Squadra Mobile

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    FERMO: Truffa ad un'anziana novantunenne: la Squadra Mobile arresta due pregiudicati e recupera il denaro

    Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento, indagini preliminari, fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, ed al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, si comunica che la Squadra Mobile di Fermo, in stretta e prolungata collaborazione con la Sezione Polizia Stradale di Caserta, ha individuato ed arrestato i due uomini che, ieri mattina a Porto San Giorgio, hanno compiuto una odiosa truffa ai danni di una anziana signora di novantunanni.

    In particolare, verso le ore 11,30, la signora riceveva la chiamata da parte di un fantomatico maresciallo dei Carabinieri il quale segnalava che la figlia era rimasta coinvolta in un grave incidente stradale a Roma e che, al momento, si trovava in Tribunale.

    L’interlocutore, durante la conversazione, chiedeva all’anziana donna la somma di euro 5.000 per sanare la posizione di sua figlia. La vittima, impaurita per la sorte di sua figlia, cedeva alle richieste del finto militare, prelevando tutti i risparmi riposti e le somme disponibili nella sua abitazione, fino a mettere insieme 5000 euro.

    Il finto militare non permetteva mai alla vittima di riagganciare la conversazione, tenendo così la linea sempre impegnata tanto da chiederle, dopo aver prelevato i soldi di non scendere da casa, ma di lanciarglieli dal balcone, dove sarebbe arrivato un altro militare, suo collaboratore. Così, intono a mezzogiorno, la signora consegnava il denaro ad un ragazzo che si presentava sotto la sua abitazione.

    L’anziana donna, fortemente impaurita per lo stato d’ansia ingenerato dai malfattori, chiedeva aiuto alla sua vicina per farsi assistere preoccupata della sorte di sua figlia. Solo al rientro del figlio della signora, che riceveva una seconda chiamata da parte del finto militare, si scopriva essere in atto una truffa, tanto da richiedere l’intervento delle Volanti della Polizia di Stato, che effettuavano una prima ed accurata ricostruzione dei fatti, mettendosi subito in contatto con i colleghi della Squadra Mobile.

    L’immediato raccordo investigativo consentiva l’individuazione della targa dell’auto utilizzata per commettere il raggiro e, grazie allo sviluppo degli ulteriori dati tecnici ed all’immediata diramazione del dato investigativo così raggiunto, si rintracciava l’auto segnalata che percorreva l’A1 in direzione sud. Infatti nel primo pomeriggio, la pattuglia autostradale della Polizia di Caserta fermava due soggetti a bordo dell’auto, rinvenendo gravi indizi di reato, al vaglio dell’Autorità Giudiziaria procedente, tutti riferiti al reato commesso.

    I due uomini, campani rispettivamente di venticinque e trent’anni, pluripregiudicati e già condannati in via definitiva per rapina ed altri reati contro il patrimonio, a seguito di perquisizione sul posto, sono stati trovati in possesso di una somma di denaro corrispondente a quella denunciata dalla anziana signora, oltreché censiti dagli ingressi autostradali, in orario perfettamente compatibile colla truffa.

    Sulla base del quadro indiziario, condiviso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caserta, le due persone, nel primo pomeriggio di ieri, sono state arrestate in flagranza di reato per truffa aggravata nei confronti di persona anziana.

    La truffa, se fosse giunta a compimento, avrebbe fruttato agli autori un rilevante guadagno, ma la sinergia operativa dell’Ufficio Prevenzione Generale, della Squadra Mobile di Fermo e della Sezione Polizia Stradale di Caserta, ha consentito l’intervento tempestivo e il buon risultato dell’investigazione: l’arresto dei due soggetti e il recupero del denaro.

    Nei prossimi giorni il Questore della Provincia di fermo emetterà due fogli di via obbligatori da Porto San Giorgio e Fermo.

    06/04/2024 :banned2.gif: :bangin.gif: :busted_blue.gif:

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    PESCARA:Rinvenuta e sequestrata droga pronta per lo spaccio in aree verdi del centro e in chioschi sul litorale
    Controlli da parte delle forze dell'ordine a Pescara contro lo spaccio di sostanze stupefacenti nella giornata di giovedì 5 aprile

    Nuovo servizio straordinario di controllo del territorio a Pescara da parte delle forze dell'ordine, coordinate dalla questura, finalizzato a contrastare quei fenomeni che alimentano la percezione di insicurezza nei cittadini.
    Nello specifico, è stato realizzato un capillare controllo per contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti, i reati contro il patrimonio e in generale i fenomeni di microcriminalità di tipo predatorio.

