POLIZIA DI FRONTIERA/POLARIA

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    Settore Polizia di Frontiera Luino – Monossido di carbonio – salvati due ragazzi.

    Nel primo pomeriggio di ieri 23 novembre 2018, a Brezzo di Bedero (VA) i Poliziotti della Polizia di Frontiera di Luino sono intervenuti all’interno di un appartamento abitato da due uomini di origine Marocchina di 26 e 40 anni i quali per un’esalazione di monossido di carbonio, versavano già in gravi condizioni.

    Gli agenti poco prima, avevano appreso da parte del Pronto Soccorso di Luino, che un giovane ragazzo marocchino, noto agli operatori per altre vicende, era stato condotto all’ospedale Niguarda di Milano, per essere sottoposto immediatamente a terapia iperbarica, in quanto trovato per strada in stato di incoscienza per intossicazione da monossido di carbonio.

    Conoscendo il luogo ove il giovane conviveva con altri connazionali, e ipotizzando che questi ultimi potessero essere potenzialmente in pericolo di vita, immediatamente e d’iniziativa, i poliziotti raggiungevano l’abitazione del ragazzo ove, trovavano uno dei due ragazzi conviventi accasciato al letto con un principio di convulsioni e l’altro, che rigettava succhi gastrici.

    Senza alcuna esitazione, i poliziotti dopo aver provveduto a spalancare porte e finestre per areare i locali, chiedevano l’intervento dei vigili del fuoco e del personale medico che provvedeva al trasposto immediato dei due ragazzi al locale pronto soccorso per essere sottoposti ad ossigeno terapia per avvelenamento da monossido di carbonio.

    Da quanto appurato l’appartamento era privo di riscaldamento e gli uomini per riscaldarsi, avevano acceso la sera precedente una brace che aveva consumato quasi interamente l’ossigeno all’interno dell’appartamento.

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    La Polizia di Frontiera....
    Non fa solo...
    Frontiera !. ;)
     
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    Trasportava 10 clandestini in auto. Arrestato passeur iracheno richiedente asilo.

    Nell’ambito di un’operazione di contrasto al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e alla criminalità trasfrontaliera, condotta nella giornata di domenica 23 dicembre, la Polizia di Frontiera presso il Traforo Monte Bianco intercettava un’autovettura CHRYSLER Voyager condotta da un cittadino iracheno - S.R. - che trasportava dieci cittadini stranieri sedicenti di nazionalità irachena e iraniana, di cui due minori.

    All’atto dei controlli all’interno del veicolo, omologato per il trasporto di 7 persone, due dei 10 passeggeri totali, venivano trovati pigiati all’interno del vano bagagli, in condizioni assolutamente pericolose per la propria incolumità.

    Il personale operante procedeva all’accompagnamento per l’identificazione di tutti i passeggeri e traeva in arresto il conducente per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, in quanto effettuava il trasporto di 10 cittadini stranieri irregolari con l’ipotesi aggravata del trattamento disumano e degradante.

    La perquisizione dell’autovettura e dei bagagli-effetti personali portava al sequestro di tre telefoni cellulari e di una somma di denaro.

    Il CHRYSLER Voyager veniva sequestrato in quanto veicolo utilizzato per il trasporto degli stranieri.

    Tutti i soggetti controllati venivano sottoposti a rilievi fotodattiloscopici presso la Sottosezione Polizia di Frontiera Traforo Monte Bianco.

    L’arrestato risultava aver presentato richiesta di protezione in Italia nel 2016, istanza che veniva rigettata all’esito della riunione della Commissione Territoriale per il Riconoscimento della Protezione Internazionale competente, provvedimento notificatogli recentemente.

    La Polizia di Frontiera di Aosta verificava, altresì, che l’arrestato, all’atto della compilazione dell’istanza per il riconoscimento dello status di rifugiato ai sensi della convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951, non aveva dichiarato il possesso del passaporto ordinario iracheno, in corso di validità, emesso precedentemente alla sua richiesta di asilo, e che invece aveva esibito durante le operazioni di identificazione agli agenti al Traforo Monte Bianco. Veniva pertanto denunciato anche per falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico come previsto dall’art 483 c.p..

