Milano, aggredito con un coltello un poliziotto vicino alla stazione: arrestato un uomo della Guinea

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    Lo straniero era stato segnalato mentre si aggirava per la zona dove partono le navette in direzione dell'aeroporto. All'arrivo della vettura, ha colpito uno degli agenti che però ha subito una live ferita perché protetto dal giubbotto antiproiettile.

    E’ stato segnalato mentre si aggirava con un coltello intorno alla stazione centrale di Milano, poi all’arrivo della polizia ha accoltellato un poliziotto. L’agente, essendo protetto dal giubbotto antiproiettile, ha riportato una ferita lievissima. L’aggressore, un uomo di circa 30 anni e originario della Guinea, è stato immobilizzato e quindi arrestato.

    Secondo le prime ricostruzioni, lo straniero era stato avvistato mentre si aggirava nella zona dove partono le navette per l’aeroporto con un coltello. Qualcuno ha chiamato la polizia e quando, sul posto, piazza Duca D’Aosta, è arrivata una volante l’uomo, che ha precedenti per lesioni e resistenza, ha reagito aggredendo uno dei due agenti scesi dalla vettura.
    Qualcuno ha chiamato la polizia e quando, sul posto, piazza Duca D’Aosta, è arrivata una volante l’uomo, che ha precedenti per lesioni e resistenza, ha reagito aggredendo uno dei due agenti scesi dalla vettura. In stazione Centrale un episodio analogo ai danni di due militari e un poliziotto si era verificato nel maggio scorso.

    :busted_blue.gif:

    Ci siamo nessi L'acqua dentro !.
    Qua si dice così. :cry:
     
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    Le urla, poi ha estratto il coltello. Ci siamo barricati nel pullman

    L’autista del bus navetta racconta i momenti di paura precedenti all’arresto del migrante irregolare guineano che ha tentato di accoltellare un poliziotto. Nei confronti dell’uomo c’era un ordine di espulsione dall’Italia.

    Un paio di bermuda beige, una polo bianca con righe rosse e blu, un sacco a pelo giallo in mano, uno zaino sulle spalle, una sequenza di urla incomprensibili: un autista e un bigliettaio dei pullman per gli aeroporti, fuori dalla Stazione Centrale, l’hanno visto arrivare così. Ha poi raccontato il guidatore nel verbale: «Si avvicinava e inveiva nei nostri confronti, minacciosamente, senza apparente motivo. Temendo che potesse farci del male, siamo saliti sul pullman e abbiamo chiuso la porta. A quel punto notavo che l’uomo frugava nello zaino ed estraeva un coltello, che brandiva verso di noi, guardando dentro il bus e cercando di aprire la porta. Siamo rimasti barricati all’interno e abbiamo chiamato la polizia»



    Ore 12.30 di lunedì, piazza Luigi di Savoia, l’uomo col coltello vede l’autista al telefono e si allontana dal pullman, attraversando la folla di turisti, passanti, viaggiatori. Pochi secondi dopo, arrivano i poliziotti delle Volanti, pattuglie «Venezia» e «Vitruvio». L’intervento è molto rapido, e finisce con un agente accoltellato, salvato dal giubbotto antiproiettile che ha fermato la lama all’altezza della spalla destra. E col nome e il volto di quest’uomo, Saidou Mamoud Diallo, 31 anni, cittadino della Guinea, che allunga la serie di «eventi critici» in stazione Centrale nel 2017: da un centinaio di migranti che aggredì una pattuglia dell’esercito il 21 aprile (uno mise le mani sul fucile del soldato), all’attacco dell’italo-tunisino Ismail Tommaso Ben Yousef Hosni, il 18 maggio (con due coltelli ferì un poliziotto e due militari durante un controllo).

    I precedenti servono a sottolineare un aspetto fondamentale: la coltellata di Hosni al collo del militare e quella di ieri del guineano, contro il poliziotto, solo per un caso si sono fermate al «tentato omicidio». Entrambe, per violenza e per vicinanza a punti vitali, potevano uccidere (così come il colpo di pistola sparato dal terrorista di Berlino Anis Amri contro l’agente che lo controllò a Sesto il 23 dicembre 2016). Ai poliziotti, nel pomeriggio, sono arrivati i complimenti del capo della polizia, Franco Gabrielli, attraverso una telefonata al questore Marcello Cardona.

