D.I.G.O.S.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Guru di forumfree

    Group
    Founder
    Posts
    116,778
    Reputation
    +767
    Location
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

    Status
    Offline
    Operazione della Polizia di Stato «OMBRE NERE» sviluppi investigativi.

    Nuovi sviluppi nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta e svolte dalla Polizia di Stato: altre armi sono state sequestrate all’ex collaboratore di giustizia Pasquale Nucera.

    Nei confronti del medesimo è stato emesso un fermo di P.G. poi convalidato dal G.I.P. di Imperia, disponendo la misura cautelare della custodia in carcere.

    Nei giorni scorsi, uomini delle DIGOS di Enna, Genova ed Imperia coordinati dal Servizio per il contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno – UCIGOS, su ordine della DDA di Caltanissetta hanno perquisito ulteriore immobili ubicati in Francia nella disponibilità di Pasquale Nucera – Alias “Leone” e della compagna.

    Gli accertamenti eseguiti nel corso delle indagini avevano consentito di localizzare in territorio transalpino alcuni appartamenti nella diponibilità del Nucera.

    Ed in questo ambito si è rilevata decisiva la collaborazione avviata con le Autorità francesi.

    La Procura Distrettuale di Caltanissetta infatti ha richiesto per il tramite del Giudice di collegamento francese attestato presso l’Ambasciata un Ordine Europeo di Indagine (O.E.I.) per l’esecuzione di perquisizioni.

    Nella mattina del 29 novembre i poliziotti italiani in stretta collaborazione con i colleghi francesi eseguivano in località Saint Dalmaz de Tende (Francia) i provvedimenti preordinati al fine di ricercare armi e documentazione utile al prosieguo delle indagini.

    Le attività sono state estese ad immobili, pertinenze nonché terreni nella disponibilità del Nucera.

    L’azione congiunta si è rilevata di estrema importanza atteso che a conclusione delle attività venivano sequestrati: 8 fucili, 4 revolver, una carabina, una pistola semiautomatica, poi anche due valigette piene di munizioni di vario calibro. Al momento del fermo di P.G.. nel portafogli dell’indagato è stato rinvenuta e sequestrata una tessera falsificata della polizia francese.

    Il Nucera conosciuto con il nome di “Leon”, ha ricoperto l’incarico di referente di FN del ponente ligure ed in particolare della zona di Ventimiglia (IM). Lo stesso, era solito organizzare, nella propria dimora di Dolceacqua (IM), che sorge in una zona collinare e isolata, riunioni con esponenti dell’estrema destra locale, a poche decine di metri dal confine francese.

    Le intercettazioni dell’indagine della Digos di Enna hanno svelato i piani, ma soprattutto la rete nera di Pasquale Nucera, a cui la procura di Caltanissetta ha sequestrato non solo armi, ma anche il profilo Facebook “Leon Yavres”, che inneggiava al fascismo.

    05/12/2019 :busted_blue.gif:
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Guru di forumfree

    Group
    Founder
    Posts
    116,778
    Reputation
    +767
    Location
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

    Status
    Offline
    Terni: Denunciati 4 tifosi ospiti dalla Polizia di Stato

    Sono stati individuati dalla Polizia di Stato gli autori dell’accensione e dell’uso di fumogeni, verificatisi in occasione dell’incontro di calcio TERNANA/VITERBESE, all’interno del settore ospiti dello stadio “Libero Liberati”.

    I responsabili dei fatti, che si identificano in 4 tifosi della Viterbese, di cui 2 di Viterbo, 1 di Latina ed 1 di Grosseto, sono stati ripresi dalle telecamere dello stadio, le cui immagini hanno consentito alla DIGOS di riconoscerli.

    Nei loro confronti è scattata la denuncia per il reato di uso di artifizi pirotecnici in occasione di manifestazioni sportive previsto dall’art. 6 bis della legge 401/89 e sarà applicata la misura del DASPO.

    05/12/2019 :busted_blue.gif:
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Guru di forumfree

    Group
    Founder
    Posts
    116,778
    Reputation
    +767
    Location
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

    Status
    Offline
    "Pacco bomba al Viminale": rinvenuto a ottobre, poteva uccidere
    La ministra Lamorgese era in carica da quasi due mesi. La Digos sta indagando per scoprire i responsabili: "Non sono anarchici".

    Un pacco bomba è arrivato a fine ottobre alle Poste Centrali di via Marmorata, all'Ostiense: era indirizzato al Viminale ed è stato intercettato da un dipendente che ha notato qualcosa di strano nella consistenza. Passata la busta allo scanner ha intravisto ombre sospette. E ha allertato le autorità: sono intervenuti gli artificeri e la Digos.