    I due minorenni, terminata l’attività di fotosegnalamento, venivano affidati ad una comunità regionale di accoglienza.

    L’arrestato veniva accompagnato presso la casa circondariale di Brissogne (AO


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    Cittadino Slovacco arrestato dalla Polizia al Traforo del Monte Bianco

    Nella giornata di ieri 07.01.2019, al Traforo Del Monte Bianco, personale della Polizia di Stato in servizio presso la Sottosezione Polizia di Frontiera Traforo Monte Bianco per attività di contrasto all’immigrazione clandestina procedeva al controllo in ingresso al Territorio Nazionale di un furgone immatricolato in Slovacchia alla cui guida vi era K.J. di anni 45 cittadino Slovacco colpito da ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Biella per reati relativi al porto ingiustificato di armi ed oggetti atti ad offendere. Lo stesso veniva tratto in arresto ed associato presso la Casa Circondariale di Brissogne a disposizione della Autorità giudiziaria procedente.


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    Polizia di Frontiera Aeroportuale di Catania indagata una donna per furto

    Nei giorni scorsi, personale della Squadra di Polizia Giudiziaria della Polizia di Frontiera c/o l’aeroporto di Catania, a seguito di attività di indagine, deferiva in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania una donna responsabile del furto di un orologio di valore, avvenuto durante i controlli di sicurezza dell’aerostazione di Catania ai danni di una passeggera.

    Nello specifico, ricevuta la denuncia di patito furto, gli agenti attraverso approfondite indagini effettuate con l’aiuto dei sistemi di videosorveglianza accertavano che tale reato era stato portato a segno ad opera di una donna, anch’ella passeggera in partenza dallo scalo etneo.

    Individuata la figura della donna, tramite le immagini e raffronti ai check point, gli investigatori risalivano all’identità della passeggera responsabile del reato di furto aggravato.

    Pertanto, a seguito di perquisizione domiciliare disposta dalla locale A.G., si riusciva a rinvenire l’orologio oggetto del furto e si procedeva a denunciare in stato di libertà la donna P.M.G. classe 1957, mentre l’orologio veniva restituito alla proprietaria.

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    Latitante romena arrestata sul Carso

    Attività di retrovalico della locale Polizia di Frontiera

    Stava rientrando in Italia la cittadina romena, F.C. di 49 anni, arrestata ieri mattina a Fernetti dagli agenti del Settore Polizia di Frontiera di Trieste. Dal 2014 era destinataria di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Trani in seguito alla condanna definitiva a otto anni di reclusione. La donna è stata riconosciuta - prima dal Tribunale Ordinario di Trani, poi dalla Corte d’Appello di Bari - colpevole dei reati di associazione per delinquere, sfruttamento della prostituzione, anche minorile, e favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina, reati, questi, commessi in concorso ad Andria. Ora si trova nel carcere di via del Coroneo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

    F.C. è stata identificata a bordo di un autobus di linea romeno che è stato fermato per un controllo durante le consuete attività di contrasto alla criminalità transfrontaliera. A queste attività ha partecipato anche il personale militare del Reggimento Piemonte Cavalleria di Trieste, che ormai da tre anni collabora con la Polizia di Frontiera nell’ambito dell’Operazione Strade Sicure.

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    OPERAZIONE LUXURY DOG



    OPERAZIONE LUXURY DOG

    La Polizia di Frontiera di Rimini con la collaborazione del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia - Sirene, di due Team EnFAST (Rete Europea delle Unità Ricerche Attive Latitanti), con il coordinamento della Squadra Mobile di Rimini con gli omologhi uffici di Milano, Alessandria, Bergamo, Savona, Napoli e coadiuvata dalle guardie ecozoofile di “Fare Ambiente”, ha compiuto un’operazione di Polizia giudiziaria in tutto il territorio nazionale e nella Repubblica Slovacca finalizzata alla disarticolazione di una organizzazione criminale dedita al traffico illegale di animali, alla truffa, alla falsificazione di documenti relativi alle vaccinazioni ed al maltrattamento di animali. L’organizzazione aveva come Paese di riferimento la Slovacchia dove sono stati localizzati tre soggetti ritenuti i vertici del sodalizio e da dove provengono gli animali oggetto del traffico.

    Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Rimini, hanno portato all’emissione di 7 misure cautelari delle quali 3 Mandati di Arresto Europeo, tutte eseguite, ed allo svolgimento di 13 perquisizioni locali/domiciliari, con il sequestro – nel corso delle indagini – di oltre cento cuccioli.

    Dal contesto investigativo è peraltro emerso un traffico di migliaia di cani che ha fruttato al sodalizio guadagni per oltre un milione di Euro.

    L’operazione ha coinvolto oltre cinquanta operatori della Polizia di Stato e trenta agenti della Polizia della Repubblica Slovacca.

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    Favoreggiamento all’immigrazione clandestina: due turchi arrestati dalla Polizia

    Gli Agenti, in servizio presso la Sottosezione Polizia di Frontiera, hanno effettuato il controllo di un’autovettura Peugeot 307 con targa francese diretta verso la Francia. A bordo dell’auto viaggiavano i due arrestati, uno dei quali alla guida, e altri quattro cittadini turchi.

    Gli accertamenti effettuati hanno evidenziato che i quattro trasportati non erano in possesso di documenti validi per l’ingresso nello Stato francese ed erano in posizione di irregolarità in territorio italiano.

    Durante le perquisizioni personali eseguite sono state rinvenute alcune ricevute di pagamento in denaro effettuate dai quattro trasportati in favore dell’autista, probabile corrispettivo del trasporto.

    I due arrestati si trovano ristretti, a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa dell’udienza con rito direttissimo che si terrà nella mattinata di oggi 25 marzo, presso il Tribunale di Aosta.

    25/03/2019 Sito :busted_blue.gif:
     
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    Latitante da oltre 10 anni. Fermato e arrestato in frontiera dalla Polizia di Stato

    Ben 10 anni prima di poterlo arrestare. Tanto è durata la latitanza di SALAH E.K., prima che gli i poliziotti del Settore di Frontiera, diretti dal dr. Martino Santacroce, gli mettessero le manette.

    L’arresto è stato possibile grazie ad un solido dispositivo di controllo, ormai consolidato nel tempo, efficiente e innovativo, anche per merito delle sempre più sofisticate apparecchiature utilizzate per il riscontro documentale.

    Nella fattispecie, l’ampio dispositivo previsto per il fine settimana, attuato secondo le direttive del Questore di Imperia dr. Cesare Capocasa e il Direttore della 1^ Zona di Torino, è stato articolato con l’impiego di 51 pattuglie e 128 agenti, che hanno perlustrato l’intera zona confinaria, identificando oltre 1100 persone 660 delle quali, straniere. Particolare attenzione è stata rivolta agli ex valichi di Ponte San Ludovico e San Luigi e alla barriera autostradale . Proprio presso quest’ultima è stato controllato lo straniero di cui sopra mentre, a bordo di autobus di linea proveniente da Torino, si dirigeva verso Casablanca.

    Lo straniero, un marocchino di 53 anni residente nel novarese e titolare di permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Novara nel 2003, non convinceva gli Agenti, che decidevano di portarlo negli Uffici di piazza Libertà per più approfonditi controlli.

    Si scopriva così che Salah era ricercato già dal 2008, quando a suo carico era stata emessa una ordinanza di custodia cautelare in carcere, a seguito di indagini che avevano permesso di scoprire l’organizzazione criminale della quale faceva parte il Salah. Lo stesso infatti, insieme ad altri, raggiungevano periodicamente il Marocco per rifornirsi di sostanze stupefacenti destinate al Nord Italia. Successivamente lo stupefacente, dopo essere stato abilmente occultato nelle auto, veniva trasportato via mare da Tangeri a Genova, per raggiungere poi la provincia di Novara.

    Proprio la Polizia di Domodossola nel 2009, che lo ricercava per dare esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Torino per detti reati, scopriva che Salah si trovava in carcere a Tangeri (Marocco) già dal 2007.

    Rientrato in Italia, aveva proseguito, verosimilmente, la sua attività spacciatore, interrotta però sabato notte dagli Agenti della Frontiera.

