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Siete tra quelli caduti nella trappola del malware , cioè il vostro pc è stato bloccato e i dati sono stati cifrati con una richiesta di denaro per riottenere il controllo e lo sblocco dei file criptati? Non cedete al ricatto di questi criminali informatici. La Polizia postale insieme a numerosi partners europei di 19 Stati membri e Europol, hanno aderito a un progetto per combattere questo fenomeno. E così è nato un portale che mette a disposizione gratuitamente tools, cioè strumenti, per decodificare i dispositivi e sbloccarli. Trovate tutto sul portale online www.nomoreransom.org, disponibile anche in italiano.In caso non siate molto esperti, fatevi aiutare da qualche amico.
E poi leggete tutti i consigli per scongiurare questa tipo di truffe, perché, come sempre, prevenire è meglio che curare
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Buon Lunedì dell’Angelo e buona Pasquetta!
Come da tradizione oggi, se il tempo sarà clemente, molte persone si concederanno una gita fuori città. La classica scampagnata che una volta si faceva preparando in casa l’occorrente e dove il passo successivo era trovare un bel prato in modo che il pallone dei bambini non avrebbe fatto tanti danni.
I tempi cambiano e più che prati adesso cerchiamo un ristorante che offra buone pietanze senza strapazzare troppo il portafoglio. Chi invece può spendere qualche soldo in più si concederà in questi giorni una visita alle nostre belle città d’arte.
Altra opzione, come farò io, è rimettersi alla bravura culinaria di mamme o nonne che ti faranno tornare bambino con sapori che chissà perché tu non riesci a replicare, pure se non cambi di una virgola la ricetta.
E come sempre ci sarà chi accompagnerà il buon cibo e la buona compagnia con qualche bicchiere di vino. Nessun problema, ma trovatevi un autista per il rientro perché la festa deve essere festa fino all’ultimo e per tutti.
E che buona Pasquetta sia anche per chi oggi lavora e magari ha lavorato pure ieri, per chi è negli ospedali, per chi è all’estero e ricorda quelle feste in famiglia che gli mancano tanto ma soprattutto un augurio a chi vorrebbe stare in compagnia e non può.
Buona giornata a tutti da Lisa!
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Buongiorno dall’Agente Lisa!
Leggendo la rassegna stampa e ascoltando racconti di conoscenti ho notato che i cosiddetti microcriminali usano sempre gli stessi trucchetti per derubare le persone, con giusto qualche piccola variante ogni tanto, ma conoscendoli possiamo evitarli tranquillamente. Quindi occhi aperti e troviamo insieme il modo per prevenirli.
Per prima cosa vi invito a riflettere sui vostri movimenti quando andate a fare la spesa: uscendo dal supermercato con le buste che cosa fate prima di metterle a posto? Se poggiate la borsa sul sedile state commettendo un grosso sbaglio. Perché succede che a volte da macchine o scooter qualcuno vi stia spiando e sia pronto ad aprire lo sportello opposto per rubarvi la borsa. Quindi tenete sempre la borsa a tracolla.
Altro caso, quando entrate nel supermercato qualcuno fuori potrebbe danneggiare le ruote della vostra auto (bucare, tagliare) e all’uscita seguirvi fino a quando non scendete dall’auto per riparare la gomma sgonfia. La maggior parte delle persone per fare questa operazione lascia la borsa in bellavista in macchina e anche in questo caso i ladri entrano in azione,
E poi un consiglio rivolto ai ragazzi che facendo tardi la sera potrebbero trovarsi a percorrere una strada isolata e trovare una macchina ferma magari con due belle ragazze sole e in apparente difficoltà.
Un consiglio: prima di scendere per aiutarle controllate che non ci siano altre auto o moto ferme nei paraggi con gente all’interno dell’abitacolo. È successo al figlio di un conoscente e meno male che prima di scendere si è accertato di cosa ci fosse nei paraggi e infatti il pericolo era dietro una curva. Così ha riaccelerato e il finto problema non ha fatto vittime. Comunque se non ci sono pericoli e volete dare una mano a qualcuno in difficoltà prima di scendere dall’auto ricordatevi di non lasciare la borsa sul sedile.
In caso la situazione non sia molto chiara, meglio non scendere e chiamare le forze dell’ordine.
L'immagine può contenere: una o più persone.
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E quando tutto sembra perduto ecco che arrivano i nostri!!
La bella escursione di un gruppo di speleologi in un suggestivo canyon poteva finire in tragedia a causa della caduta di uno dei partecipanti. Per fortuna l’uomo si è solo rotto la caviglia ma il problema è stato che, in quelle condizioni, era impossibile farlo uscire dalla gola.
Però tutto finisce bene per l’intervento dell’elicottero del 5° Reparto Volo di Reggio Calabria che insieme al Soccorso Alpino della Calabria salvano l’uomo.