    La busta non era indirizzata a una persona fisica, ma, genericamente, al ministero dell'Interno. Erano gli ultimissimi giorni di ottobre: dal 5 settembre 2019 ministro dell'Interno è diventata Luciana Lamorgese, che dunque quando è arrivato il pacco era in carica da quasi due mesi.

    La notizia è stata anticipata da "Leggo" e poi verificata da "Repubblica". All'interno della busta gli artificeri hanno trovato un congegno che sarebbe esploso con forza lesiva. Era ben confezionato: da una parte detonatore, batterie e innesco, dall'altra una scatola metallica grigia, simile a un hard disk portatile, contenente polvere pirica. Dentro vi era inoltre il ritaglio di un giornale, senza senso (era l'articolo di un quotidiano tagliato a metà), forse utilizzato per il confezionamento, e alcuni fogli con scritte pro Salvini. Il tutto è al vaglio degli investigatori della Scientifica per verificare se vi siano impronte digitali, tracce biologiche e indizi di altro tipo che possano far risalire al responsabile di questo atto. La Digos comunque esclude una matrice anarchica del gesto.

    Le indagini sono coordinate dal pool antiterrorismo della procura di Roma e condotte dalla Digos della questura insieme all'Ucigos e alla Scientifica.

    La Repubblica 05/12/2019
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Guru di forumfree

    Group
    Founder
    Posts
    116,778
    Reputation
    +767
    Location
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

    Status
    Offline
    Catturato a Milano dalla Polizia di Stato tunisino internato, sospettato di radicalizzazione islamica, allontanatosi dalla Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia

    Nella tarda mattinata del 5 dicembre scorso, personale della locale DIGOS ha rintracciato, ponendo fine alla sua fuga, un cittadino tunisino di 33 anni, già internato presso la Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia. Il soggetto era sottoposto al monitoraggio dei detenuti a rischio radicalizzazione islamica.

    Il 30 novembre scorso lo straniero è stato dimesso dalla Casa di Lavoro ed accompagnato da volontari per recarsi al mercato “BIO – Solidale” di Piazza Aldo Moro di Castelfranco Emilia, essendo stato ammesso al lavoro esterno tutti i sabati del mese.

    Il soggetto, senza documenti al seguito, eludendo la vigilanza, si era allontanato, rendendosi irreperibile.

    Attraverso il raccordo con il personale della Polizia Penitenziaria, è stata avviata un’immediata attività per il suo rintraccio. È emerso che il tunisino intratteneva rapporti affettivi con una cittadina ecuadoregna residente a Gubbio, pertanto è stato subito allertato personale della Digos di Perugia, che ha a sua volta attivato le ricerche nel territorio di competenza.

    D’intesa con la locale Autorità Giudiziaria, è stato avviato il monitoraggio del telefono cellulare in uso al ricercato. Dai primi risultati, il telefono ha dato tracce di presenza in alcune zone del centro di Milano.

    Sono state, pertanto, intensificate le ricerche del soggetto nei luoghi segnalati e, nella tarda mattinata di ieri, restringendo notevolmente l’area di ricerca, con non poca difficoltà il tunisino è stato individuato mentre a piedi stava percorrendo i viali del parco pubblico “Vittorio Formentano”.

    Al termine delle formalità di rito espletate presso gli uffici della Digos di Milano, il tunisino è stato associato presso la Casa Circondariale di San Vittore, in attesa di trasferimento presso la Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia per proseguire la misura di sicurezza applicata.

    Atteso il livello di radicalizzazione attribuito all’internato, sono in corso da parte di questa Digos attive indagini finalizzate a ricostruire il circuito relazionale costituitosi durante il periodo di fuga.

    06/12/2019 :busted_blue.gif:
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Guru di forumfree

    Group
    Founder
    Posts
    116,778
    Reputation
    +767
    Location
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

    Status
    Offline
    Torino: disordini al cantiere TAV del 7 dicembre
    25 persone sono state individuate dalle Digos e verranno denunciate.

    Ieri sera, nell'ambito della mobilitazione indetta da Askatasuna e dal Movimento No Tav per la storica ricorrenza dell'8 dicembre, un centinaio di persone, dopo essersi concentrate alle 19 presso il campo sportivo di Giaglione, hanno percorso in corteo il sentiero Gallo Romano, in violazione dell'ordinanza de Prefetto di Torino. Raggiunta la cancellata metallica predisposta a circa 1 km del cantiere di Chiomonte, hanno ammassato numerosa legna dandovi poi fuoco, spento grazie all'utilizzo di alcuni mini idranti artigianalmente predisposti per fare fronte alle iniziative violente in ambito boschivo.