    Nel pomeriggio di venerdì 5 aprile, tale attività, coordinata da un funzionario della questura, ha visto l'impiego di un importante dispiegamento di pattuglie della polizia (reparto prevenzione crimine), carabinieri, guardia di finanza, e polizia locale.

    Ma anche l'unità cinofila antidroga della questura con il prezioso contributo del cane Airton.
    Le attività si sono concentrate sia nel centro città che nei quartieri di Villa del Fuoco e Porta Nuova.
    I luoghi controllati sono stati scelti in base a una accurata analisi svolta nelle scorse settimane, tenendo anche conto delle segnalazioni pervenute dalla cittadinanza. Per lo svolgimento del servizio, la città è stata suddivisa in diverse aree ciascuna delle quali è stata assegnata a diverse unità delle forze dell'ordine impiegate.

    Sono stati presidiati i luoghi di maggiore aggregazione dove si è proceduto all'identificazione di numerose persone tra cui quelle ritenute presumibilmente coinvolte nell'attività di cessione di sostanze stupefacenti.
    In tale contesto, il personale impiegato, La Squadra Mobile di Pescara,avvalendosi del fondamentale contributo dell'unità cinofila, ha ispezionato le aree verdi del centro città nonché chioschi posti sul litorale, rinvenendo un bilancino di precisione e sostanza stupefacente del tipo hashish e marijuana già pronta per lo spaccio per un peso complessivo di oltre 50 grammi.
    La sostanza stupefacente rinvenuta è stata sequestrata a carico di ignoti.

    L'attività di controllo ha riguardato anche il contrasto all'immigrazione irregolare: un ragazzo di 26 anni del Gambia, privo di documenti, è stato accompagnato in questura in quanto sarebbe risultato non in regola con la normativa inerente il soggiorno sul territorio nazionale. Lo stesso è stato messo a disposizione dell'ufficio Immigrazione per i previsti accertamenti di carattere amministrativo e, al termine, è stato condotto nel Cpr di Roma per il successivo rimpatrio.

    Nel corso del controllo sono state segnalate all'autorità amministrativa 3 persone per possesso di stupefacenti.
    In totale sono state controllate 175 persone, 61 veicoli e 5 esercizi pubblici. Sono stati effettuati 8 posti di controllo in vari punti delle aree interessate dall'attività.

    Il Pescara 06/04/2024 :banned2.gif: :bangin.gif: :busted_blue.gif:

    Il Video in Area Multimediale.
     
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    RIMINI: Sequestra in casa un 60enne per dieci ore, ragazza arrestata
    A Rimini, si è fatta consegnare 600 euro dall'uomo.

    All'inizio ha raccontato di essere stato aggredito da un gruppo di sconosciuti.
    Poi, quando si è scoperto che il suo racconto non tornava, ha spiegato che in realtà a fargli male, rompendogli il naso, era stata una giovane donna.
    La vittima ha 60 anni, mentre la ragazza, 24 anni, è stata arrestata dalla polizia per averlo sequestrato in casa per dieci ore, per averlo picchiato e rapinato di 600 euro.

    La giovane è finita in carcere in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare per i reati di sequestro di persona, rapina aggravata, violazione di domicilio e violenza privata.
    I fatti risalgono alla notte tra il 31 gennaio ed il primo febbraio quando la ragazza, con una scusa, si era fatta ricevere in casa al 60enne, che poi aveva colpito con una testata in pieno volto.
    Costretto a non uscire di casa, la donna l'aveva lasciato solo quando lui le ha consegnato 600 euro, ritirati col bancomat.

    Ansa 06/04/2024 :woot: :sick: :banned2.gif: :bangin.gif: :busted_blue.gif:

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    BOLOGNA: Spaccate in centro, fermato un uomo

    La polizia di Bologna ha fermato ieri un cittadino italiano di 40 anni, senza fissa dimora, pregiudicato, gravemente indiziato dei numerosi furti perpetrati negli ultimi tempi negli esercizi commerciali del centro storico. Il sospettato è stato individuato in orario notturno in via Altabella, e subito portato in Questura.
    Gli investigatori della Squadra Mobile, attraverso un esame delle telecamere della zona, hanno riconosciuto l’indagato quale autore di diverse spaccate.
    L’uomo è risultato gravato da numerosi precedenti specifici e diverse condanne per reati contro il patrimonio, oltre che destinatario della misura del divieto di ritorno nel Comune di Bologna. Si trova in carcere in attesa dell’udienza di convalida.

    Tele Romagna 06/04/2024 :banned2.gif: :bangin.gif: :busted_blue.gif:

    Incubo furti con spaccata a Bologna: tre in una notte, parlano i commercianti in Area Multimediale.
     