Bellissima la natura, ma mi raccomando state sempre attenti quando vi avventurate.
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Le notizie sembrano funzionare così, più si parla di un fatto, più si moltiplicano fatti simili. È così che negli ultimi tempi si sente sempre più spesso parlare di tragici eventi che coinvolgono bambini molto piccoli dimenticati in macchina dai genitori.
È un argomento che ci tocca in maniera profonda e ognuno di noi reagisce in maniera diversa, alcuni con rabbia, altri mostrando solidarietà o cercando soluzioni perché simili tragedie non accadano più. Quello che è successo qualche giorno fa a Marina di Ravenna ne è la dimostrazione.
Un papà va a fare la spesa con in macchina la figlia di 1 mese e 20 giorni. Arrivato nel parcheggio lascia la neonata in auto ed entra nel supermercato per comprare quello che gli serve.
Un passante dopo qualche minuto si accorge di una piccola nel seggiolino, sola in macchina con i finestrini chiusi e sotto il sole e decide di avvertire qualcuno dentro il supermercato. Interviene una commessa che prova ad aprire la portiera, fortunatamente non chiusa a chiave, prende in braccio la bambina e la porta dentro il negozio.
Il papà intanto fa la spesa e quando arriva alle casse vede sua figlia in braccio ad una sconosciuta, si infuria con la donna, le strappa dalle braccia la bambina e chiama la Polizia. Sul posto arriva una volante che trova l’uomo e alcune persone intente a discutere animatamente. Da una parte il padre che afferma di aver lasciato per soli 5 minuti la figlia in macchina, dall’altra la commessa e altri clienti che inveiscono contro l’uomo perché l’auto era al sole, c’erano oltre 30 gradi e la neonata poteva morire.
Io non so davvero cosa sia passato nella testa di quel papà quando ha preso la decisione di lasciare la bambina in macchina e come mai ha considerato la sua azione normale e priva di pericoli, ma i poliziotti di diverso avviso lo hanno denunciato per abbandono di minore e poi hanno rintracciato la madre della piccola per riaffidarla a lei.
Questo è vero.
Il diffondere certe notizie fa da cassa di risonanza per emulatori.
Capisco che i Giornalisti debbano fare il proprio lavoro.
Però dovrebbero anche un po' contenersi dall'enfatizzarle.
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Per Proust le persone a noi care non muoiono mai, ma rimangono immerse in una sorta di aura di vita attraverso le quali continuano ad occupare i nostri pensieri come quando erano vivi.
E sicuramente anche per Giovanna Gagliardi, la poliziotta a cui l’anno scorso il terremoto di Amatrice ha tolto tutto ciò che di più caro aveva, cioè figli di 12 e 14 anni, marito e genitori, è così.
Ludovica e Leonardo le sono sempre vicini, dentro di sé, come qualche sera fa quando ha ascoltato le vibranti note dei violini che hanno suonato per il premio Premio Nazionale delle Arti dedicato ai suoi figli, appassionati di violino e precoci talenti.
"L'intitolazione di questo prestigioso premio mantiene viva la memoria di Leonardo e Ludovica che amavano il violino e la vita” ha detto emozionata Giovanna quando ha premiato il vincitore insieme al direttore del Conservatorio Nicolò Paganini di Genova.
Maledetto terremoto…
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Paese che vai… animali che trovi
Chissà se anche noi saremmo riusciti come l’agente Vargas della polizia di Boynton in Florida a catturare così facilmente un alligatore in un residence.
Io sono sincera, non conoscendo il comportamento degli alligatori, non mi sarei mai azzardata. Comunque anche lui ci ha pensato prima di intervenire e lo ha fatto soltanto dopo aver chiamato gli omologhi dei nostri Forestali e aver appreso che sarebbero stati lì dopo 30 minuti.
Comunque un grande eh? Sembra Mr Crocodile Dundee
E poi lo ha caricato sul sedile posteriore dell’auto e liberato subito in un canale
Good job Alfredo!!!
Collega davvero coraggioso !.
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Quante volte vi sarà capitato di imprecare vedendo una pattuglia della Stradale posizionata con l’autovelox o il telelaser. E di lamentarvi per le contravvenzioni o preoccuparvi di ricevere a casa una multa per eccesso di velocità. Immagino che qualche pensiero negativo verso noi poliziotti lo avete fatto di sicuro.
Ma sentite un po’ qui.
Siamo nel comune di Guastalla (Reggio Emilia) su una provinciale, gli agenti posizionano l’apparecchiatura, la attivano e poco dopo davanti ai loro occhi sfreccia una potente auto alla folle velocità di 191 km/h.