    Subito dopo, circa 40 facinorosi, travisati, per circa mezz'ora hanno lanciato, anche tramite fionde, una cinquantina di bombe carta, artifici pirotecnici e razzi con batterie multiple e pietre all'indirizzo dei contingenti delle forze dell'ordine, rendendo necessario l'iutilizzo cadenzato di alcuni lacrimogeni, che hanno consentito la dispersione dei militanti.

    Successivamente, i manifestanti, ricompattatiosi, hanno fatto rientro a Giaglione sempre percorrendo il sentiero Gallo Romano, terminando l'iniziativa attorno alle 22.

    Nella circostanza, personale Digos della Questura ha riconosciuto 25 militanti del centro sociale Askatasuna, a cui devono essere ricondotti episodi violenti, che verranno denunciati per inosservanza del provvedimento dell'Autorità ex art. 650 c.p. e incendio doloso.

    Di questi, 10 saranno anche denunciati per inottemperanza al foglio di via obbligatorio dal Comune di Giaglione.

    Proseguono le indagini volti ad individuare, tramite le diverse immagini che sono state realizzate dal personale specializzato della Squadra Indagini Tecnologiche della Digos, i responsabili dei lanci degli artifici esplodenti e dei soggetti travisati.

    08/12/2019 :busted_blue.gif:
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Guru di forumfree

    Group
    Founder
    Posts
    116,778
    Reputation
    +767
    Location
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

    Status
    Offline
    Bologna, tifoso milanista accoltellato per conquistare maglia di un giocatore. Un indagato per lesioni
    A fine partita colpito da un altro tifoso rossonero: operato, non è in pericolo di vita.

    BOLOGNA - C'è un indagato per lesioni aggravate per l'accoltellamento di un tifoso del Milan l'altra sera dopo la partita a Bologna. E' un mantovano di 34 anni, B. M., che la polizia ha individuato a seguito di segnalazioni di un gruppo di tifosi che lo hanno indicato come persona in fuga dopo una violenta lite scoppiata all'interno del settore ospiti dello stadio Dall'Ara al termine della partita vinta dai rossoneri 3-2.

    La vittima, 35 anni, tifoso del Milan è stata colpita una sola volta all'addome. Trasportata all'ospedale Maggiore di Bologna in gravi condizioni è stata operata d'urgenza: dopo l'intervento chirurgico i medici hanno per fortuna dichiarato che l'uomo non è in pericolo di vita.

    Secondo le prime ricostruzioni, la lite sarebbe nata nel settore ospiti tra tifosi che si contendevano un indumento di gioco lanciato da un giocatore milanista a fine partita, una maglietta o un calzoncino da gioco. Ipotesi riportata dall'emittente locale E'Tv. Gli inquirenti al momento parlano di futili motivi. La rissa è poi degenerata nel ferimento con l'arma da taglio quando i due - vittima e aggressore, entrambi con precedenti per reati da stadio - erano ancora all'interno dei tornelli.

    Colpito da un pugno nella baruffa anche un amico della vittima, che ha perso alcuni denti. L'aggressore è già stato individuato e fermato dalla D.I.G.O.S ed ora è indagato per lesioni pluriaggravate e porto d'armi. La polizia scientifica sta facendo i rilievi sul coltello a serramanico trovato in possesso dell'aggressore per capire se l'arma si può collegare al ferimento. Per ricostruire l'accaduto sono al vaglio le immagini delle telecamere.

    La Repubblca 09/12/2019 :busted_blue.gif:
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Guru di forumfree

    Group
    Founder
    Posts
    116,778
    Reputation
    +767
    Location
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

    Status
    Offline
    Colpi di arma da fuoco a Colle Aperto La DIGOS individua il RESPONSABILE
    SEQUESTRATI 3 FUCILI e numerose MUNIZIONI

    Nel tardo pomeriggio di venerdì scorso diverse persone residenti in via Nilde Jotti a Colle Aperto udivano alcuni forti rumori, dapprima scambiati per petardi e, successivamente, meglio riconosciuti quali esplosioni di colpi da arma da fuoco. Allarmati per l’accaduto, immediatamente allertavano la Polizia per tramite del numero di emergenza.

    Le “Volanti” subito intervenute sul posto, tuttavia, non avevano modo di individuare alcuna persona sospetta nei luoghi indicati, e nemmeno veniva rintracciato sul terreno circostante alcun tipo di bossolo.