    L’arrestato, Mamadou Saidou Diallo
    L’arrestato, Mamadou Saidou Diallo

    Resta quella frase («Voglio morire per Allah») ripetuta più volte da Diallo ai poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale che lo portavano in questura. Gli accertamenti dell’antiterrorismo della Digos sono partiti immediatamente, ma per ora i segnali di una pur iniziale radicalizzazione islamista (al contrario di quel che accadde con Hosni) sono di fatto inesistenti, se si esclude quello scomposto proclama dopo l’arresto.

    E così la polizia sta lavorando soprattutto sulla storia di quest’uomo in Italia. A partire da un dato: nome e cittadinanza sono quelli che ha dichiarato quando presentò una richiesta di protezione internazionale, a Torino, che è stata poi bocciata. Negli archivi non risulta un ricorso: per questo, quando è stato controllato l’ultima volta, un paio di settimane fa a Sondrio, il questore di quella città ha firmato un «ordine di allontanamento» dal Paese (il primo passo per l’espulsione), che porta la data del 4 luglio. Ma Saidou Mamoud Diallo un documento in Italia non l’ha mai avuto, e dunque rimane ancora un «sedicente» in attesa di «compiuta identificazione». La procedura dell’Ufficio immigrazione della questura è già iniziata, per arrivare a un’espulsione quando finirà il percorso giudiziario.

    La ricostruzione degli spostamenti dell’aggressore dopo lo sbarco è dunque collegata dall’archivio delle impronte digitali prese ogni volta che è stato fermato da polizia e carabinieri. Spesso ha dato nomi diversi, almeno sette o otto, e ha precedenti per lesioni, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. Arresti e denunce. Entrato in Italia almeno un paio d’anni fa, s’è mosso in varie zone del Nord Italia, soprattutto in Piemonte, fra Torino e Cuneo. Il sacco a pelo che ieri aveva in stazione lascia presumere che vivesse soprattutto per strada. A Milano non era mai stato controllato.

    È dunque comparso lunedì per la prima volta nell’aggressione ai poliziotti, che il testimone ha raccontato così: «Mentre era davanti alla Galleria delle Carrozze, sono arrivate le Volanti. L’uomo, capito che stavano cercando lui, ha abbandonato a terra il sacco a pelo e lo zaino e ha iniziato a brandire di nuovo il coltello, fronteggiando i poliziotti. Gli agenti gli si sono avvicinati parlando pacatamente, fino a quando lui si è mosso verso di loro puntando il coltello». In quel momento un agente lo ha preso alle spalle per atterrarlo. E nella concitazione Diallo ha colpito. Sul giubbotto antiproiettile è rimasto il segno della coltellata.

    Commento del Sap Polizia:

    Dopo l’aggressione avvenuta ieri a Milano, presso la stazione Centrale, ad esprimere il proprio disappunto è Massimiliano Pirola, Segretario Provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap).
    “La Polizia è nel mirino – dice Pirola – e chi ci colpisce rischia poco”.
    L’articolo e l’intervista su Il Giornale.

    Mi trovo assolutamente e totalmente daccordo.
     
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    Milano, l’aggressore del poliziotto scarcerato con obbligo di firma «Fantasmi» in Stazione Centrale

    Lo ha deciso il gip Maria Vicidomini dopo l’interrogatorio di garanzia. Il 31enne della Guinea Saidou Mamoud Diallo aveva tentato di accoltellare un agente. È stato preso in carico dall’ufficio Immigrazione della Questura di Milano perché irregolare.