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    Spaccio di droga a Reggio Emilia, sequestrato mezzo kg di droga, nei guai due 17enni

    Nel primo caso lo scorso 21 marzo la Polizia ha denunciato un 17enne per aver ceduto hashish a un coetaneo in viale IV Novembre. Il secondo caso ieri, quando un altro ragazzo di 17 anni è stato arrestato per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente: con l'aiuto dell’unità cinofila antidroga Viktor K9, nell'abitazione sono stati trovati 388,04 gr. di Hashish e 187,34 gr. di Marijuana

    REGGIO EMILIA – Due ragazzi di 17 anni sono stati fermati dalla Polizia nell’ambito di controlli antidroga.
    Il primo caso risale allo scorso 21 marzo, quando la Squadra Mobile di Reggio Emilia ha denunciato un 17enne ritenuto responsabile di cessione di sostanza stupefacente in Piazzale Marconi.

    Nello specifico, il personale della Sezione Antidroga della Squadra Mobile reggiana e operatori del Posto di Polizia Turri hanno effettuato un servizio mirato davanti alla Stazione ferroviaria Storica ove era stata segnalata attività di spaccio di sostanze stupefacenti, da parte di cittadini stranieri. Durante il servizio, si sono accorti di un giovane che arrivava in Viale IV Novembre a bordo della sua bici e, dopo essersi fermato sotto i portici, senza scendere, prelevava qualcosa dalla scarpa destra e la passava nelle mani di un coetaneo, che dopo averla controllata la riponeva nella tasca dei jeans e si allontanava. Immediatamente, gli operatori della Questura hanno fermato i due procedendo ai necessari controlli, e trovandoli in possesso di 9 grammi di hashish. Il 17enne è stato quindi denunciato in stato di libertà mentre il 20enne è stato sanzionato amministrativamente e segnalato alla locale Prefettura quale assuntore abituale.

    Il secondo caso ieri, verso le ore 13, quando gli operatori della Squadra Mobile di Reggio Emilia, con l’aiuto dell’Unità Cinofila della Polizia Locale di Reggio Emilia, hanno eseguito una perquisizione presso un domicilio di via Compagnoni a carico di un residente 17enne sospettato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
    L’infallibile fiuto dell’unità cinofila antidroga Viktor K9 ha permesso di trovare 388,04 gr. di Hashish e 187,34 gr. di Marijuana. Inoltre, gli operatori della Squadra Mobile hanno trovato materiale per il confezionamento delle dosi destinate allo spaccio, nonché € 1735,00 in contanti e due telefoni cellulari.

    Il 17enne è stato tratto in arresto e posto immediatamente a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa dell’udienza di convalida.

    07/04/2024 :banned2.gif: :bangin.gif: :busted_blue.gif:

    Una recente operazione Antidroga a Reggio Emilia in Area Mutlimediale.
     
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    CASERTA: Abusa e mette incinta minorenne, latitante arrestato 14 anni dopo
    Era stato condannato nel Paese di origine a 5 anni di reclusione

    La Polizia di Stato di Caserta ha arrestato a Castel Volturno un 30enne, originario della Moldavia e senza fissa dimora, per violenza sessuale di gruppo ai danni di una minore.

    Poliziotti della Squadra Mobile, in seguito ad attività investigativa, basata sullo scambio di informazioni nel circuito internazionale, su verifiche e riscontri in banche dati, su sopralluoghi e appostamenti, hanno rintracciato il ricercato in un bar di Castel Volturno.

    L’individuo, senza fossa dimora, era stato condannato nel Paese di origine a 5 anni di reclusione, perché nel 2010, assieme ad altri due complici, aveva abusato di una ragazzina minorenne che, nell’occasione, era rimasta incinta. Per i gravi fatti, le Autorità moldave hanno emesso un mandato di cattura internazionale, poiché il condannato si era reso da tempo irreperibile, per sottrarsi all’esecuzione della pena.

    L’arrestato è stato associato alla Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, in attesa dell’estradizione in Moldavia, ove sconterà la pena detentiva inflitta.

    Caserta News 07/04/2024 :woot: :sick: :banned2.gif: :bangin.gif: :busted_blue.gif:
     
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    CASERTA: Ricercato internazionale per violenza sessuale di gruppo ai danni di minorenne, arrestato a Castel Volturno dalla Polizia di Stato.

    La Polizia di Stato di Caserta ha arrestato a Castel Volturno un 30enne, originario della Moldavia e senza fissa dimora, per violenza sessuale di gruppo ai danni di una minore.