    Successivamente però, nella giornata di sabato, la D.I.G.O.S., incaricata delle indagini, decideva di risentire nel dettaglio tutte le persone che avevano dato l’allarme, le quali confermavano che, dopo aver udito i colpi di arma da fuoco, avevano notato allontanarsi dal luogo di provenienza degli spari un individuo con indosso un cappotto beige che impugnava un fucile.

    Sulla scorta di quanto confermato dai testimoni, gli Agenti della DIGOS provvedevano ad acquisire ed a visionare i filmati delle videocamere della Polizia Locale installate nella zona; dalla visione delle stesse, quindi, si riusciva ad individuare il veicolo utilizzato dal soggetto indicato dai testimoni e, tramite il numero di targa, a risalire al proprietario che, dai dati contenuti negli Archivi Elettronici del Ministero dell’Interno, non risultava detenere legalmente alcun tipo di armi, benché da poco tempo in possesso di regolare Porto d’Arma per Uso Sportivo.

    Il Personale operante, pertanto, decideva di procedere immediatamente alla perquisizione personale e domiciliare per la ricerca di armi nei confronti del sospettato, ai sensi dell’art. 41 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza: la perquisizione dava esito positivo.

    Il soggetto, a seguito delle specifiche contestazioni formulategli, ammetteva le proprie responsabilità, e di aver, nell’occasione, avuto la bizzarra – ed illegale – idea di andare a provare all’aperto le armi già di proprietà del padre, da pochissimo tempo deceduto, passate, nei giorni precedenti, nella sua disponibilità ma con atti ancora da formalizzare.

    Al termine delle attività di indagine, quindi, la DIGOS, dopo aver denunciato alla Autorità Giudiziaria S. C. , mantovano di anni 49, per aver contravvenuto a quanto disposto dall’articolo 703 del Codice Penale, avendo egli, senza licenza dell’Autorità, esploso dei colpi di arma da fuoco nelle adiacenze di un luogo abitato (in particolare l’indagato aveva esploso, in quel frangente, 3 colpi di fucile posizionandosi lungo una strada bianca che costeggia il canale diversivo nelle adiacenze di via Jotti), procedeva al sequestro di 3 Fucili da caccia e numerose cartucce calibro 12, nonché al ritiro del Porto d’Armi.

    10/12/2019 :busted_blue.gif:
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Guru di forumfree

    Group
    Founder
    Posts
    116,778
    Reputation
    +767
    Location
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

    Status
    Offline
    Daspo e denunce per decine ultrà Torino
    Accuse violenza privata, rissa e lesioni.Colpito tutto il gruppo

    Blitz della Polizia contro gli ultrà granata appartenenti agli 'Hooligans Torino': gli uomini della Digos stanno notificando il Daspo a tutti e 75 i membri del gruppo, 71 dei quali sono stati denunciati per diversi reati tra i quali violenza privata aggravata, rissa, violenza e lesioni nei confronti di incaricato di pubblico servizio. Sono invece oltre 500 le sanzioni amministrative applicate per violazione del regolamento dello stadio, per un importo superiore agli 80 mila euro.

    Le indagini hanno portato alla luce anche lo scontro in corso da anni tra i Torino Hooligans e i gruppi storici della Maratona, la curva da sempre occupata dai tifosi granata. Gli ultrà sono accusati anche di travisamento, porto di strumenti atti ad offendere, accensione e lancio di fumogeni. Oltre ai Daspo, i poliziotti hanno notificato un provvedimento di sospensione della licenza a 3 locali pubblici che erano frequentati abitualmente dai membri dei Torino Hooligans.

    Ansa 11/12/2019 :busted_blue.gif:
     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Guru di forumfree

    Group
    Founder
    Posts
    116,778
    Reputation
    +767
    Location
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

    Status
    Offline
    Lucca - Arrestato dalla Digos della Questura di Lucca 53enne lucchese per produzione di sostanza stupefacente

    Nella mattina di ieri, giovedì 12 dicembre 2019, personale della DIGOS della Questura di Lucca ha eseguito una perquisizione delegata dal P.M. Aldo INGANGI, presso l’abitazione di DA PRATO Paolo, lucchese di 53 anni, sita in un comune limitrofo a Lucca.

    L’attività di polizia è scaturita dalla pubblicazione di Da Prato, sulla sua pagina facebook, di alcuni post dal contenuto inequivocabilmente antisemita, tali da configurare ipotesi di reato come la propaganda o l’istigazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, in particolare, in un post, lo stesso è fotografato con in mano una pistola, accompagnata dalla dicitura: “Il cacciatore di ebrei”.

