Nazionale Italiana

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    Mancini: "Italia d'attacco con il Portogallo"

    ''L'obiettivo fissato all'inizio era provare a qualificarci alla fase finale di Nations League, abbiamo perso in Portogallo schierando una squadra molto giovane, perdere ci poteva anche stare. Ora però abbiamo la possibilità di poterlo battere poi vedremo quel che accadrà tra Portogallo e Polonia''. Così Roberto Mancini a due giorni dalla sfida di San Siro contro i campioni d'Europa intervenendo a 'Vivo Azzurro', canale social della Nazionale. ''Sabato puntiamo a disputare una grande partita e a giocare bene come nelle ultime due gare - ha continuato il ct azzurro - Voglio un'Italia che attacca anche per ringraziare il pubblico di San Siro. So che verranno in tanti a sostenerci e questo è molto importante''.

    Ansa.

    Italia Portogallo si gioca domani sera.
     
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    Italia, Romagnoli lascia il ritiro per un problema muscolare:
    Mancini chiama Acerbi.
    Una contrattura ha bloccato Alessio Romagnoli. Così il difensore della Nazionale e del Milan è stato costretto ad abbandonare il ritiro azzurro di Coverciano.
    Il ct Roberto Mancini ha deciso di convocare Acerbi della Lazio.

    Ansa
     
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    Mancini, la Nazionale mai morta. Immobile favorito

    "La Nazionale non è mai morta".
    Così Roberto Mancini a San Siro, dove un anno fa gli azzurri furono esclusi dal Mondiale, ha risposto a chi domandava se l'Italia è resuscitata. "Contro la Svezia meritava di andare avanti, è stata sfortunata, ha avuto tante occasioni e non ha fatto gol - ha detto il ct alla vigilia della sfida con il Portogallo -. Nel calcio ci sono momenti in cui non va bene. Noi ci siamo rimboccati le maniche, ma la strada è ancora abbastanza lunga, non è facile tornare ai livelli dell'Italia".

    "Abbiamo ancora 24 ore, devo decidere: ma Immobile è avvantaggiato per la sfida col Portogallo". Mancini conferma l'intenzione di schierare il centravanti della Lazio. "Ci serve il gol, e lui ha le qualità per farlo - aggiunte il ct azzurro - se giocherà...".

    Queste le probabili formazioni di Italia Portogallo, partita del Gruppo 1 della Nations League in programma domani allo stadio San Siro di Milano (ore 20.45).

    ITALIA (4-3-3): 22 Donnarumma, 16 Florenzi, 19 Bonucci, 3 Chiellini, 15 Biraghi, 6 Verratti, 8 Jorginho, 23 Barella, 14 Chiesa, 17 Immobile, 10 Insigne. (1 Sirigu, 12 Cragno, 2 De Sciglio, 4 Emerson, 5 Rugani, 18 Gagliardini, 7 Pellegrini, 21 Sensi, 13 Grifo, 11 Berardi, 20 Politano, 9 Lasagna). All.: Mancini.

    PORTOGALLO (4-3-3): 1 Patricio, 2 Cancelo, 6 Ruben Dias, 4 Fonte, 19 Mario Rui, 20 Pizzi, 14 Carvalho, 18 Ruben Neves, 10 Bernardo, 11 André Silva, 7 Bruma. (22 Beto, 12 Ramos, 21 Cedric, 5 Guerreiro, 3 Neto, 16 Fernandes, 13 Danilo, 8 Renato Sanches, 15 Joao Mario, 23 Guedes, 17 Rafa Silva, 9 Eder). All.: Santos.

    Ansa
     
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    Italia-Portogallo 0-0. Azzurri ancora senza gol

    Lusitani si qualificano a final four di Nations League . Mancini: 'Abbiamo fatto un'ottima partita ma il gol non è un dettaglio'. Chiellini: 'Più cuore che testa ma cresciamo'.
    Ansa

    Quanto.....
    Siamo Scarsi !!!!... :angry:
     
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    Italia, Bonucci: ​«I fischi? La mamma degli imbecilli è sempre incinta»

    «La mamma degli imbecilli è sempre incinta». Così Leonardo Bonucci commenta i fischi di San Siro al suo indirizzo, all'inizio di Italia-Portogallo, per la sua stagione passata in rossonero. «Ho la fiducia dei mei compagni di squadra, e questo mi basta», ha aggiunto il difensore tornato alla Juve dopo un anno di Milan. Quanto alla nazionale, «ci abbiamo provato - ha aggiunto Bonucci a RaiSport - ci manca ancora un pò di cattiveria sottoporta, in fase realizzativa».

    Leggo.it
     
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    Euro 2020, incognita sorteggi per Italia

    La Nations League azzurra è finita, ora l'Italia pensa alle qualificazioni europee, dove rischia di incrociare la sua strada con la Germania o con la Svezia. Il sorteggio dei gironi per accedere alla fase finale di Euro 2020 si terrà il 2 dicembre a Dublino: l'Uefa ha gia' stabilito i criteri, per definire con precisione le sei fasce che comporranno i dieci gironi (5 da 5 squadre, altri 5 da 6) si devono attendere le ultime partite di Nations League. Per ogni gruppo si qualificheranno le prime due, ma gli azzurri possono incontrare nel loro raggruppamento almeno una tra due avversarie per diversi motivi temibili: la Germania, gia' retrocessa in B di Nations League e in 'corsa' per entrare tra le due peggiori della serie A; o la Svezia, alla quale resta da giocare solo una partita con la Russia.