    A tal proposito dichiara il dirigente dr Santacroce “la Polizia di Frontiera non abbassa mai la guardia e i numerosi arresti effettuati ne sono la tangibile prova. La nostra zona confinaria è costantemente monitorata e particolare attenzione viene posta sul fenomeno dell’immigrazione clandestina ed i reati allo stesso connessi, attraverso accurate attività di indagine e analisi del fenomeno stesso”

    28/03/2019 Sito :busted_blue.gif:
     
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    Un arresto della Polizia di Frontiera Aeroportuale di Catania



    La Polizia di Stato ha arrestato il cittadino ghanese ADAMU Abdullah Mohammed (classe ’91) per possesso e fabbricazione di documenti identità nonché falsità titolo di viaggio.

    Lo sorso 30 marzo intorno alle ore 20.10 circa, durante un’attività di verifica documentale eseguita dal personale della squadra di Polizia di Frontiera Aerea in servizio presso l’aeroporto di Catania, nei confronti dei passeggeri di un volo diretto a Malta, il predetto ADAMU Abdullah Mohammed esibiva al personale addetto al controllo, un documento di viaggio per stranieri contraffatto.

    Nonostante le rimostranze dello straniero che continuava a sostenere che quel documento fosse autentico, gli uomini della Polizia di Frontiera, esperti in falso documentale, riuscivano, grazie anche al supporto degli strumenti elettronici in dotazione, a confermare che il documento esibito dallo straniero era totalmente falso.

    Pertanto, l’ADAMU veniva tratto in arresto e, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica in turno, l’arrestato veniva rimesso in libertà con decreto motivato.

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    Polizia di Frontiera Aeroportuale di Catania: denunciati tre uomini per furto aggravato

    Personale della Squadra di Polizia di Frontiera Aerea in servizio presso l’aeroporto di Catania, deferiva in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania tre uomini responsabili di tentato furto aggravato in concorso per aver, nella notte dello scorso 17 febbraio, forzato la porta dell’Ufficio cassa del parcheggio denominato P.4. al fine di impossessarsi del contenuto all’interno.

    Ricevuta la denuncia, il predetto personale di Polizia attraverso approfondite indagini supportati dall’accurata visione delle immagini dell’impianto di videosorveglianza, anche grazie alla pregressa conoscenza del tessuto criminale della zona riusciva ad identificare gli autori del reato, P.A. e K. R. (cittadino extracomunitario) entrambi già denunciati qualche mese prima dallo stesso Ufficio di Polizia per reati analoghi, e D.G.L che sono stati deferiti in stato di libertà all’A.G.

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    Cittadini Georgiani arrestati al Traforo del Monte Bianco

    Nella giornata di ieri, personale della Polizia di Stato in servizio presso la Sottosezione Polizia di Frontiera Traforo Monte Bianco, ha arrestato due cittadini georgiani. I due cittadini sono stati respinti dal collaterale organo francese e, sottoposti ad accurati controlli documentali, è emerso che i loro documenti erano stati falsificati mediante contraffazione: uno di loro ha esibito un passaporto georgiano con apposto timbro sigillo Schengen falsificato; l’altro ha esibito una carta identità greca falsificata. I due georgiani, già con precedenti penali per furti in appartamento, sono stati arrestati e messi a disposizione della Autorità Giudiziaria.

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    Settore Polizia di Frontiera Luino – Servizi di pattugliamento misto italo-svizzero.