    Il c.d. “atto a sorpresa”, alla ricerca di cose o tracce pertinenti al reato ha consentito di rinvenire la pistola, utilizzata nel post, risultata essere ad aria compressa e di libera vendita, di un coltello a scatto lungo cm. 34, di cui cm. 15 di lamaha consentito di rinvenire la pistola, utilizzata nel post, risultata essere ad aria compressa e di libera vendita, di un coltello a scatto lungo cm. 34, di cui cm. 15 di lama e di una bandiera con croce celtica.

    Il prosieguo della perquisizione ha però riservato una sorpresa agli agenti della DIGOS, infatti, nel seminterrato della villetta è stato scoperto un vero e proprio laboratorio, finalizzato alla produzione di sostanza stupefacente del tipo marijuana.

    Da Prato aveva installato delle strutture in nylon utilizzate come serre, corredate con lampade a gas e a led, deumidificatori, ventole di aerazione, un termometro misuratore di umidità del terreno, fertilizzanti e altro materiale utile alla coltura dello stupefacente, oltre a materiale per la commercializzazione dello stesso, come un bilancino di precisione elettronico, una macchina per sottovuoto.

    È stata infine sequestrata mezzo chilo di marijuana, pronta ad essere venduta.

    Al momento dell’accesso nella stanza in questione, l’impianto destinato alla produzione dello stupefacente era perfettamente funzionante ed era strutturato con due diverse tende in nylon, alte 2 metri ciascuna, con chiusura a zip frontale; una tenda, destinata all’essiccazione delle piante,Al momento dell’accesso nella stanza in questione, l’impianto destinato alla produzione dello stupefacente era perfettamente funzionante ed era strutturato con due diverse tende in nylon, alte 2 metri ciascuna, con chiusura a zip frontale; una tenda, destinata all’essiccazione delle piante, conteneva due lampade a gas ed un deumidificatore collegato ad un timer volto a regolarne la funzionalità, oltre a tre barattoli in vetro contenenti stupefacente, numerose piantine di cannabis appese e già essiccate ed un contenitore in plastica con altra marijuana; all’interno dell’altra tenda, attrezzata per la coltura, vi era una lampada a led, al momento spentavi era una lampada a led, al momento spenta, e un umidificatore collegato ad un ventilatore, per diffondere uniformemente l’umidità nel locale.

    Nella stanza è stato rinvenuto ulteriore materiale utile alla produzione della sostanza stupefacente, come terriccio, fertilizzanti, termometro per la misurazione dell’umidità del terreno, 22 vasi dove erano contenute altrettante piante di cannabis già recise, materiale per il confezionamento, come la citata macchina da sottovuoto ed un bilancino di precisione elettronico.

    Il “narcotest” ha stabilito che si tratta inequivocabilmente di sostanza stupefacente di tipo “marijuana”.

    Quanto detto ha determinato l’arresto del Da Prato Paolo per la produzione di sostanza stupefacente.

    13/12/2019 :busted_blue.gif:
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Guru di forumfree

    Group
    Founder
    Posts
    116,778
    Reputation
    +767
    Location
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

    Status
    Offline
    RIMINI FC vs CESENA FC: LA POLIZIA DENUNCIA TRE ULTRAS PER AGGRESSIONE AGLI STEWARDS

    I poliziotti appartenenti alla Divisione Investigazioni Generali ed Operazioni Speciali (Digos) della Questura di Rimini, al termine dell’attività d’indagine svolta in stretta collaborazione con l’omologo Ufficio della Questura di Forlì-Cesena, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno indagato in stato di libertà 3 ultras cesenati, B.O. di anni 38, residente a Riccione, già sottoposto a DASPO per reati commessi in ambito sportivo, F.A. di anni 30, residente a Longiano, con precedenti penali, L.N. di anni 28, residente a Bertinoro, già sottoposto a DASPO per reati commessi in ambito sportivo, i quali, il 20 ottobre 2019, al termine dell’incontro di calcio tra Rimini e Cesena, nel settore dedicato ai supporters ospiti, commettevano violenza e minaccia nei confronti del personale addetto al servizio steward.

    Come di consueto e per prassi diffusa negli stadi italiani, il deflusso della tifoseria ospite viene disciplinato per consentire di gestire la movimentazione separata rispetto a quella locale. Pertanto, il personale degli stewards, su disposizione del Dirigente del servizio di ordine pubblico, si poneva davanti ai cancelli per comunicare ai 1300 cesenati giunti allo stadio Romeo Neri di Rimini di attendere pazientemente alcuni minuti. In queste fasi, alcuni tifosi cominciavano a proferire parole di avvertimento e di intolleranza al loro indirizzo, quando tra gli ospiti si faceva largo un gruppo di ultras bianconeri che iniziava a spingere e ad inveire sempre più pesantemente all’indirizzo degli addetti posizionati ai varchi. Ne conseguiva una escalation di eventi che culminava con una manata in faccia ad uno steward e l’apertura forzata dei cancelli della Curva Ovest.