    Poliziotti della Squadra Mobile, in seguito ad attività investigativa, basata sullo scambio di informazioni nel circuito internazionale, su verifiche e riscontri in banche dati, su sopralluoghi e appostamenti, hanno rintracciato il ricercato in un bar di Castel Volturno.

    L’individuo, senza fossa dimora, era stato condannato nel Paese di origine a 5 anni di reclusione, perché nel 2010, assieme ad altri due complici, aveva abusato di una ragazzina minorenne che, nell’occasione, era rimasta incinta. Per i gravi fatti, le Autorità moldave hanno emesso un mandato di cattura internazionale, poiché il condannato si era reso da tempo irreperibile, per sottrarsi all’esecuzione della pena.

    L’arrestato è stato associato alla Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, in attesa dell’estradizione in Moldavia, ove sconterà la pena detentiva inflitta.

    07/04/2024 :woot: :sick: :banned2.gif: :bangin.gif: :busted_blue.gif:
     
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    Stalking anche via social: a Taranto condannato un 42enne

    TARANTO - È stato condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione un 42enne tarantino accusati di stalking, minacce e danneggiamento ai danni della sua ex e di numerose persone che ruotavano nella vita della donna. Insulti, pedinamenti, schiaffi e un'interminabile serie di atti persecutori che hanno reso impossibile la vita della vittima, ma anche quella dell'ex marito della donna, del figlio minorenne e persino del datore e dei colleghi di lavoro della donna.

    Una follia andata avanti per oltre un anno, da marzo 2022 a luglio 2023 quando la Squadra Mobile ha arrestato l'uomo dopo le diverse denunce presentate dalla vittima e dal suo ex marito attraverso gli avvocati Sabrina Rizzo e Andrea Albanese.
    Sono stati soprattutto i racconti della donna a svelare il calvario a cui era stata sottoposta dal momento in cui aveva deciso di troncare quella relazione tossica.
    Ai poliziotti ha raccontato delle volte in cui l'uomo l'aveva pedinata nei luoghi in cui conduceva il figlio minore: la scuola elementare, il campetto sportivo e persino al parco giochi.
    Non solo Quando la donna era in auto, incurante della presenza del piccolo, l'imputato l'aveva minacciata di danneggiare il veicolo se non fosse uscita dal mezzo.
    E quando la vittima trovava il coraggio di opporsi il 42enne prendeva a calci il veicolo o si intrufolava con la forza nel mezzo.
    In alcune occasioni le aveva strappato il cellulare urlandole parolacce e dichiarando di voler conoscere i dettagli della sua nuova vita. Ma anche quando la donna si trovava al supermercato per fare la spesa volavano minaccia e offese.

    Ma la pazzia del 42enne, secondo l'accusa, si manifestava anche attraverso una serie di dirette sui social network in cui continuava minacciare la sua ex: Facebook, Instagram e Tik tok erano i canali su diffondeva il suo odio e i suoi propositi di vendetta. Persino quando era all'estero non smetteva di terrorizzare la donna.

    A distanza di otto mesi dal suo arresto, però, è giunta la sentenza di condanna di primo grado: la procura ha chiesto e ottenuto infatti il giudizio immediato nei suoi confronti.
    È stato il giudice Antonio Giannico nei giorni scorsi a mettere il verdetto: oltre alla condanna il magistrato ha stabilito che un processo civile dovrà quantificare l'ammontare dei risarcimenti nei confronti della donna e dell'ex marito che si sono costituiti parte civile attraverso gli avvocati Rizzo e Albanese.

    La Gazzetta del Mezzogiorno 07/04/2024 :banned2.gif: :bangin.gif: :busted_blue.gif:

    L'Arresto un mese fa nell'Area Multimediale
     
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    Catania, Squadra Mobile irruzione e ritrovamento armi e munizioni
    Catania, le organizzazioni criminali utilizzano inoltre edifici abbandonati, anche nel centro città, per occultare droga e armi. Sono covi perfetti perché sono facilmente raggiungibili e nessuno ci andrebbe a curiosare.
    La Squadra mobile di Catania, indagando sui trafficanti di armi, è riuscita a risalire a un fabbricato sospetto e la seguiremo anche durante il controllo.

    Chiamata di emergenza 09/03/2024

    Il Video dal Repertorio in Area Multimediale.
     