    Ansa.
     
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    L'Italia saluta il 2018 contro gli usa, Mancini: "La strada è quella giusta"

    Serve tempo, sono necessari i talenti, ma anche idee chiare e voglia di rischiare. Dopo la mancata qualificazione al Mondiale era scontato avere qualche difficoltà nella ripartenza, ma Roberto Mancini non è il tipo da evitare i sentieri difficili se è convinto che in fondo c'è la soluzione ai problemi.

    Ha detto sì alla Federazione senza indugi e rinunciando anche a un pò di soldi, da mesi è al lavoro per rilanciare l’Italia e nonostante le cose non siano facili, sono tante le cose che inducono a guardare al futuro con ottimismo. Sabato sera, davanti ai 73mila del Meazza, è arrivata una buona prestazione, ma non quella vittoria che avrebbe tenuto gli azzurri in corsa per la final four della Nations League. Uno 0-0 che ha confermato il problema che hanno i Mancio-boys in zona-gol. E’ un problema sì perchè se non segni non vinci - dice il commissario tecnico in conferenza stampa a Genk, alla vigilia dell’amichevole contro gli Stati Uniti -. Però tra Ucraina, Polonia e Portogallo abbiamo creato qualcosa come 20 palle-gol, poi è anche una questione di fortuna, per esempio a San Siro il portiere portoghese è stato bravo". "Per quanto ci riguarda l’importante l’importante è continuare a giocare, poi i gol arriveranno perchè i nostri giocatori sono bravi", ha aggiunto Mancini. Tanti giocatori convocati per il doppio impegno hanno lasciato il gruppo e domani scenderà in campo un’Italia completamente diversa.

    "Se chi ha giocato sabato sta bene può giocare anche domani. Poi ci sono i giocatori che sono arrivati per sostituire gli altri, abbiamo ancora stasera e domani per valutare, vedremo. Anche noi siamo curiosi di vedere i giovani come Tonali in partite così importanti, quindi è probabile che ci sarà la possibilità di vederli all’opera. Tra i pali ci sarà Sirigu. Appena sta bene vorremmo chiamare Meret perchè ne parlano tutti bene. Donnarumma ha un futuro, ma sono bravi anche gli altri, compreso Perin che non è qui perchè è infortunato. Tra i pali non abbiamo problemi". Non ci saranno Immobile, Insigne, Chiellini, Florenzi, Pellegrini e Jorginho e, al posto dell’italo-brasiliano "quella di Barella è un’opzione oppure potrei mettere dentro uno tra Sensi e Tonali. Verratti continua a fare l’interno, anche se può giocare davanti alla difesa. Se in attacco andremo con il centravanti classico penso che partirà Lasagna dall’inizio". Mancini invita a non sottovalutare gli Stati Uniti. "Un’avversaria giovane, con giocatori di qualità, su tutti Pulisic. Non sarà una passeggiata, per questo spero di vedere un’Italia che cerchi ancora di avere sempre la palla, propositiva e focalizzata sull'attacco".

    Il ct parla anche dell’idea del doppio play che sta portando avanti con Verratti e Jorginho a costruire gioco. "Verratti non era sempre disponibile nelle prime convocazioni, l'avevo visto bene in coppia con Jorginho nell’amichevole di marzo con l’Argentina e ci abbiamo provato, pensando che ci saremmo riusciti perchè quelli bravi riescono sempre a giocare insieme. Vedersi solo ogni tanto e fare così in fretta non era facile, ma è stato fondamentale: bisognava trovare il bandolo della matassa per mettere in piedi in fretta una squadra competitiva. E andando avanti così, nei prossimi mesi potremo giocarcela alla pari con tutti in Europa". Anche Leonardo Bonucci, domani capitano, è convinto che quella tracciata dal Mancio sia la strada giusta.

    "Siamo a buon punto, abbiamo dimostrato di potercela giocare contro la Nazionale campione d’Europa e contro la Polonia che è in crescita. Stiamo seguendo un percorso che ci porterà a essere una squadra più forte e migliore, ma credo che già nelle ultime due partite si siano visti dei passi avanti". Non è stata una serata facile quella di sabato a Milano per Bonucci, fischiato da una parte dei tifosi e poi polemico a fine partita tanto da parlare di "mamma degli imbecilli sempre incinta". "Ho sempre accettato e a volte anche condiviso i fischi, so che il tifoso è passionale e vive la fede calcistica come meglio crede, fa parte del calcio italiano e della nostra cultura fischiare la scelta di un giocatore, io ho etichettato in maniera sbagliata la tifoseria perchè comunque era una minima parte a fischiare, potevo evitarlo - ammette Bonucci -, ma mi ha dato fastidio perchè quando si veste questa maglia le questioni e gli interessi dei club vanno messi da parte. Accetterò i fischi quando giocherò con la Juventus, per il resto ho sempre condannato gli insulti, in passato anche sui social ne ho ricevuti anche per i miei figli, mia moglie e mia madre. Quando difendi la tua Nazionale fai parte dei 60 milioni di italiani, ecco perchè sarebbe stato meglio non ricevere quei fischi. Meglio lasciar perdere e ringraziare chi mi ha dimostrato affetto e fiducia, dai compagni, all’allenatore al ct del ciclismo Cassani".