Dopo essere riusciti a fermarla, i poliziotti controllano conducente e passeggero e scoprono che a guidare la macchina era un uomo ricercato dalla Questura di Venezia per un precedente reato e l’altro occupante uno straniero con decreto di espulsione. Oltre alla contravvenzione e ritiro della patente, quindi, i due sono stati portati in questura per l’esecuzione dei provvedimenti a loro carico.
Ora provate a pensare se la pattuglia non avesse fatto quel posto di controllo, se il conducente dell’auto a causa della velocità eccessiva avesse perso il controllo qualche chilometro dopo provocando un incidente e coinvolgendo altri veicoli con persone innocenti. Provate a pensare che gli altri potremmo benissimo essere noi, ognuno di noi che si mette sulla strada rispettando le regole. Oppure al fatto che un pregiudicato sarebbe rimasto a piede libero e magari avrebbe commesso altri reati.
Tutte possibilità, certo, ma mi piace pensare che tra i tanti posti di controllo della Stradale ogni giorno in tutta Italia, qualcuno di essi possa aver cambiato il corso di un evento negativo riportandolo “in carreggiata”. Magari con qualche multa.
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Ogni tanto ci tocca anche qualche compito ingrato e la Tribuna Illustrata del 19 settembre 1954 ci mostra il volto un po’ perplesso del poliziotto mentre ritira il passaporto niente di meno che al campionissimo Fausto Coppi. Altri tempi sicuramente perché allora il grande corridore finì nei guai per via della relazione con la famosa Dama Bianca, Giulia Occhini. Allora il divorzio non c’era e la loro storia d’amore, entrambi erano sposati con altri partner, fece scandalo. Anzi diciamo pure che divise l’Italia intera anche tra i tifosi. Quando la relazione divenne pubblica il marito della Occhini la denunciò per adulterio e a lei quindi toccò il carcere prima e gli arresti domiciliari poi, mentre a Coppi fu ritirato il passaporto.
Siamo nei primi anni ’50 e quando i due ebbero l’ardire pure di andare a vivere insieme anche i tifosi si scagliarono contro Coppi e la Occhini venne considerata una sciagurata rovina famiglie.
A seguito della denuncia affrontarono il processo dove furono condannati, Coppi a due mesi e la Occhini a tre mesi, con pena poi sospesa.
Se rivedo la loro storia con gli occhi di oggi magari mi strappa un sorriso tutto quello scalpore per una storia d’amore come migliaia ce ne sono oggi e ripenso anche a quel povero poliziotto che magari era intimorito al cospetto del campionissimo e che ha dovuto invece fare il “cattivo di turno”. Dura lex sed lex
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Chi mette al mondo un figlio non lo dimenticherà per tutto il resto della vita e se poi i momenti precedenti alla nascita sono stati come quelli vissuti da Paola e Davide rimangono davvero indelebili. Venerdì pomeriggio Paola ha le doglie e suo marito la sta accompagnando da Coazze in provincia di Torino all’ospedale di Cirié, ma un imprevisto li getta in preda al panico: sulla Tangenziale non si riesce a camminare per il traffico. Ma quando tutto sembra perduto ecco che nell’ingorgo spunta la luce blu di un lampeggiante, è una macchina della Polizia stradale e Davide li ferma e spiega cosa sta succedendo. Nessun problema, gli agenti li invitano a seguirli e li scortano facendosi largo nel traffico con la loro auto e in pochi minuti raggiungono l’ospedale dove tutto è pronto per far nascere il loro secondogenito, Alberto.
Alberto nasce poco dopo e non ci resta che fare gli auguri a tutta la famiglia e un ringraziamento a Gianluca e Mattia, i due agenti che li hanno scortati che per Paola sono diventati gli angeli custodi per il suo piccino,
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“Se si da a un ragazzino di 14 anni la possibilità di condurre un’auto, senza patente e senza accompagnarlo, è chiaro che non rimarrà illeso. Al giorno d’oggi stiamo dando in mano a dei bambini, che hanno meno di 14 anni, degli apparecchi tecnologici di ultima generazione perché possano andare a 200 all’ora per la Rete senza avere la minima idea del pericolo. Dicono: ‘il bambino è quello che li sa usare’. ‘No, il bambino è quello che li utilizza di più, però non conosce i pericoli’.”
Cosa ne pensate delle dichiarazioni dell’Ispettore capo Esther Arèn Vidal del Corpo nazionale di Polizia spagnolo? La poliziotta che lavora nella specialità omologa alla nostra Polizia postale si occupa della lotta contro le molestie sui minori e dei relativi crimini informatici. E queste sono alcune delle dichiarazioni rilasciate durante un’intervista radiofonica che qui potete leggere per intero https://curiosandosimpara.com/2017/08/01/n...piega-pericoli/
Nella sua carriera ne ha visti tanti di episodi in cui sono coinvolti bambini e adolescenti, a volte vittime, altre carnefici. Ma sempre esposti ai pericoli della vastità della Rete. E poco o niente consapevoli delle conseguenze dei loro gesti, anzi dei loro clic.