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    CATANIA: Scippo in pieno centro a Catania: arrestato un trentanovenne

    A Catania esiste un problema legato alla sicurezza. Lo abbiamo detto più volte e lo ribadiamo. E’ necessario aumentare i controlli, nonostante le forze dell’ordine abbiano più volte lamentato carenze di organico e una cattiva gestione delle, seppur poche, risorse.
    Qualcosa però si deve fare per controllare e, soprattutto, arginare una microcriminalità che sta nuovamente dilagando. Preambolo che serve a raccontare un nuovo episodio. La Polizia di Stato di Catania ha arrestato un uomo di 39 anni accusato di tentata rapina e lesioni aggravate ai danni di una donna. Il provvedimento è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Catania su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica. I fatti, in questo caso, sono avvenuti il 17 febbraio scorso, nella centralissima via Pacini a Catania.
    Una donna stava camminando con il compagno e una coppia di amici quando è stata avvicinata da un uomo a bordo di uno scooter. L’uomo ha tentato di strapparle la borsa a tracolla, facendola cadere a terra con violenza.
    La donna ha riportato diverse ferite ed è stata trasportata in ospedale con una prognosi di 30 giorni. Ad indagare è stata la Squadra Mobile con l’acquisizione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona.
    Quest’ultime hanno permesso di identificare lo scooter utilizzato per il reato, che è stato poi rinvenuto nelle pertinenze dell’appartamento dell’indagato. L’uomo di 39 anni, che era ricercato da alcuni giorni, è stato rintracciato nel pomeriggio del 30 marzo e arrestato.
    Dopo le formalità di rito, è stato tradotto nella Casa Circondariale di “Piazza Lanza”. E’ accusato di tentata rapina e lesioni aggravate.
    e indagini sono ancora in corso per accertare eventuali complici.

    08/04/2024 :banned2.gif: :bangin.gif: :busted_blue.gif:

    Il Video In Area Multimediale.
     
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    Macelleria islamica nascondeva cocaina tra la carne, 3 arresti a Sestri Ponente

    Nel freezer un sacchetto con 7.500 euro, quando l’incasso dell’attività era stato di 10 euro

    Genova droga – Venerdì 5 aprile, nel pomeriggio, la Polizia di Stato di Genova ha arrestato tre persone di età compresa tra i 45 e i 56 anni, impegnati in una attività di spaccio di cocaina nei pressi di una macelleria islamica che veniva utilizzata come base di stoccaggio e preparazione delle dosi.

    Gli agenti della Sezione Criminalità Diffusa della Squadra Mobile, ricevevano una informativa circa una fiorente attività di spaccio di cocaina a Sestri Ponente nei pressi di una macelleria, pertanto venivano approntati dei servizi di osservazione discreta che permettevano di confermare la segnalazione.

    Infatti, due dei tre uomini arrestati, tutti i pomeriggi stazionavano nei pressi della macelleria, dove effettuavano dei brevi incontri con delle persone che poi si allontanavano, ed inoltre accedevano all’interno della macelleria dove s’intrattenevano con il gestore per diverso tempo, specie prima di effettuare delle cessioni, alimentando così il sospetto che il locale potesse fungere da deposito per lo stupefacente.

    Veniva pertanto controllato un uomo che aveva preso contatti con uno dei presunti spacciatori, allontanandosi poi rapidamente, trovandolo in possesso di quattro dosi di cocaina.
    Da qui partiva l’operazione, con gli uomini della Squadra Mobile ed all’Unità Cinofila della Polizia di Stato con il Cane Constantin che entravano nella macelleria per la perquisizione.

    L’agente “Constantin” non si è fatto distrarre dall’odore della carne, ed in breve tempo trova un sacchetto di cellophane nascosto sotto al bancone di vendita con 260 grammi di cocaina, di cui 150 grammi pura ancora in forma solida ed il resto confezionata in oltre 250 bustine termosaldate ricavate dai sacchetti della macelleria.

    Inoltre, nel freezer, vi era un sacchetto contenete quasi 7.500 euro, probabile provento dell’attività di spaccio visto che il resoconto giornaliero del registratore di cassa ammontava a meno di dieci euro.

    I tre uomini, già implicati in fatti analoghi, venivano tratti in arresto e trasferiti in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

    Rimane salva la presunzione di innocenza, fino a condanna definitiva.

    Redazione.News 08/04/2024 :banned2.gif: :bangin.gif: :busted_blue.gif:
     
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    PICENZA:“Rapinò un ragazzo in Sicilia”: 29enne arrestato dalla polizia a Piacenza
    Un 29enne è stato arrestato dalla Squadra mobile della polizia di Piacenza.

    Da sei mesi l’uomo era destinatario di un ordine di carcerazione e risultava irreperibile. Era stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione per una rapina avvenuta a Mazara del Vallo in Sicilia nel 2018.

