore polivalente a centrocampo, è un giocatore offensivo che a volte nella Roma ha giocato anche da centrocampista basso, però io credo che sia migliore quando offende perché ha il gol dentro. Credo che interno nei tre a centrocampo sia il suo ruolo migliore, però è un giocatore che può giocare esterno di attacco, come ha fatto con noi in Finlandia dove ha giocato benissimo. Ma anche Cristante, Mancini e Spinazzola sono tutti giocatori importanti per la Nazionale".
    "Senza pubblico è calcio diverso, temo gli infortuni"
    Uno dei temi di maggiore attualità per il calcio è la possibile ripresa del campionato, in questo caso il 'Mancio' cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno. "Si sta meglio oggi di 20 giorni fa. Stare senza la propria libertà per così tanto non è semplice, ci ha fatto soffrire ma all'inizio il rischio era abbastanza grande. Ma piano piano sta finendo. La situazione si sta un po' schiarendo. Se dovessi parlare da allenatore della Nazionale, egoisticamente spererei che la cosa finisse qua e si iniziasse con calma perché il prossimo anno c'è una serie infinita di partite e non so in che condizioni arriveranno i giocatori. Ma da tanti mesi facciamo una vita diversa dal passato e la speranza è che si possa tornare a giocare, a fare il nostro lavoro, a far divertire la gente - l'auspicio del ct azzurro - Non sarà facile giocare a porte chiuse, giocare col pubblico è un'altra cosa e sarà un calcio particolare ma spero che le mascherine scompaiano al più presto. Mi aspetto qualche infortunio di troppo e probabilmente all'inizio il ritmo sarà basso, come in Bundesliga. Ma col passare delle partite i giocatori ritroveranno la condizione".

    La Repubblica 21/05/2020
     
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    Dopo 300 giorni riecco l'Italia, Mancini sfida Bosnia
    Azzurri in campo per Nations League, caccia a striscia record

    300 giorni dopo l'ultima partita giocata l'Italia di Roberto Mancini torna in campo domani sera al Franchi di Firenze contro la Bosnia di Dzeko. ''L'obiettivo è ripartire come abbiamo lasciato 10 mesi fa'' ha dichiarato Roberto Mancini. Ovvero da un'altra vittoria che allungherebbe la striscia già record di 11 successi di fila (10 nelle qualificazioni europee) e bagnerebbe nel migliore dei modi l'esordio in Nations League . Quanto alla formazione, le scelte si baseranno molto sulla condizione fisica che in questo momento non può certo essere ottimale. ''In ogni caso tra domani e lunedì quasi tutti ne giocheranno almeno una. Il gruppo è perlopiù formato in ottica Europei - ha spiegato Mancini - ma le porte della Nazionale restano aperte. E tenendo conto anche di quanto stanno crescendo i giovani come Zaniolo, Locatelli e altri, questa Italia ha ancora ampi margini di miglioramento''.
    Un'Italia in cui già ci sono diversi punti fermi fra cui Immobile e Belotti, destinati ad alternarsi al centro dell'attacco azzurro (per domani è favorito il capitano granata): ''Sono due certezze per noi e il fatto che siano amici è importante, ma tutto il gruppo è unito. Inoltre, vedi Caputo, nel corso dell'anno qualcuno potrà rientrare nel giro perché sarà una stagione ancor più faticosa e intensa di quella passata. Le porte sono aperte per tutti, anche per chi adesso non c'è. Il gruppo è per lo più formato, non ci discosteremo troppo in vista degli Europei, ma qualcuno potrebbe rientrare. I giocatori affronteranno tante partite in poco tempo, l'importante è avere elementi intercambiabili dello stesso livello. Ho trovato tutti in buone condizioni, ma un conto è allenarsi, un conto è giocare. Punteremo su chi ha la condizione fisica più brillante e comunque quasi tutti giocheranno almeno una delle prossime due gare''. Ora testa alla Bosnia già battuta 15 mesi fa a Torino per 2-1 e lo scorso 15 novembre in trasferta per 3-0: ''Sarà più o meno la stessa squadra già affrontata - ha osservato il ct - mancherà Pjanic che per loro è un giocatore molto importante però è sempre un gruppo con ottimi elementi''. Come Dzeko accostato da tempo alla Juve anche se sulle voci di mercato non è intervenuto, solo domande sul match: ''Dispiace che questa gara arrivi in un momento particolare, nessuno di noi è al 100%, ma cercheremo di fare comunque una grande prova''. Pronto a fermarlo il compagno di tante battaglie nella Roma Alessandro Florenzi: ''Edin stavolta sarà solo un avversario, lo saluterò prima e dopo ma nei 90' se ci sarà da dargli una scarpata gliela darò e farà altrettanto lui. Ora non penso al mio futuro ma solo alla nazionale. Sarà bello tornare a cantare l'inno anche se farlo da soli, senza pubblico, farà impressione''. Capitolo formazione: rientrerà dopo tanti mesi Chiellini in coppia con Bonucci, Chiesa è favorito per avvicendare l'infortunato Bernardeschi nel tridente con Belotti e Insigne, il neo arrivato Jorginho se darà garanzie giostrerà nel mezzo con Zaniolo e Barella altrimenti toccherà a Sensi provato spesso negli ultimi allenamenti.