    Giornale di Sicilia


    Stasera, ore 20,45.
     
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    Italia Usa 1-0, Politano decide al 94'

    Esordio per millenial Kean. Mancini:
    "Sofferenza gol ma noi più avanti del previsto.
    Ora nelle qualificazioni dovremo vincerle tutte".



    L'Italia saluta il 2018 con una vittoria, ma il gol resta una questione da stregoni. Non solo perche' per superare una fragile nazionale Usa e' servito la rete di Politano al 94': l'1-0 cosi' raggiunto racconta di una nazionale che spreca infinte palle sotto porta, anche con un centravanti vero come Lasagna. Tre le palle buone sul suo sinistro, tutte mal sfruttate. E non e' stato l'unico ad avere il braccino corto sottoporta. Mancini a fine partita vanterà orgoglioso di ritenere la sua nazionale piu' avanti delle aspettative nel percorso di crescita, e dalla serata in Belgio può trarre qualche indicazione positiva, a parte la sterilita' realizzativa. Sensi e' una piacevolissima scoperta azzurra, Verratti si conferma finalmente faro del centrocampo. E il futuro remoto e' cominciato dopo un'ora di gioco, con l'esordio del primo millenial azzurro. Un dettaglio che il primato sia toccato a Kean, e non all'atteso Tonali. Il ct, rispediti a casa cinque degli undici azzurri di San Siro, costruisce per l'ultima dell'anno un'Italia sperimentale. A centrocampo con Barella e Verratti entra Sensi, non Tonali, e la scelta dà ragione a Mancini. Davanti a caccia del gol c'è Lasagna, Berardi e Chiesa ai lati confermano il 4-3-3. Anche gli Stati Uniti del ct a 'termine' Sarachan sono in via di ricostruzione dopo la mancata qualificazione al Mondiale; Weah jr. resta in panchina, nella ripresa c'e' spazio per Villafana, diventato prof con un reality. L'Italia parte anche questa volta, ma 93' di attacchi continui confermano la diagnosi: mal di gol.

    Mancini: sofferenza gol ma noi più avanti del previsto' - "Dispiaceva per i giocatori e per gli italiani. Bisognava far gol prima. Fino al 94' pensavo che sarebbe finita 0-0 anche questa volta, ma il calcio è così. L'importante che sia stata una buona partita, non poteva pensare che giocassero bene per 90': era la prima volta che giocavano assieme. Siamo in linea con le aspettative, forse un po' più avanti, questo è importante. La sta giocando bene. Nelle qualificazione dovremo cercare di vincere sempre". Così, ai microfoni Rai, Roberto Mancini, dopo l'1-0 dell'Italia agli Usa.

    Verratti, la miglior Italia in cui ho giocato - "In questa Italia mi trovo davvero bene. E' la miglior nazionale in cui ho giocato". E' sincero e diretto Marco Verratti, quando parla del suo momento positivo in azzurro dopo la vittoria sugli Usa. "Le difficolta' a fare gol? Stiamo giocando molto bene - dice il centrocampista a RaiSport - creiamo tanto, i gol arriveranno".

    Ansa 21 novembre 2018
     
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    Nazionale, ora il sorteggio per Euro 2020 non fa più paura. Mancini: "Tutti ci devono temere"

    L'unico rischio per l'Italia testa di serie sarà la Germania finita in seconda fascia. La prospettiva di un Europeo giocato per metà all'Olimpico.

    GENK - La Nazionale non ha paura del sorteggio del 2 dicembre a Dublino, per i gironi di qualificazione a Euro 2020. Lo affronterà da testa di serie e con una sola, sostanziale apprensione: evitare la Germania, caduta per la prima volta in seconda fascia. L'eventuale rivincita con la Svezia, che ha precluso agli azzurri il Mondiale allo spareggio del 2017, non sarebbe sgradita. Di sicuro, dopo la vittoria nell'amichevole con gli Usa, per quanto sia stata ottenuta soltanto nei minuti di recupero come quella della Nations League in Polonia, Mancini ha dichiarato senza giri di parole di considerare l'Italia tra le favorite per il titolo europeo: "Nel 2019 vorrei vincere tutte le partite. Tutti ci devono temere e anche a livello di Under 21 siamo in grado di puntare alla conquista del titolo. Ultimamente i ragazzi dell'Under sono soltanto stati un po' sfortunati". Sembra la certificazione, col timbro più autorevole, della guarigione raggiunta dal calcio italiano. Anche il calciatore più quotato a livello internazionale, Verratti pilastro del Psg, si sbilancia: "Questa è la migliore Nazionale in cui io abbia mai giocato".