    È stato scarcerato con obbligo di firma il 31enne della Guinea Saidou Mamoud Diallo, il migrante irregolare che lunedì ha tentato di accoltellare un poliziotto in stazione Centrale. L’agente aveva riportato solo una lieve ferita alla spalla perché la lama era stata deviata dal giubbotto antiproiettile. Lo ha deciso il gip di Milano Maria Vicidomini dopo l’interrogatorio di garanzia che si è tenuto mercoledì. Il pm Paola Pirotta aveva chiesto al giudice la convalida dell’arresto e la misura cautelare in carcere per tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale. Ma per il gip Vicidomini la «condotta» del 31enne rientra nel reato di resistenza a pubblico ufficiale e «non travalica nel tentato omicidio» e la resistenza, assieme agli altri due reati contestati - il porto abusivo d’arma e le minacce aggravate - non giustifica la custodia cautelare in carcere. Il gip scrive nel provvedimento che il cumulo finale delle pene, se dovesse essere condannato, non supererebbe i due anni di carcere e quindi la condanna eventuale verrebbe sospesa. Inoltre il giovane non ha precedenti con sentenza di condanna definitiva, circostanza anche questa che gli ha consentito di evitare il carcere ipotizzando una condanna senza recidive.

    L’arresto

    La polizia era intervenuta perché l’uomo, molto agitato e armato di coltello, stavo andando in escandescenze nell’area dove si trovano i pullman che collegano la città agli scali aeroportuali. Diallo è anche indagato a piede libero per minaccia aggravata e detenzione abusiva di armi perché, prima di essere fermato, aveva inveito mostrando l’arma agli autisti di un bus navetta per l’aeroporto. Dopo l’arresto aveva pronunciato frasi farneticanti tra cui «Voglio morire per Allah», ma la Procura non ha trovato nessun riscontro su un eventuale percorso di radicalizzazione. Anche nell’interrogatorio davanti al gip, nel quale si è avvalso della facoltà di non rispondere, è apparso molto confuso.

    Fiamo alle solite !!!. :angry: :angry: :angry:
     
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    Non voglio fare il populista di turno ma mi pare evidente che stiamo diventando sempre più molli.........questo è uno dei motivi del perché gli stranieri , un certo tipo di stranieri .... ami stare in questo paese nonostante la crisi economica galoppante qui si puo fare quello che si vuole ......
     
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    Ed è proprio così Collega !.
    Una volta uno straniero mi disse all'aereporto che L'Italia è il Paradiso dei delinquenti.
    Aveva capito tutto.
     
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    Milano, poliziotto ferito in Centrale: espulso dall’Italia l’aggressore. Scortato in volo fino in Guinea

    Il Gip di Milano Maria Vicidomini, che ieri aveva scarcerato Saidou Mamoud Diallo, il 31enne migrante della Guinea che tre giorni fa ha ferito un poliziotto con un coltello mentre veniva arrestato, ha revocato la misura cautelare dell’obbligo di firma, come richiesto dall’Ufficio immigrazione della Questura, per permettere l’espulsione dell’uomo, che è avvenuta questo pomeriggio verso le 18.30. Con la misura cautelare in corso, infatti, non si sarebbe potuto procedere con l’espulsione (il provvedimento di espulsione è del 4 luglio scorso ed è firmato dal Prefetto di Sondrio).

    Speriamo di essercelo tolto dalle "Balle."
    Ma c'è ne sono tanti come lui. :angry:
     
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  7. peppe90
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    Abito a circa 4 km in linea d'aria dalla staz centrale..e che dire Milano si sta riempendo parecchio di personaggi del genere,sui vari giornali locali delle zone di Milano si leggono ogni giorno scippi e rapine questo fa riflettere parecchio.
    Ci vorrebbe la "mano dura" in questi casi e sbatterli fuori a calci nel...
    Credo che sarebbe utilissima anche la pistola taser,non capisco perché non L abbiano ancora le forze dell'ordine.
    Come ben sapevate fino a poco tempo fa facevo le consegne con lo scooter con i vari food delivery,
    Parlando con persone di colore che lavoravano per le stesse società coi vari recuperi immigrati e queste cose qua.
    Feci questa domanda "come mai hai scelto l Italia? Ti piace?"
    E lui "in Italia pui fare quello che vuoi in Francia la polizia ti picchia in Germania anche,in Spagna ho perso un dente! In Italia si sta bene"
    A voi le conclusioni
     
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    Mi sembrano avvastanza ovvie. ;)
    Troppo Buonismo !!!. :angry:
     
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7 replies since 17/7/2017, 18:22   69 views
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