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Di fronte al vicecapo della Polizia con funzioni vicarie, Alessandro Marangoni, è stato inaugurato il nuovo palazzetto dello sport di Bonorva, in provincia di Sassari.
L'impianto è stato intitolato al vicebrigadiere della Polizia Antonio Niedda, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1975, a Padova e insignito della medaglia d'argento al valor militare nel 1976 e della medaglia d'oro al Merito civile alla memoria nel 2014.
Durante la cerimonia la vedova del vicebrigadiere ha scoperto una targa commemorativa a cui ha fatto seguito la benedizione della struttura da parte del cappellano della Polizia, don Giovanni Battista Pischedda, e del parroco di Bonorva, don Giovannino Conti.
All'evento hanno partecipato anche il sindaco, Giammario Senes, il figlio del vicebrigadiere, Francesco Niedda, il prefetto della provincia di Sassari Salvatore Mulas, il questore sassarese Pasquale Errico assieme agli altri questori dell'isola, le autorità militari e civili della provincia e varie associazioni sportive.
Diciamolo pure chi era Antonio Niedda.
(Da Vikipedia)
Agente della Polizia Stradale in servizio presso la caserma "Milliava" di Padova, la mattina del 4 settembre viene designato al servizio di antirapina. Dopo aver fatto dei controlli al casello autostradale di Padova Est, alle 9:30 si dirige con il suo furgoncino a Ponte di Brenta, una zona di Padova. Arrivato in via delle Ceramiche, nota una Fiat 128 bianca con due persone a bordo ferma sull'altro lato della strada. Dopo aver controllato le patenti, l'agente nota che sono contraffatte. Mentre il suo collega si stava dirigendo verso il furgoncino per i controlli di rito, Carlo Picchiura (uno dei due fermati) scende dalla macchina e apre il fuoco. Antonio, che stava seguendo la scena, viene colpito subito e crolla a terra, raggiunto da cinque proiettili. Il suo collega si salva solo grazie ad un balzo che lo pone al riparo del furgoncino e grazie al fatto che la pistola di Picchiura si inceppa. I due terroristi tentano la fuga, ma Carlo Picchiura viene raggiunto e ammanettato dal collega di Antonio.. -
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Un plauso per il Comune di Bonorva, e un ricordo dedicato a quanti in quegli anni sono caduti per un'utopia ideologica ,per quello che hanno fatto non meritano nessun perdono. . -
krolik79.
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Un plauso per il Comune di Bonorva, e un ricordo dedicato a quanti in quegli anni sono caduti per un'utopia ideologica ,per quello che hanno fatto non meritano nessun perdono.
Condivido ..mi fa molta rabbia chi professa al perdono davanti a pagine e avvenimenti neri come quello delle Brigate Rosse .. bisognerebbe fermarsi un attimo a pensare a cio che hanno fatto !!!. -
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Condivido.
Però osservo.
Il perdono, lo devono trovare, se davvero lo vogliono, dentro se stessi.
Nella loro anima interiore.
Ne ho conosciuti di terroristi, come anche di killer di mafia che si sono" pentiti."
Alcuni erano sinceri.
Li capivo da come mi parlavamo.
E parlavamo ore e ore, mentre li piantonavo in ospedale.
Avevano capito che avevano sbagliato, che volevano rifarsi una vita, se avessero avuto l'opportunità.
Altri no.
Volevano solo evitare il carcere duro.
E ho conosciuto anche qualcuno di questi.
Potrei fare i loro nomi, ma non voglio farli.. -
krolik79.
User deleted
Quello del perdono e' ed e' sempre stato un argomento spinoso ..la mia opinione personale e' che prima di pretendere il perdono e per cio che mi riguarda prima di darlo uno debba quantomeno scontare la propia pena .Chiaramente mi rifersco a gravi fatti ...quali per esempio omicidi . . -
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Domenico.
Hai ragione.
Il Perdono lo devono dare gli altri.
Io Intendevo devono trovare "il loro perdono interiore".
Quello con se stessi.
Che è cosa etremamente difficile da trovare, per gente come loro..
Sassari: nuovo palazzetto dello sport dedicato a poliziotto ucciso |