    Nella circostanza tuttavia l’impianto di videosorveglianza del Romeo Neri e le telecamere del personale di Polizia Scientifica hanno consentito agli operatori di Polizia della Digos di ricostruire l’accaduto ed individuare i responsabili.

    Dall’analisi dei filmati prodotti e dalle testimonianze degli stewards, personale della Sezione Squadre Tifoserie delle Digos di Rimini e Forlì-Cesena svolgevano indagini approfondite che hanno consentito di identificare i succitati 3 ultras cesenati, addebitandogli precise condotte delittuose per i reati previsti e puniti dagli articoli 81 e 110 c.p., articolo 6-quater della Legge 13 dicembre 1989 n. 401 e succ. mod., per aver usato violenza e minaccia nei confronti degli stewards, incaricati di impedire l’immediata uscita dei tifosi cesenati dal proprio settore per ragioni di ordine pubblico, spingendo e proferendo parole di avvertimento, fino a costringerli ad aprire anzitempo il cancello d’uscita della curva Ovest. In particolare, un ultras metteva una mano in faccia ad uno steward per ostacolarne l’attività e mettere pressione sugli altri incaricati al servizio.

    Nei confronti degli stessi indagati sarà avviato il procedimento amministrativo per l’irrogazione dei DASPO.

    14/12/2019 :busted_blue.gif:
     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    Guru di forumfree

    Group
    Founder
    Posts
    116,778
    Reputation
    +767
    Location
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

    Status
    Offline
    Omicidio Agente Scelto Giovanni Di Leonardo
    Assicurato alla giustizia uno dei componenti il commando omicida.

    Le nuove tecnologie e la caparbieta’ investigativa consentono alla DIGOS di Roma di assicurare alla giustizia uno dei componenti del commando omicida che il 1° maggio 1985, per impossessarsi delle armi in dotazione, assali’ una pattuglia della Polizia Stradale ed uccise senza alcuna esitazione l’Agente Scelto Giovanni Di Leonardo.

    Oggi il Presidente della 1° Sezione della Corte d’Assise del Tribunale di Roma, al termine dell’udienza per il processo sull’omicidio dell’Agente Scelto della Polizia di Stato in servizio presso il Compartimento della Polizia Stradale “Lazio “Di Leonardo Giovanni, dopo la riunione in camera di Consiglio, ha pronunciato una sentenza di condanna determinando nei confronti dell’imputato DANTE Fabrizio la pena dell’ergastolo, nonché provvisionali risarcitorie immediatamente esecutive a favore delle costituite parti lese.

    Al riguardo, il Pubblico Ministero, Dr. Amelio, alla luce delle indagini svolte da questa DIGOS, ha espresso grande soddisfazione per l’ eccellenza investigativa e la collaborazione offerta al proprio ufficio che ha saputo assicurare con tenacia e caparbietà nel corso di questi lunghi anni.

    Erano le 1.40 del 1° maggio 1985, all’altezza del Km 24+800 dell’autostrada “Roma – Aquila”, quando l’attenzione dell’equipaggio dell’autoradio del Distaccamento Autostradale “Roma Est”, composto dall’Agente Scelto Di Leonardo Giovanni, capo pattuglia e dall’autista, Agente P.T., venne attirata dalla presenza, sulla carreggiata della A24 in direzione de L’ Aquila, di una VW Golf ferma con il cofano motore sollevato. Poco distante dalla vettura vi erano due persone che, alla vista della pattuglia fecero cenno agli agenti come per chiedere soccorso. Secondo la ricostruzione degli investigatori della DIGOS appena l’auto della Polizia si fermò, una terza persona – sbucata improvvisamente sul lato destro della vettura di servizio – fece fuoco sul capo pattuglia con un arma di grosso calibro, mentre uno dei complici esplose un colpo contro l’autista che venne deviato dalla cerniera della giubba d’ordinanza.

    Entrambi gli Agenti vennero poi estratti a forza dalla vettura, immobilizzati con le manette in loro dotazione e quindi fatti rotolare nella scarpata adiacente la carreggiata; gli assalitori si diedero alla fuga con la Golf e con la autovettura di servizio, poi abbandonata in una galleria poco distante, dileguandosi con le armi degli Agenti.