Secondo la sua esperienza, la cosa fondamentale è agire il prima possibile, cioè quando l’età è bassa, cioè verso i 10/11 anni, quando un discorso sui pericoli e la responsabilità di certe azioni può essere meglio compreso e certi comportamenti corretti. Se si agisce tardi si è meno recuperabili e anche le conseguenze penali sono diverse
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Mi piace molto Instagram perché adoro le foto di viaggio ma ieri ne ho vista una con uno scudetto delle Volanti e mi sono incuriosita. Era stata postata come ringraziamento da una ragazza. Con il nome, Stefania Restuccia, scopro su internet la sua storia. Vent’anni, bellissima quanto il suo sorriso che l’ha accompagnata fino alla fine poco più di un anno fa. Al telefono Ignazio, Ispettore alle Volanti, mi parla della sua storia e del desiderio di indossare una divisa. Aveva anche fatto domanda per un concorso ma poi la scoperta del male aveva infranto il sogno.
Quella foto era il suo grazie a coloro che l’avevano portata al Reparto per farle vivere il suggestivo momento dell’uscita delle nostre “pantere” in sirena e farla sentire per un giorno appartenente alle Forze dell’Ordine. Sulla pagina Facebook della Questura di Roma c’è anche il video di quell’indimenticabile giorno di novembre.
Stefania da maggio non c’è più. Ignazio mi dice che dopo quel giorno è andato a trovarla diverse volte al Policlinico Umberto I dove lei era ricoverata. C’era andato anche con sua figlia per farle conoscere una guerriera, la guerriera Stefania, che malgrado tutto ha combattuto fino alla fine e ha lasciato questo messaggio a tutti i suoi coetanei: “Vorrei che i ragazzi imparassero che il tempo è prezioso, non bisogna sprecarlo inutilmente”.
Grazie Stefania, passo e chiudo.
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In estate capita spesso che nei luoghi di villeggiatura di mare o montagna, dove c'è più affluenza di persone, ci sia maggiore necessità di forze di Polizia. E per questo anch’io, una delle Lise, sono stata "aggregata" (questo è il termine tecnico) a uno dei posti di Polizia estivi in una località balneare dell'Adriatico. Per 15 giorni sarò insieme ad altri poliziotti provenienti da vari reparti d’Italia in aiuto ai colleghi della Questura locale.
In questa foto che ho scattato c'è il Reparto a cavallo che arriva da Catania per vigilare le zone verdi della cittadina dove con le macchine è più difficile arrivare e dove la gente si rifugia per sfuggire alla canicola estiva.
Se vi piacciono le mie foto, magari nei prossimi giorni vi posso mostrare altri servizi di poliziotti "aggregati"
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Il suggestivo verde della macchia mediterranea del Parco delle Madonie e l’azzurro limpido del mare di Cefalù sono colori difficili da dimenticare. Ma qualche giorno fa un rogo, palesemente di origine dolosa, a causa anche del gran caldo, siccità e vento, in poco tempo si è propagato su diversi ettari dell’area protetta del Parco, mettendo in pericolo abitazioni e persone. Per i residenti è inaccettabile che un piromane possa distruggere il loro gioiello e così organizzati in chat e insieme, come sentinelle, hanno condiviso le informazioni utili da fornire ai poliziotti del commissariato di Cefalù. Da lì perquisizioni e indagini hanno permesso di individuare e di arrestare subito il colpevole del rogo della contrada Ferla.
(L’ultima foto del mare è scattata da me, ricordo di una vacanza di qualche anno fa ed è giusto per farvi capire che bellissimo territorio che sono andati a ferire
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Ho letto una indagine di Audiweb dello scorso autunno dove risulta che nel mese di ottobre 2016 quasi 30 milioni di italiani si sono collegati almeno una volta ad internet pari al 53,4% degli italiani dai due anni in su. Penso che davanti a certi numeri davvero dobbiamo tutti fermarci a pensare alla sicurezza sul web, non solo per noi ma anche per i nostri adolescenti. Soprattutto perché nel dettaglio parliamo di 18.2 milioni di utenti che si sono collegati online da smartphone e tablet, cioè il 41,2% degli italiani tra i 18 e i 74 anni. Ma di fatto, se parliamo di questo tipo di dispositivi, sappiamo che in percentuale l’età degli utilizzatori si abbassa sensibilmente. Gli italiani online dedicano alla navigazione circa 45 ore e 53 minuti complessivi nel mese, quasi due interi giorni per persona.
Numeri notevoli ai quali dobbiamo far corrispondere un’attenzione alta nella sicurezza.
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