    LA RAPINA A MAZARA DEL VALLO

    In base a quanto ricostruito dalle indagini, l’uomo a bordo di una vettura con un complice, aveva rapinato un 16enne che, per riprendersi il telefonino, si era aggrappato alle maniglie del veicolo che lo aveva trascinato per 100 metri. Il ragazzo riportò lesioni per 15 giorni.

    Dalle indagini è emerso che il 29enne potesse aver trovato ospitalità a Piacenza in una struttura ricettiva. Gli agenti in borghese hanno atteso il suo ritorno, avvenuto a bordo di un taxi e lo hanno arrestato dopo gli accertamenti.

    E’ stato inoltre segnalato alla prefettura per detenzione personale di stupefacenti.

    La Libertà 08/04/2024 :banned2.gif: :bangin.gif: :busted_blue.gif:

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    OSTIA: Donna scaraventata dalla finestra, convalidato il fermo del compagno Dorin Nemtelea
    l moldavo è accusato di omicidio. La vittima Angelina Soares De Souza è volata dalla finestra

    A petto nudo, con le mani conserte e le gambe incrociate.
    Lo sguardo fisso in camera è quasi da sfida. Così Dorin Nemtelea amava mostrarsi sui suoi social network. L’uomo è stato fermato per la morte di Angelina Soares De Souza, ritrovata senza vita giovedì scorso sul marciapiede di via Marino Fasan a Ostia.
    La brasiliana è volata dalla finestra al quarto piano dell’appartamento dove viveva da poco. L’ipotesi degli investigatori della squadra mobile è che sia stata spinta proprio dal suo compagno Dorin.
    E questa mattina è arrivata la convalida in carcere del fermo per il 41enne moldavo, che ha precedenti per spaccio e in passato aveva lavorato come operaio. L’uomo è accusato di omicidio.

    Ancora non è chiara la dinamica dei fatti, che hanno portato al femminicidio. Angelina Soares De Souza, 46 anni, alle cinque del mattino è stata trovata in terra, in mezzo alla strada.
    La donna è morta sul colpo cadendo a terra. Gli investigatori sin da subito hanno cercato di ricostruire il caso, raccogliendo informazioni da diverse persone del quartiere, tra cui anche dei membri del clan Spada.
    Il palazzo, semi abbandonato, si trova infatti in una delle aree sotto la loro influenza. Angelina Soares De Souza Aveva problemi di tossicodipendenza, per questo inizialmente si era pensato a un gesto volontario.
    Con il passare delle ore, però, gli investigatori hanno raccolto più di un indizio su Nemtelea, che non ha saputo spiegare cosa sia accaduto.
    I due avrebbero avuto una lite nelle ore precedenti. Poi il drammatico volo.

    Angelina Soares De Souza aveva vissuto in passato a Montesilvano, in Abruzzo, dove aveva lavorato come modella. Poi la sua vita aveva preso una piega diversa.
    Si era trasferita a Roma.
    A ricordarla sui social sono le persone che l’avevano conosciuta e con lei avevano lavorato. Come il presentatore tv abruzzese Bruno Barteloni, che le ha dedicato un commovente post su Facebook: “Amica mia, avevi tutto dalla vita ma non hai saputo dare valore a tutta questa ricchezza divina. Una fine tragica.
    Non riesco a darmi pace. Non riesco ad accettarla”.

    La Repubblica 08/04/2024 :woot: :sick: :banned2.gif: :bangin.gif: :busted_blue.gif:
     
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    Scampia: trovato in possesso di droga. Arrestato

    Stamattina gli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato Scampia hanno effettato un controllo presso l’abitazione di un uomo in via Antonio Labriola dove hanno trovato numerose stecche e pezzi di hashish per un peso di circa 377 grammi, 5 involucri contenenti circa 104 grammi di eroina, alcuni involucri contenenti circa 30 grammi di cocaina, 4 bustine contenenti circa 4 grammi di marijuana, diverso materiale per il confezionamento della droga, un bilancino di precisione, un cellulare, un rilevatore di microspie e 1625 euro.
    M.A., 23enne napoletano con precedenti di polizia, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

    Tec Sud 08/4/2024 :banned2.gif: :bangin.gif: :busted_blue.gif:

    Un Blitz antidroga a Scampia in Area Multimediale.
     
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    Imprenditore e boss: condannato a quattro anni e sei mesi per traffico di droga
    L’operazione ha nome Trexit.
    Altri dodici anni di reclusione per i quattro complici albanesi della banda. Il capo era stato arrestato nel giugno del 2021 nell’ambito dell’operazione Trexit

    Fermo, 9 aprile 2024 – Aveva una doppia vita: una da onesto imprenditore edile, l’altra da pericoloso trafficante che, per conto di un’organizzazione internazionale, controllava il mercato degli stupefacenti nel Fermano e nelle Marche.