    Dopo l’avvio, il 15 marzo 2019, delle pattuglie miste italo – svizzere nella fascia di confine della provincia di Como, l’attività operativa congiunta interessa ora anche la provincia di Varese. Si tratta di una forma rafforzata di cooperazione transfrontaliera tra la Polizia di Frontiera italiana e il Corpo delle Guardie di Confine svizzere, che avviene attraverso la predisposizione di servizi di pattugliamento misto finalizzati alla prevenzione ed al contrasto della migrazione irregolare e della criminalità transfrontaliera nella comune area di confine. In base all’Accordo sulla cooperazione di Polizia e Doganale tra il Governo della Repubblica Italiana ed il Consiglio Federale Svizzero, entrato in vigore il 1° novembre 2016, il Direttore Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere Prefetto Massimo Bontempi ed il Direttore delle Dogane svizzere Christian Bock, il 18 febbraio 2019, avevano difatti sottoscritto a Chiasso una dichiarazione congiunta per la definizione delle modalità operative delle pattuglie miste. Dopo la prima pattuglia mista del 15 marzo scorso, il Settore Polizia di Frontiera di Ponte Chiasso ha espletato analoghi servizi il 22 marzo, in territorio italiano ed il 2 aprile, in territorio elvetico. Per quanto riguarda il Settore Polizia di Frontiera di Luino, sono stati finora svolti due servizi di pattugliamento misto, entrambi in territorio svizzero, il 26 marzo e il 3 aprile. Gli agenti impiegati hanno seguito una specifica formazione congiunta, sia di tipo teorico che in materia di tecniche operative, con docenti di entrambe le parti, e durante l’esecuzione di tali servizi gli agenti di una parte operanti sul territorio dell’altra parte assicurano il necessario pattugliamento con compiti di assistenza, osservazione e scambio informativo. Dopo l’avvio del servizio congiunto in territorio elvetico, il prossimo 15 aprile il pattugliamento misto interesserà anche la provincia di Varese, a cura del Settore di Luino, alla presenza del Sottosegretario all’Interno On.le Stefano Candiani e del Direttore Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere Prefetto Massimo Bontempi e del Brigadiere Generale Jürg Noth Sostituto del Direttore Generale delle Dogane e Capo del Corpo delle Guardie di Confine

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    Arrestato un cittadino serbo a Fernetti

    E’ stato tratto in arresto, in ottemperanza ad un provvedimento di cattura emesso dall’Autorità Giudiziaria serba per truffa commerciale, un cittadino serbo di 53 anni, D.D. le sue iniziali, fermato presso il valico di Fernetti.

    L’uomo è stato intercettato nell’ambito del rafforzamento dei servizi di controllo del territorio della fascia confinaria, ai quali partecipano anche gli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Padova.

    Dopo gli accertamenti del caso e la stesura degli atti, D.D. è stato associato alla locale Casa Circondariale di via Coroneo.

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    Polizia di Frontiera Aeroportuale di Catania: furto in un’attività commerciale al porto



    La Polizia di Stato ha indagato in stato di libertà un cittadino straniero K. R di 35 anni per furto aggravato.

    Personale della Squadra di polizia Giudiziaria della Polizia di Frontiera in servizio presso il porto di Catania, a seguito di un’attività di indagine, deferiva in stato di libertà alla Procura della Repubblica del Tribunale di Catania un cittadino extracomunitario K. R. di anni 35 responsabile di furto aggravato per aver, nella notte dello scorso 22 marzo, perpetrato un furto di denaro ed altra merce, all’interno di un’attività commerciale sita nel porto di Catania.

    Il predetto personale attraverso accurate indagini supportate dall’accurata visione delle immagini di telecamere di sicurezza e anche grazie alla pregressa conoscenza del tessuto criminale orbitante all’interno del porto, riusciva ad identificare l’autore del reato deferendolo all’ A.G. in stato di libertà

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    Cittadino rumeno arrestato dalla Polizia al Traforo del Monte Bianco

    Nella giornata di ieri 20 aprile 2019, al Traforo del Monte Bianco, personale della Polizia di Frontiera per attività di contrasto all’immigrazione clandestina procedeva al controllo in uscita dal Territorio Nazionale di un autovettura Renault Espace con targa francese, condotta da un cittadino rumeno di anni 38, colpito da due ordini di esecuzione per la carcerazione emessi dai Tribunali di Aosta e Monza, dovendo espiare rispettivamente le pene di mesi 6 ed euro 1.500 di ammenda e anni uno di arresto, essendo stato dichiarato colpevole dei reati previsti e puniti dagli artt.186 comma 7 e 186 comma 2 sexies D.Lgs 285/1992, (guida in stato di ebrezza con l’aggravante di aver provocato incidente stradale) avvenuti il 26.03.2012 in Courmayeur (AO) e il 17.07.2013 in Paderno Dugnano (MI). In pratica, lo straniero intercettato dalla Polizia di Stato nei pressi del tunnel del Monte Bianco, si era reso responsabile di gravi condotte illecite, consistenti nell’essersi messo alla guida ubriaco, per poi causare incidenti stradali sia in Valle d’Aosta che in Lombardia. Pertanto, il rumeno veniva tratto in arresto ed associato presso la Casa Circondariale di Brissogne a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.

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