    DUE EUROPEI DA GIOCARE IN CASA - L'ottimismo è alimentato dal vecchio fattore campo. Se infatti gli azzurrini di Di Biagio giocheranno in casa l'Europeo Under 21, a proposito di partite casalinghe anche la Nazionale maggiore ha qualche asso nella manica. Se si qualificherà direttamente al primo Europeo itinerante della storia, classificandosi tra le prime 2 del proprio girone, potrebbe giocare all'Olimpico metà delle partite o forse più. Gli azzurri sono destinati al gruppo A, quello di Baku e Roma e in Italia giocheranno di base due partite del girone, più l'eventuale quarto di finale. La terza partita della fase iniziale, in trasferta a Baku, è subordinata alla qualificazione dell'Azerbaigian, che è arrivato dietro il Kosovo nel girone 3 della Lega D della NationsLeague e così si è già quasi bruciato la possibilità di entrare all'Europeo attraverso uno dei 4 posti riservati a ciascuna Lega, via play-off. Sembra complicato, per gli azeri, accedere a Euro 2020 con le tradizionali qualificazioni a 20 posti, piazzandositra le prime due squadre del girone cui verranno assegnati dal sorteggio. Se non riuscissero a qualificarsi, l'Italia potrebbe anche evitare la partita a Baku e giocarla appunto ancora a Roma.

    UN GRUPPO FORMATO - Alle questioni diplomatiche e allo studio delle questioni logistiche dell'Europeo, ancora lontane, Mancini antepone ovviamente l'allestimento della lista dei 23 e si gode l'anticipo col quale i lavori in corso stanno procedendo. Lo stesso ct ad interim degli Usa Sarachan (all'ultima partita del suo mandato annuale, il favorito per l'incarico pieno sarebbe Gregg Berhalter) gli ha fatto i complimenti: "Credo che Mancini sia davvero sulla buona strada. L'Italia ha un'identità tattica chiara e un notevole possesso palla". Il dato specifico (il 73,5%) attesta in effetti la capacità di controllare il gioco, unità all'impermeabilità difensiva: nelle ultime 4 partite gli azzurri hanno subito soltanto 1 gol, dall'Ucraina, e nelle ultime 3 hanno mantenuto la porta immacolata. I problemi da risolvere con una certa urgenza, però, sono due. Il primo è ambientale, a maggior ragione in vista del potenziale Europeo "casalingo": ritrovare la vittoria in casa, che manca ormai da 6 partite e quasi 15 mesi. Il secondo, tecnicamente ben più sostanziale, è il gol.

    CACCIA AL CENTRAVANTI - La difficoltà di segnare è emersa anche contro gli Usa, avversaria giovane dalla difesa acerba. La rotazione di ben 18 attaccanti convocati, nell'era Mancini, attesta la ricerca degli interpreti giusti. Una buona metà dei 23 eletti sembra avere già prenotato il posto: i portieri Donnarumma e Sirigu, i difensori Bonucci, Chiellini, Florenzi e Romagnoli, i centrocampisti Jorginho, Verratti e Barella, gli attaccanti Bernardeschi, Chiesa e Insigne. Per il resto la gara è aperta, con gli ultimi arrivati, i debuttanti Sensi, Grifo e Kean, iscritti alla pari con gli altri, ed El Shaarawy pronto a entrare in corsa a marzo, quando cominceranno le qualificazioni: "Il gruppo si sta formando e siamo già a buon punto. A primavera dovrò tirare le somme e mi aspetto indicazioni anche dal campionato".

    Il gol agli Usa di un esterno d'attacco come Politano, che fa seguito a quelli dell'eclettico Bernardeschi, del terzino Biraghi e del regista Jorginho su rigore, conferma quanto sia urgente trovare un centravanti. Lasagna a Genk ha fallito l'occasione e la gara per due maglie all'Europeo riparte. Immobile ne può prenotare una. Per l'altra è concorrenza selvaggia tra Balotelli, Belotti, Cutrone, Kean, Pavoletti e Zaza. Nessuno, finora, ha convinto il ct.

    La Repubblica
     
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    Euro 2020, girone morbido per l'Italia: evitata la Germania

    Dall’urna di Dublino, dove gli ex campioni Nuno Gomes, Vitor Bahìa e Robbie Keane pescano a piene mani le biglie della speranza, viene fuori un girone morbido per l’Italia di Roberto Mancini. Il cammino verso la fase finale dell’Europeo itinerante del 2020 sarà in pianura, se non proprio in discesa, perché Bosnia, Finlandia, Grecia, Armenia e Liechtenstein non possono far paura alla Nazionale azzurra.

    Il Gruppo J è fra i meno competitivi e rischiosi, e sebbene ancora convalescente l’Italia ora conta di ottenere uno dei due posti disponibili nel suo gruppo per la fase finale del torneo. Un po' di sofferenza può derivare, per dirla alla Mancini, dal fatto che «le partite vanno comunque giocate e vinte» - e vista la difficoltà a far gol, non è scontata - però c'è di che rallegrarsi. Poteva andare molto peggio, come ammette con sincerità Mancini, dal momento che gli azzurri potevano ritrovarsi davanti gli spettri svedesi o lo spauracchio Germania, squadra in via di ricostruzione, ma sempre temibile a ogni livello e latitudine. Anche la Danimarca avrebbe rappresentato un ostacolo piuttosto duro.