    Poco dopo l’autista, risalito sulla sede stradale, riuscì a dare l’allarme. L’Agente Scelto Di Leonardo che aveva richiesto di svolgere quel turno di servizio per poter festeggiare il 2° compleanno della figlia, che ricorreva proprio quel giorno, morì poche ore dopo nell’Ospedale di Tivoli per la gravità delle ferite riportate.

    In sua memoria è stata intitolata La Caserma della Sottosezione Autostradale “Roma Est- Lunghezza”.

    Tutte le investigazioni svolte nell’immediato e nel corso degli anni successivi non hanno mai consentito l’individuazione dei responsabili. Le indagini furono riaperte nel 2014 allorché la DIGOS, che periodicamente d’ intesa con la Polizia Scientifica, anche in relazione al costante sviluppo di nuovi ed efficaci metodi d’indagine, riesamina i c.d. “Cold Case” (ovvero indagini irrisolte su gravissimi delitti che, sebbene datati non vengono mai abbandonati nel “dimenticatoio”), acquisì solidi elementi di responsabilità a carico dell’imputato. Le ipotesi investigative formulate sono state ampliamente accolte dalla Procura della Repubblica e il 2 ottobre 2017 DANTE Fabrizio è stato rinviato a giudizio dal G.U.P. del Tribunale di Roma Dr. Massimo Battistini, mentre il successivo 11 dicembre ha avuto inizio l’istruttoria dibattimentale.

    Un importante risultato per gli uomini della DIGOS, il cui impegno prosegue, incessante, per identificare anche gli altri componenti del commando omicida.

    14/12/2019 :busted_blue.gif:
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Guru di forumfree

    Group
    Founder
    Posts
    116,778
    Reputation
    +767
    Location
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

    Status
    Offline
    Torino: operazione Last Spring
    Convalidati tutti i Daspo con obbligo di firma

    Nella giornata di ieri, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Torino ha convalidato tutti i provvedimenti Daspo con obbligo di firma emessi dal Questore di Torino nell’ambito dell’operazione “Last Spring”.

    L’attività di indagine complessivamente svolta dalla Digos di Torino sul contesto oltranzista della tifoseria ultrà granata ha consentito di disarticolare l’intero gruppo dei “Torino Hooligans” con nr.71 denunce, nr. 75 Daspo, nr. 500 sanzioni amministrative per violazioni del regolamento d’uso dell’impianto sportivo e l’adozione di nr. 3 provvedimenti ex art. 100 T.U.L.P.S. nei confronti di alcuni esercizi pubblici abitualmente frequentati dagli aderenti al predetto gruppo ultrà violento.

    Grazie all’attività investigativa è stato possibile acclarare come gli aderenti al gruppo “Torino Hooligans” abbiano dimostrato nel tempo di avere una particolare inclinazione all’illegalità ponendo in essere, in occasione delle partite del Torino, condotte violente, provocatorie e offensive contro le tifoserie ospiti, le forze dell’ordine e la società del Torino Calcio nonché prevaricatrici nei riguardi dei tifosi normali della curva Primavera dello stadio Olimpico di Torino, avvalendosi, tra l’altro, della forza intimidatrice del gruppo di appartenenza.

    Si rammenta infine che a margine della citata operazione, la Digos ha altresì deferito alla locale Autorità Giudiziaria una quarantina di ultras napoletani ed interisti per le condotte criminose perpetrate in occasione delle gare Torino-Napoli e Torino-Inter, nei cui confronti sono stati altresì adottati provvedimenti daspo.

    17/12/2019 :busted_blue.gif:
     
    .
  13.     Like  
     
    .
    Avatar

    Guru di forumfree

    Group
    Founder
    Posts
    116,778
    Reputation
    +767
    Location
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

    Status
    Offline
    Blitz Ps contro antagonisti, colpiti leader Askatasuna
    Misure per altri NoTav e centri sociali Modena, Padova e Vicenza

    Blitz della Polizia contro storici antagonisti torinesi e del nordest, impegnati da sempre nella battaglia contro il Tav. Colpiti leader e militanti del centro sociale Askatasuna e di
    esponenti di altri centri sociali di Modena, Vicenza e Padova.

    Le accuse ipotizzate nei confronti degli antagonisti sono, a vario titolo, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento, travisamento, inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità.

    L'indagine della Polizia, coordinata dalla procura di Torino, riguarda in particolare l'ala più oltranzista del movimento No Tav. Sono 14 in totale le misure cautelari emesse dal gip e riguardano, oltre agli appartenenti allo storico centro sociale torinese, anche diversi esponenti del centro sociale Guernica di Modena e del centro sociale Bocciodromo di Vicenza.