    Ansa 03/09/2020
     
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    Diretta Italia-Bosnia ore 20.45: probabili formazioni, come vederla in tv e in streaming
    La Nazionale di Mancini fa il suo debutto nel Gruppo 1 della Lega A della Nations League al Franchi contro la formazione di Dzeko

    Diretta tv e streaming di Italia-Bosnia

    La partita della Nazionale sarà trasmessa dalla Rai e sarà visibile in diretta e in chiaro su Rai1. Per chi non potrà seguirla in tv, si potranno usare gli altri dispositivi pc, tablet o smartphone in streaming tramite il sito di RaiPlay.
    Le probabili formazioni di Italia-Bosnia

    ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Florenzi, Bonucci, Chiellini, Biraghi; Barella, Jorginho, Zaniolo; Chiesa, Belotti, Insigne. Ct.: Mancini. A disposizione: Sirigu, Cragno, Acerbi, D'Ambrosio, Spinazzola, Sensi, Castrovilli, Lor. Pellegrini, Kean, Immobile, El Shaarawy, Caputo.

    BOSNIA (4-3-3): Sehic; Civic, Kovacevic, Bickacic, Kolasinac; Besic, Sabanadzovic, Cimirot; Visca, Dzeko, Duljevic. Ct.: Bajevic. A disposizione: Buric, Sanicanin, Sunjic, Gojak, Kvrzic, Cipetic, Milosevic, Menalo, Koljic, Hodzic, Stefanovic, Hadziahmetovic.

    Corriere dello Sport 04/09/2020
     
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    Nations League, Italia-Bosnia 1-1
    Al 12' st Dzeko su azione da corner, poi Sensi al 22' st

    Italia e Bosnia hanno pareggiato 1-1 (0-0) nella prima partita del gruppo 1 di Nations League giocata a Firenze. Gli azzurri torneranno in campo lunedì sera ad Amsterdam contro l'Olanda, che ha battuto 1-0 la Polonia.

    "Dispiace non aver vinto la prima partita ma il pareggio prima o poi doveva arrivare. Ci abbiamo provato fino alla fine, c'era un po' di stanchezza ma i ragazzi hanno fatto bene". E' comunque soddisfatto il ct azzurro Roberto Mancini per il pareggio dell'Italia nella partita d'esordio di Nations League contro la Bosnia. "Ci manca brillantezza ma è normale - ha aggiunto ai microfoni della Rai - hanno fatto una buona gara. L'importante è che abbiano giocato bene e non abbiano dimenticato quanto fatto fino a 10 mesi fa. L'assenza di Chiellini? Avevamo paura che si potesse far male e abbiamo aspettato un attimo".

    "Io voglio segnare sempre, non solo oggi. Non siamo fisicamente al 100 per cento, sia noi che l'Italia, mancava la brillantezza, la partita è stata equilibrata, anche se l'Italia ha tenuto di più il pallone. Ho giocato tante volte contro questi avversari, sono contento che abbiamo preso questo punto dopo le sconfitte dell'anno scorso". Così Edin Dzeko, dopo l'1-1 della Bosnia contro l'Italia, parlando alla Rai. "Io alla Juve? Non è il momento di discutere di mercato, come ho detto ieri: c'è la Nazionale da rispettare per adesso, e queste partite da affrontare", ha aggiunto il centravanti della Roma.

    1-1 finale: Dzeko al 12' st, Sensi al 22' st. Pali di Hodzic e Insigne, le altre occasioni in equilibrio.
    1-1: al 22' st pareggia Sensi con un sinistro (deviato) in scivolata al termine di un'azione prolungata.
    0-1: al 12' st Dzeko la sblocca su azione da corner, con una girata di sinistro da distanza ravvicinata.
    Nel primo tempo: unica vera occasione per Chiesa al 12', tentativi da fuori di Insigne (punizione) e Barella.

    L'Italia non brilla e, dopo 11 vittorie di fila, s'inceppa, facendosi imporre il pari (1-1) dalla Bosnia, che resta addirittura in vantaggio per una decina di minuti - grazie al gol di Dzeko - ma viene raggiunta dalla rete di Sensi, complice una deviazione avversaria. Nella 'culla' azzurra di Firenze, la squadra di Roberto Mancini non offre una delle migliori prestazioni, ma di attenuanti ne ha da vendere: molti giocatori hanno ripreso da poco la preparazione, altri risentono dei pesanti carichi di lavoro accumulati in ritiro, altri ancora il ritiro non lo hanno proprio iniziato, perché reduci dalle coppe europee. L'Italia procede a fari spenti, idee e brillantezza scarseggiano, mentre la Bosnia è più avanti nella preparazione. Il ct prosegue sulla strada del 4-3-3 e, per un disguido, è costretto a mandare in campo Acerbi, non Chiellini. In attacco Chiesa a destra e Insigne a sinistra affiancano Belotti, mentre a centrocampo Sensi detta i tempi, con Lorenzo Pellegrini e Barella pronti a sostenerlo. La Bosnia, priva di Pjanic, è tutta nei piedi di Dzeko, che detta i tempi, fa salire la squadra, impone la propria legge nella trequarti. L'inizio è col freno a mano tirato, su entrambi i fronti. Le energie non sono molte e bisogna saperle dosare, perché la serata è fin troppo umida, la condizione piuttosto precaria. Gli spalti sono vuoti ed è un vero peccato che la Nazionale, dopo 10 mesi di stop, non riceva l'abbraccio dei propri sostenitori. Ma era importante rompere il ghiaccio, per riprendere il discorso interrotto dopo una lunga serie di vittorie.

    Vittorioso esordio nella Nations League 2020/21 per l'Olanda di Dwight Lodewages che, sul terreno della Johan Cruijff Arena di Amsterdam, ha battuto la Polonia per 1-0 in una partita del Girone 1 della Lega A. Ha deciso il match la rete messa a segno al 16' della ripresa da Bergwijn, su assist dell'atalantino Hateboer.

    Ansa 04/09/2020
     
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