    L’Italia dovrà vedersela contro la Bosnia-Herzegovina di Pjanic e Dzeko, ma anche contro la Grecia di Manolas. Tuttavia, con tutte le cautele e gli scongiuri del caso, sembra davvero azzardato ipotizzare un’esclusione dalla prossima fase finale dell’Europeo 2020 che si aprirà proprio in Italia, nello stadio Olimpico di Roma. Bosnia e Grecia, poi Finlandia, con Armenia e Liechtenstein, non possono suscitare timori e paure.

    «E' stato un buon sorteggio, tutti volevano evitare la Germania, quindi è andata bene», ha commentato da Dublino, Roberto Mancini. «La Bosnia è un’ottima squadra, con giocatori forti, che conosciamo: non sarà una partita semplice, ma va bene. Sulla carta è un buon girone», ha poi aggiunto. L’Italia vuole crescere e cancellare l’onta dell’esclusione dalla fase finale del Mondiale in Russia. «Ce la stiamo mettendo tutta, le cose sono migliorate molto. Credo che potremo tornare protagonisti, perché l’Italia merita di stare in cima, dove è sempre stata - le parole del ct -. I ragazzi ce la stanno mettendo tutta e credo potremo avere un buon futuro».

    Dal sorteggio di Dublino sono venuti fuori gironi piuttosto eterogenei, che promettono divertimento e alimentano l’interesse attorno alla competizione dell’Uefa che nel 2020 festeggerà i 60 anni. E’ andata benissimo alla Polonia, che dovrà vedersela contro Austria, Israele, Slovenia, Macedonia e Lettonia. Il 'derby' d’Europa fra Olanda e Germania, che di recente si sono affrontate nella Nations League, e in passato si sono date battaglie al Mondiale come all’Europeo, è sempre un revival affascinante. Spagna-Svezia, nel Gruppo F, può riservare sorprese: per l'Italia è una sfida che rievoca ricordi amari. Entrambe, infatti, hanno sbarrato agli azzurri la strada che portava al Mondiale. Ma quella era un’altra storia.

    Gazzetta del Sud.
     
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    Nazionale, Mancini: ''Obiettivo Europei, al lavoro per vincerli''.

    l ct azzurro: ''Dobbiamo essere una delle squadre candidate alla vittoria finale. Fortunatamente ho trovato giocatori tutti tecnicamente molto bravi".

    FIRENZE - Roberto Mancini e quella voglia di ridare entusiasmo ai tifosi della Nazionale, dopo gli ultimi anni bui e qualcosa di buono che si è già intravisto, nonostante un ricambio generazionale e una squadra molto giovane: "Dobbiamo essere pronti per gli Europei. Dobbiamo essere una delle squadre candidate alla vittoria finale. Questo deve essere il nostro obiettivo. Fortunatamente in Nazionale ho trovato giocatori tutti tecnicamente molto bravi" racconta il ct azzurro al seminario di Coverciano "Il calcio e chi lo racconta".
    Intanto c'è stato un sorteggio benevolo: "E' stato un buon sorteggio, era importante evitare la Germania e l'abbiamo fatto. Per il resto le partite sono tutte da giocare e farlo a Sarajevo e ad Atene non sarà facile, ma tutto dipenderà da noi. Per quanto riguarda il gol che non arriva, creiamo tanto ed è vero che realizziamo poco, ma credo che ci sia anche una componente di sfortuna. Sono convinto che le cose cambieranno. Ad esempio contro il Portogallo Immobile ha avuto sfortuna perché ha avuto due, tre occasioni per poter segnare. L'importante è averle le occasioni in una partita e quando tiri 14, 15 volte in porta, prima o poi il gol arriva".

    La Repubblica
     
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    Nazionale, Mancini: "Ottimista per crescita giovani. Balotelli? Se segna un gol a partita..."
    Il commissario tecnico ha parlato al primo ritiro azzurro del 2019: "Tanti ragazzi stanno crescendo, Quagliarella sa di avere sempre la mia stima. Inter in crisi? Certi momenti capitano, il campionato è ancora lungo. Mario fa parte del gruppo. Dipende da lui. Ha giocato due partite negli ultimi 4 o 5 mesi".

    FIRENZE - Mancini, che cosa significherebbe per lei riavere accanto Vialli in Nazionale?

    "E’ un’idea del presidente. Io ho visto Luca e non me ne ha parlato. Poi Il presidente me l’ha detto e mi ha chiesto il numero di telefono. Mi farebbe immensamente piacere, perché abbiamo condiviso la gioventù e tanti momenti belli".
    Questo stage lampo quanto conta per la Nazionale?
    "Voglio ringraziare tutti i club per la disponibilità, in un momento della stagione faticoso. Lo stage serve molto a noi, che ci ritroviamo dopo 4 mesi".

    L’età media si è abbassata e Zaniolo è il simbolo di questo fenomeno.
    "L’ho chiamato perché l’avevamo seguito agli Europei Under 19, avevamo capito che poteva essere un giocatore, come altri di quella squadra. Lui è stato molto veloce, molto precoce: ha avuto una crescita velocissima e in parte imprevedibile, anche se ha tutte le caratteristiche del centrocampista moderno".