    Si tratta di un albanese di 35 anni, residente a Pedaso, che è finito alla sbarra con l’imputazione di traffico di stupefacenti. Insieme a lui altre quattro figure minori tutte albanesi e gravitanti nel Norditalia. Il 35enne, al termine del processo, è stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione, mentre agli altri quattro sono state inflitte pene comprese tra i due anni e otto mesi e i tre anni.

    L’albanese era stato arrestato nel giugno 2021 dagli uomini della squadra mobile della questura di Fermo nell’ambito dell’operazione ‘Trexit’. Il giovane, gravemente indiziato di aver ceduto, in almeno una circostanza, oltre un chilo di cocaina, consegnata con l’utilizzo di un’auto dotata di un vano segreto al quale si accedeva tramite l’azionamento di interruttori elettrici non installati dalla casa costruttrice del veicolo ed utilizzato, come risulta dalle indagini per l’occultamento della sostanza stupefacente.

    Gli scomparti segreti erano dotati di idonea sigillatura per ostacolare le ricerche da parte delle unità cinofile. Per l’albanese si erano aperte le porte del carcere. Insieme a lui in manette erano finite altre quattro persone dopo essere state catturate dalla polizia di Reggio Emilia e Bologna. Si tratta di cinque misure cautelari in carcere firmate dal giudice delle indagini preliminari di Modena, su richiesta della Procura della Repubblica.

    ‘Trexit’ è il terzo filone delle inchieste che si sono dipanate tra il 2014 e il 2020 – denominate ‘Exit’ e ‘Rexit’ – tutte contro il narcotraffico nei territori, reggiani, modenesi e limitrofi, ma con vaste diramazioni in tutto il nord e centro Italia. L’attività investigativa era scaturita da un’indagine avviata dalla Procura della Repubblica reggiana nel 2017 che aveva consentito di scoprire un vasto traffico di sostanze stupefacenti – cocaina e marijuana in particolare – che era culminata nel gennaio 2021 con 29 misure cautelari per i reati di associazione a delinquere e, a vario titolo, di traffico internazionale di droga.

    Dal 2017 ad oggi, nell’ambito delle tre operazioni che si erano susseguite, erano state arrestate 107 persone; erano stati sequestrati 301 chilogrammi di hashish, 24,7 kg di cocaina, 2,1 kg di eroina, 31 kg di marijuana, 4 pistole illegalmente detenute e 192mila euro in contanti. Le sostanze stupefacenti provenivano prevalentemente dall’Olanda.

    Il Resto del Carlino 09/04/2024 :banned2.gif: :bangin.gif: :busted_blue.gif:

    L'Oprazione Trexit nell'Area Mltimediale.
     
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    Bologna: operazione antidroga, 13 arresti

    A conclusione di un’indagine antidroga condotta dal Servizio centrale operativo e dalla Squadra mobile di Bologna, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bologna, sono stati individuati i componenti di un’organizzazione criminale albanese specializzata nell'importazione di cocaina dalla Germania e dello spaccio in Italia.

    L'operazione è stata condotta in collaborazione con la polizia albanese e tedesca e ha portato all'esecuzione di 11 misure cautelari e 2 fermi emessi dalle procure di Milano e Cuneo.

    L’organizzazione criminale, con base in provincia di Modena, ma ramificata anche in Piemonte, Lombardia e Toscana, distribuiva in modo capillare lo stupefacente in particolare, ma non esclusivamente, nelle province di Modena e Bologna, principalmente cocaina a favore di una consolidata rete di acquirenti di varia nazionalità.
    Principali importatori di droga dell’organizzazione erano due fratelli di nazionalità albanese residenti a Massa che riuscivano a fare arrivare in Italia grossi quantitativi.
    L’organizzazione era inoltre in grado di rifornirsi anche di notevoli quantitativi di marjuana.

    I due fermi sono stati effettuati nei confronti di un elemento di spicco dell’organizzazione e della sua compagna, entrambi residenti a Milano. Dalle indagini, è emerso che la coppia aveva interessi in Sud America ed in particolare in Ecuador.

    Al termine delle indagini risultano indagate anche altre 22 persone, di queste ne sono state arrestate 5 persone in flagranza di reato. Gli arresti sono stati eseguiti anche in Albania e in Germania, in particolare tre dei destinatari di misura restrittiva sono stati arrestati in Albania con il coordinamento della Direzione centrale Polizia Criminale e della Polizia albanese; un altro indagato è stato arrestato in Germania con la collaborazione della Direzione centrale servizi Antidroga e della Polizia tedesca.