    Gli uomini delle Digos di Torino, Padova, Modena e Vicenza hanno eseguito anche 16 perquisizioni nei riguardi di altri antagonisti e di alcuni militanti di Askatasuna indagati nella stessa inchiesta.

    "Le misure hanno raggiunto i maggiori leader dell'autonomia torinese e gli esponenti dell'ala più oltranzista del movimento No Tav che, durante la marcia dello scorso 27 luglio in Val di Susa, hanno coordinato le azioni criminose e l'assalto al cantiere di Chiomonte".

    Così il dirigente della Digos di Torino, Carlo Ambra, sulle misure cautelari notificate nei confronti dei leader e di militanti del centro sociale Askatasuna e di esponenti di alcuni centri sociali di Modena, Vicenza e Padova.

    In carcere sono finiti Giorgio Rossetto e Mattia Marzuoli, leader storici del centro sociale torinese. Nove i divieti di dimora e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

    "Gli episodi di violenza sono stati preordinati, organizzati e diretti dai due leader di Askatasuna, che si sono avvalsi di altri militari per coordinare i gruppi - aggiunge Ambra - Un gruppo d'assalto si è diretto al cantiere, un altro ha aggirato il dispositivo di sicurezza passando nei boschi, dall'alto".

    Ansa 18/12/2019 :busted_blue.gif:
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Guru di forumfree

    Group
    Founder
    Posts
    116,778
    Reputation
    +767
    Location
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

    Status
    Offline
    Movimento No-Tav: 14 indagati per gli scontri di luglio

    Concluse le indagini della Digos di Torino per gli scontri del 27 luglio scorso avvenuti in Val Susa, nell’area di Chiomonte, in Piemonte, per i lavori della linea ad alta velocità ferroviaria.

    Sono 14 le persone identificate e destinatarie di provvedimenti cautelari emessi dalla Procura della Repubblica di Torino.

    Per due, leader storici del centro sociale “Askatasuna”, è stato disposto il carcere per gli altri è stata disposta la presentazione alla polizia giudiziaria o il divieto di dimora nella provincia di Torino e nei comuni della Val Susa.

    Le persone indagate, oltre che esponenti dell’antagonismo torinese, provengono anche dalle province di Modena Parma e Vicenza.

    Tutti risponderanno di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento, travisamento, inosservanza dei provvedimenti dell´Autorità.

    Il 27 luglio, in occasione del “Festival dell’alta felicità”, un gruppo di 3 mila persone da Venaus raggiunsero il comune di Gaglione utilizzando il sentiero Gallo Romano sino alla cancellata che delimita la zona di interesse strategico nazionale di Chiomonte.

    Lì, mentre alcuni manifestanti cercavano di abbattere la cancellata, un gruppo di facinorosi si era attestato nella parte a monte lanciando pietre contro i contingenti di Polizia.

    Abbattuta la cancellata, gli antagonisti arrivarono su un ponte e in quel contesto le Forze di polizia furono bersagliati da bombe carta lanciate con le fionde.

    Alla fine grazie, all’utilizzo di lacrimogeni, i violenti furono allontanati.

    18/12/2019 :busted_blue.gif:

    Il relatico Video, nell'Area Multimediale del Forum.
     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    Guru di forumfree

    Group
    Founder
    Posts
    116,778
    Reputation
    +767
    Location
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

    Status
    Offline
    Caltanissetta. Allacci abusivi presso alloggi popolari, la Polizia di Stato denuncia otto inquilini per furto aggravato

    I controlli della Digos e dei tecnici sono stati svolti presso il quartiere Santa Barbara. Le utenze abusive: cinque alla rete idrica e tre a quella del gas metano.

    La Digos ha denunciato alla locale Procura della Repubblica otto persone, inquilini tutti residenti presso abitazioni dell’istituto autonomo case popolari del capoluogo, per il reato di furto aggravato. Giovedì scorso i poliziotti, unitamente ai tecnici dei gestori della distribuzione di Caltaqua, Enel e 2iRete Gas e a personale dell’IACP, hanno eseguito mirati controlli presso gli alloggi popolari dell’istituto, ubicati al villaggio Santa Barbara. Nel corso dei sopralluoghi, svolti su sei palazzine occupate da trentasei famiglie, sono stati individuati cinque allacci abusivi alla rete idrica e tre a quella del gas metano.

    23/12/2019 :busted_blue.gif:
     
    .
306 replies since 9/8/2019, 17:35   2217 views
  Share  
.