    Può giocare in Nazionale?
    "Di Francesco ha avuto il coraggio di lanciarlo nella partita di Champions a Madrid. Migliora partita dopo partita. Se giochi nella Roma a questi livelli, puoi giocare anche in Nazionale. Bisogna lavorare sodo, perché mantenersi a questi livelli non è facile. Se sarà così intelligente e bravo da lavorare per migliorarsi, l’Italia avrà un centrocampista con caratteristiche che forse mancavano".

    Vede analogie tra questa generazione e la vostra, quella di Mancini e Vialli giocatori e dell’Under di Vicini?
    "L’unico che ha tante presenze in serie A come le avevamo noi è Donnarumma, gli altri ne hanno meno. Giocatori bravi e giovani ce ne sono. Se riuscissero a mettere insieme più partite ad alto livello, migliorerebbero ancora di più".

    In alcune squadre, come l’Inter, in questo momento ci sono problemi.
    "Durante la stagione ci sono momenti difficili per tutti, l’Inter è ancora terza e il campionato è ancora lungo. Può recuperare su chi le sta davanti, come le altre hanno recuperato sull’Inter".

    Rispetto a settembre, quando lei prese atto dello scarso impiego dei giovani italiani nei club, oggi si sente più ottimista?
    "Ottimista lo sono sempre stato. Molti giovani sono migliorati e stanno crescendo, giocano molo di più. La Roma, ad esempio, ha 4-5 giocatori giovani e bravi".

    Ci sarà ancora spazio per Balotelli?
    "Noi seguiamo tutti, non perdiamo di vista nessuno. A Marsiglia ha appena giocato la sua seconda partita negli ultimi 4-5 mesi: per ora sono poche. Dipende da lui: se riuscirà a fare un gol a partita da qui a fine marzo lo convoco..."

    Pensando al 2020 che cosa vede?
    "Io penso all’Europeo e sono molto soddisfatto del miglioramento dei ragazzi: hanno bisogno di giocare con quelli di esperienza, così la crescita è più veloce".

    I problemi della difesa della Juventus, senza Bonucci e Chiellini, sono una brutta notizia per la Nazionale?
    "Qualche problema può capitare, i problemi fisici di loro due sono coincisi con la fine del mercato e con la partenza di Benatia. Ma Bonucci e Chiellini stanno rientrando".

    Le ultime sue parole del 2018 sono state: nel 2019 voglio vincere tutte le partite.
    "L’ho detto perché penso che sia così. siamo una squadra forte ed è nelle nostre possibilità vincere tutte le partite delle qualificazioni, anche perché dobbiamo risalire nel ranking: io credo che l’Italia, al diciottesimo o al diciannovesimo posto, non ci stia bene".

    Quagliarella è qui perché sta benissimo o perché il problema del centravanti persiste?
    "Noi abbiamo attaccanti bravi, è stata questione di mira e di fortuna. Non credo che avremo grandi problemi a segnare: la situazione migliorerà, quando costruisci tanto prima o poi i go li fai. Quagliarella è italiano, è un cannoniere, sta giocando bene e se lo merita, al di là dell’età. La mia stima per lui è antica".

    Nella classifica cannonieri ci sono più stranieri che italiani: perché Cutrone non è tato convocato?
    "Cutrone è un altro ragazzo che noi seguiamo. Sappiamo che avrà un grande futuro in Nazionale: se non c’è oggi, ci sarà nel prossimo raduno. Immobile è vicino al gruppo di testa. La speranza è che possano riprendere a segnare quelli che adesso non lo stanno facendo. Non sono convocazioni a caso, sono ragionate".

    Quagliarella, nella Sampdoria dei suoi tempi, avrebbe potuto giocare?
    "Sì (ridendo ndr), in panchina ci poteva stare".

    Voleva Chiesa più cattivo sotto porta, sembra che ci sia riuscito.
    "Federico ha ancora poche partite in serie A: più gioca e più migliorerà. A Natale ho detto a suo papà Enrico di raccomandargli di fare più gol e lo sta facendo, si vede che gliel’ha detto e che lui l’ha preso in parola. Il gol deve fare parte del suo bagaglio, l’esperienza lo può aiutare a gestire qualche corsa, per arrivare meno stanco al tiro. Come per Zaniolo, deve lavorare: arrivare oggi è possibile, anche in breve tempo, ma per restare in alto ci vuole tanto lavoro".

    Quali sono le sue preoccupazioni per le qualificazioni all’Europeo, che cominceranno in marzo?
    "Nessuna preoccupazione: spero solo che a marzo stiano tutti bene, perché iniziare bene le qualificazioni sarà molto importante. La Finlandia non ti lascia giocare, non sarà così semplice, vorrei avere tutti a disposizione".

    Hamsik lascia l’Italia per la Cina.
    "Dispiace il calcio italiano, che perde un grande giocatore: lo volevo all’Inter, quando era al Brescia".

    Inizia il Festival di Sanremo e lei ha portato la musica negli allenamenti a Coverciano: la colonna sonora del ct è “Si può dare di più” o “Volare”?
    "A maggio eravamo un po’ tristi. Scherzi a parte, io sono amante della musica italiana e Sanremo fa parte del nostro bagaglio. E’ un omento storico per tutti noi italiani: quelle due canzoni vanno benissimo entrambe".