    Durante le indagini sono stati monitorati numerosi viaggi dei corrieri albanesi dalla Germania sino in Italia e all’arresto di due di loro: uno con 22,5 chili di cocaina e un altro con 8 chili, nella provincia di Cuneo. Complessivamente sono stati sequestrati anche 11 chili di marjuana.
    Alle indagini ha partecipato il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia e l’Ufficio dell’esperto per la sicurezza a Tirana della Direzione centrale della Polizia Criminale, in collaborazione con il dipartimento della Polizia Criminale (Direzione Investigativa CO e Fast Albania) e l’Ufficio centrale nazionale Interpol di Tirana.

    09/04/2024 :banned2.gif: :bangin.gif: :busted_blue.gif:

    Il Video in Area Multimediale.

    Edited by FRANCODUE - 9/4/2024, 13:46
     
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    Droga e armi a Catania, eseguite 31 misure cautelari

    Associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, associazione di tipo mafioso e detenzione di armi da guerra, nonché porto illegale di armi comuni da sparo.

    Sono questi i reati di cui sono accusate, con differenti profili di responsabilità, le 31 persone nei confronti delle quali è stata eseguita un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Catania. Si tratta di 23 custodie cautelari in carcere e 8 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, 7 dei quali cumulati all’obbligo di dimora.

    Il provvedimento è stato emesso sulla base delle indagini eseguite dagli investigatori della Squadra mobile di Catania e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, a partire dal dicembre 2021.

    L’indagine “Terzo capitolo”, supportata da intercettazioni telefoniche, ambientali, telematiche e videoregistrazioni, ha fatto luce sull’attività illecita di un gruppo criminale dedito al traffico e allo spaccio di cocaina, crack, marijuana e skunk, che alimentava lo smercio della droga nella principale piazza di spaccio del quartiere Librino e della città, storicamente di pertinenza del clan mafioso Arena.

    Il gruppo criminale era organizzato con un sistema di pusher, vedette, custodi delle sostanze stupefacenti e responsabili di piazza, mentre le dosi venivano confezionate all’interno dell’abitazione di uno degli indagati, per poi essere venduta nell’androne di un palazzo del quartiere.

    L’indagine ha anche evidenziato che il gruppo criminale si riforniva di cocaina e marijuana attraverso articolazioni del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi.

    Nel corso dell’attività sono stati effettuati diversi sequestri di droga, in particolare 470 grammi di cocaina, 130 di crack e 3 chili di marijuana.

    Per le attività connesse al rintraccio e alla cattura dei destinatari delle misure cautelari, la Squadra mobile di Catania ha operato con la collaborazione della Squadra mobile di Messina e del Servizio centrale operativo, sotto il diretto coordinamento della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, che ha inviato nel capoluogo etneo numerosi equipaggi del Reparto prevenzione crimine.

    Alle operazioni hanno partecipato anche agenti della Questura, unità della Polizia scientifica, del Reparto mobile e un elicottero del Reparto volo.

    Ad alcuni destinatari dei provvedimenti, già in carcere per altri motivi, la notifica è stata effettuata dal personale della Polizia penitenziaria.

    In totale, per l’operazione odierna, sono stati impiegati circa 200 operatori della Polizia di Stato.

    09/04/2024 :banned2.gif: :busted_blue.gif:

    Il Video in Area Multimediale
     
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    RAGUSA: LA SQUADRA MOBILE DELLA QUESTURA PONE IN STATO DI FERMO LO SCAFISTA DELLA IMBARCAZIONE CON A BORDO I 56 MIGRANTI GIUNTI A POZZALLO CON LA NAVE MARE IONIO.

    Qualche giorno fa a bordo della nave Mare Ionio, 56 migranti di varie nazionalità sono sbarcati al porto di Pozzallo ed effettuate le previste procedure di assistenza e identificazione, hanno raggiunto il locale Hot Spot.

    Erano stati soccorsi in mare mentre erano a bordo di un’imbarcazione in legno.

    A seguito delle accurate indagini di polizia giudiziaria effettuate dagli Agenti della Seconda Sezione della Squadra Mobile della Questura di Ragusa, è stato individuato un cittadino egiziano ritenuto essere lo scafista che conduceva l’imbarcazione.

    Espletate le formalità di rito, i poliziotti hanno accompagnato il fermato presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

    09/04/2024 :banned2.gif: :bangin.gif: :busted_blue.gif:

    Uno Sbarco a Pozzallo nell'Area Multimediale.

    Edited by FRANCODUE - 9/4/2024, 17:06
     
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