    La Repubblica.
     
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    Nazionale, Mancini: «Ora le gare che contano. Un bene che i giovani giochino di più»

    E’ un Mancini sereno e soddisfatto della sua nidiata azzurra. “I nostri giovani sono cresciuti tanto perché stanno giocando da alcuni mesi con grande continuità. Sono forti”. E’ questa la partenza verso le gare con Finlandia e Liechtenstein, a Udine e Parma, qualificazioni ai prossimi Europei. Si inizia a fare sul serio. “Sono appuntamenti importanti, salirà la pressioni, ma siamo pronti con le nostre caratteristiche: voglio vedere lo stesso entusiasmo e la voglia di un calcio offensivo”. E lancia il Napoli: “Può vincere l’Europa League”.
    Prima che il Ct azzurro parlasse nell’aula magna di Coverciano è stata presentata la nuova partnership con Emporio Armani. La maison vestirà Nazionale A, Under 21 e femminile. Gabriele Gravina presidente federale ha detto: “Due grande simboli dell’Italia migliore che unisce, tra due eccellenze. Maison Armani e le nostre squadre nazionali. Nel ’94 la Nazionale indossò Armani, quindi c’è un ritorno. Sono felice. Conquistiamo credibilità con una azienda mondiale”. Presenti anche Chiellini e il presidente Settore Tecnico Demetrio Albertini.

    Convocazioni. “Ho convocato qualche giocatore in più per conoscerlo meglio. Qualche attaccante in più anche per lavorare su questo aspetto. Con dispiacere abbiamo lasciato a casa qualcuno, ma chi non è qui oggi fa parte del gruppo e rientrerà presto”.

    Gioco offensivo. “Lavoriamo da mesi su un calcio offensivo e tecnico, spero le cose migliorino. La squadra deve sfruttare questa mole di gioco. I ragazzi sono entusiasti”.

    Belotti. “La bellezza della Nazionale è che tutti possono parlare… Io faccio le mie scelte, spero possa fare molto meglio e tornare in Nazionale. Con noi era all’inizio, ora ce ne sono altri, ma sta migliorando in campionato”.

    Situazione. “Ci ritroviamo dopo un po’ di tempo. Le partite adesso sono molto importanti, ma sono fiducioso, ma vedo tanta voglia di venire in Nazionale, si divertono. E dobbiamo raggiungere risultati importanti”.

    Ci sono molti giocatori versatili. “Possono giocare in più ruoli, sono bravi. Siamo quasi insieme da un anno. Per me è importante avere giocatori duttili”.

    Le prossime due partite. “La prima è sempre la più difficile. Vorrei rivedere la mia Nazionale che ha voglia di attaccare, ma che sa anche difendere, proponendo sempre un buon gioco”.

    Balotelli. “Mario non è ancora nelle condizioni ottimali per giocare in Nazionale, ha una buona media realizzativa e a 29 anni nel pieno della maturità agonistica, per tornare qui ci vuole un po’ di tempo, lui deve dare il massimo”.

    Giovani? “Si perché sono tecnici e stanno migliorando, sono bravissimi. E poi stanno giocano tanto di più”.

    Kean nuovo Balotelli…? “No perché Mario alla sua età già giocava in A e vinceva tanto. Spero parta come lui e continui benissimo. Certo, Balotelli poteva fare tanto di più, ma la Juve potrà aiutarlo perché lì si diventa prima uomini e poi giocatori”.

    Europa. “La Juve è forte e ha fatto una grande partita, non era semplice ribaltare la gara. Il Napoli può vincere l’Europa League e alla fine ricordiamoci arrivano in due, speriamo siano le nostre squadre”.

    Barella e Chiesa all’Europeo Under 21. “Intanto grazie a Gigi Di Biagio che per queste gare ce li ha lasciati. Per loro ci sono momenti decisivi per crescere e avere le giuste pressione, quella competizione farà bene a loro”.

    Verratti e Jorginho. “Sono giocatori di grandi qualità tecniche, noi abbiamo avuto la fortuna di farli giocare assieme. Ma ci sono anche Piccini e Grifo stanno andando bene all’estero”.

    Zaniolo “Merito a Di Francesco che lo ha fatto giocare quasi sempre anche in Chanpions. Ha riversato su di lui una fiducia enorme e poi se è qui a Coverciano significa che lo merita”.

    Campionato allenante “E’ allenante sempre, poi la Juve l’ha dominato perché era già fortissima e dentro ha messo Ronaldo, ma dietro stanno lottando in tante Per la Champions ci sono anche Atalanta e Torino, ecco perché è sempre allenante”.

    Clima intorno al calcio. “Purtroppo queste cose accadono sempre, ma è oltre il calcio, si tratta della nostra società. Dobbiamo tornare ad essere più buoni. Vedo cose assurde, i genitori dovrebbero dare l’esempio, proviamo a diventare migliori”.

    Centrocampo. “Verratti è giocatore tecnicamente straordinario e può ancora migliorare, ma io sono sono stato fortunato a trovare 3-4 calciatori in mezzo al campo di questo spessore”.

    Wanda Nari-Icardi. “Non rispondo perché non conosco le dinamiche. Mi dispiace però si sia creata questa situazione perché Mauro è un bravo ragazzo oltre che un gran calciatore. Mi auguro che tutto si risolva presto”.

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    Inizia il viaggio dell'Italia di Mancini verso gli Europei 2020: sabato sfida con la Finlandia

    14.000 biglietti già venduti, curve esaurite, l’attesa che cresce per l’Italia di Roberto Mancini che sabato a Udine con la Finlandia comincerà il viaggio verso gli Europei 2020. A quasi un anno dall’approdo sulla panchina azzurra il ct non si nasconde: «Ora le partite conteranno di più e ci sarà maggiore pressione ma vedo entusiasmo e ragazzi che si divertono, sono fiducioso. L'obiettivo è cercare di fare qualcosa di diverso: vincere divertendo». Per questo raduno iniziato oggi a Coverciano ha convocato 29 giocatori di cui 10 attaccanti: ci sono il 36enne Quagliarella e il 2000 Kean, mancano per infortunio Insigne e per scelta tecnica Balotelli e Belotti. «Ne ho chiamati tanti, qualcuno per conoscerlo meglio. E poi stiamo cercando di proporre un calcio offensivo. Le esclusioni? Il bello della Nazionale è che tutti discutono, rispetto ma poi le scelte le faccio io. Belotti può fare molto meglio e come tanti altri che ora non ci sono può tornare qui».

    Lo stesso, ha fatto capire Mancini, vale per Balotelli: «Se la sua esclusione è legata a motivi tecnici o anche comportamentali? Mario non è ancora nelle condizioni ottimali per poter giocare in Nazionale. E' sicuramente migliorato rispetto a qualche tempo fa, ha una buona media-gol ma credo possa fare ancora di più. Da lui ci aspettiamo tanto, ha 29 anni e ormai una certa esperienza, per tornare qui deve dare il massimo e serve ancora un pò di tempo».

    Sta invece bruciando le tappe lo juventino Kean che qualcuno definisce il nuovo Balotelli: «Se questo è il peggior augurio per lui? Mario alla sua età giocava e segnava in A, speriamo che Moise parta come lui e prosegua bene. Balotelli ha vinto e ha fatto un’ottima carriera anche se poteva fare ancor meglio». Il ct non smette insomma di pungolare l’attaccante che fece esordire all’Inter mentre dedica parole al miele per Jorginho e Verratti: «Il primo sta facendo bene nonostante il momento delicato del Chelsea perché ha grandi doti ed è così anche per Marco, un giocatore straordinario. Possono crescere ancora ma già ora stanno facendo un ottimo lavoro e io mi reputo fortunato perché posso schierarli insieme e perché ho trovato centrocampisti di grande qualità e in generale giocatori versatili e bravi tecnicamente e tatticamente: ciò mi ha aiutato a costruire una squadra capace di giocare a calcio».

    Un plauso a Chiesa, Bernardeschi e Zaniolo: «Sono cresciuti molto e devono continuare così, se giocano migliorano e questo è lo spunto più interessante del campionato. Zaniolo pronto per il debutto? Merito a Di Francesco che gli ha dato una fiducia enorme, i giovani possono vivere momenti altalenanti però lui può debuttare e questo vale anche per gli altri che sono qui». Chiusura sulla Finlandia: «Partita tosta ma vogliamo vincere. Dai miei mi aspetto la stessa voglia mostrata nelle ultime gare: dovremo saper difendere ma prima ancora proporre bel gioco». Il presidente federale Gravina sfoggia fiducia: «Vedo una Nazionale prima di entusiasmo, Mancini sta interpretando al meglio le nostre idee, dobbiamo credere nel miglior risultato possibile consapevoli di aver iniziato un nuovo percorso».

    Gazzetta del Sud odierna
     
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    Bernardeschi: 'Italia come Juve sia consapevole della propria forza'



    "Della mia Juve vorrei portare in azzurro la consapevolezza della propria forza. Perché questa Italia è forte davvero e dobbiamo crederlo ogni giorno: siamo una Nazionale giovane, ma piena di talento". Un messaggio pieno di ottimismo, quello lanciato da Federico Bernardeschi, dal ritiro di Coverciano. "Contro Finlandia e Liechtenstein sono partite da vincere, normale sentire questa pressione - ha proseguito l'attaccante della Juve - Questa fa parte del gioco ed è giusto averla, la maglia azzurra è importante. Vero che segniamo poco in rapporto a quanto creiamo, ma stiamo lavorando per migliorare anche sotto questo aspetto. E comunque, nelle ultime quattro partite, abbiamo fatto passi avanti e abbiamo mostrato grandissimo gioco. Siamo sulla strada giusta per l'Europeo".

    "Spero di diventare uno dei simboli di questa Nazionale come sono stati in passato i Rossi e i Baggio. E' il mio sogno ma so che lo è un po' di tutti'', dice Federico Bernardeschi dal ritiro di Coverciano. "In questa Italia ci sono tanti leader, penso a Chiellini, Bonucci, Sirigu, io credo di essere fra questi - ha aggiunto lo juventino - Rispetto al passato ho lavorato tanto sulla testa e sono più consapevole dal punto di vista personale prima ancora che sportivo".

    Ansa
     
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