I racconti dell'Ispettore

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  1. FRANCODUE
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    CONVEGNO INTERNAZIONALE
    Con intrigo spionistico incluso

    Sino a quel momento lo avevano fatto in quel di Taormina, la perla dello Ionio.
    Ma quell'anno lo si decise di farlo a Milazzo.
    Era un convegno internazionale delle forze di polizia, che vedeva la partecipazione
    di poliziotti provenienti da tutto il mondo, che dovevano dibattere per una settimana
    su di un tema specifico.
    Il tutto, sponsorizzato dal nostro Ministero dell'Interno.
    Le malelingue, alias l'appuntato Camminara, dicevano che lo avevanoorganizzato in Milazzo, siccome sul colle del promontorio del Capo, avevano (gli organizzatori) una ridente villetta ove dibattevano di temi generali ed anche di anatomia femmiile, specie il fine settimana.
    Caso era che l'Hotel ove si teneva il congresso era ubicato a soli cento metri dalla villetta in questione.
    Vedere colleghi di tutto il pianeta, mi dava l'idea delle differenze economiche delle varie polizie.
    Ben vestiti e tutti a penna, gli inglesi e gli Usa, non facevano nessun problema sul prezzo dell'albergo.
    Il collega Commissario Argentino invece, non appena saputo a quanto ammonta il soggiorno, mi guarda e mi sussurra.....
    Collega, ....non puoi trovarmi un posto più economico ?...
    Sai, devo pagarmi da me in anticipo tutta la missione, e io non tengo molto dinero...
    Capisco perfettamente collega !, Tutto il mondo è paese !., Gli rispondo.
    Alla fine dopo aver visto altri alberghi, tutti ritenuti troppo cari, lo porto alla locanda Cigno, più economica di quella non c'è nè.
    Dovrebbero pagarti loro anzichè fare pagare te per dormirci.
    Era l'anno 1987, il bombardamento di Tripoli da parte degli Usa era ancora fresco.
    Siccome c'erano anche invitati oltre agli esperti criminologhi Usa, anche poliziotti Iraniani e Libanesi e di altri paesi medio orientali ultra ortodossi, ben presto l'albergo divenne un terreno minato.
    Così, ordine di starci tutta la giornata e di seguire costantemente l'andamento.
    La conferma la ebbi, alchè, nella hall, ove mi trovavo seduto ad osservare un po' l'ambiente, intravidi l'amico dei servizi segreti.
    Lo conoscevo, siccome veniva sempre al Commissariato a prendersi la lista degli equipaggi delle navi sovietiche che portavano il grano in porto, allora era obbligatorio alle agenzie, darcene comunicazione che giravamo subito ai "servizi".
    Lasciami capire, c'è troppo affollamento in albergo, vero ?., gli dico.
    Stammi a sentire, mi dice, dobbiamo parlare, ma non qui.
    Aspetta che chiamo il collega a sostuirmi.
    In macchina, mi spiega il problema.
    Come tu sai, noi non possiamo intervenire direttamente, per cui lo dovete fare voi.
    Fare noi cosa ?, Chiedo.
    Al momento non ti posso dire nulla, ma poi ti spiegherò per bene.
    Ma non era finita li.
    Ritorno in albergo e ti trovo il Dirigente che passeggiava nervosamente
    avanti ed indietro nella hall.
    Mi vede e mi dice, La sa la novità ?.
    Quale ?.
    Gheddafi ha preteso che un suo poliziotto partecipi al convegno, e questi
    incompetenti degli organizzatori hanno accettato.
    Arriverà domani mattina.
    Il Questore ha detto che si deve identificare assolutamente.
    E come ?, Chiedo, caccio fuori il tesserino e gli chiedo i suoi documenti ?.
    Ispettore non ci scherzi, qui la cosa è seria.
    Ho parlato con gli Americani, loro non hanno nulla in contrario, anche se
    hanno fatto una faccia appena lo hanno saputo.
    Non gli dissi nulla di quello che mi aveva detto poco prima l'amico dei servizi segreti, se no gli sarebbe venuto un attacco di bile.
    Ho tovato !, Mi fa.
    Faccia il foglio di soggiorno a tutti i partecipanti, così avremo anche le complete
    generalità del libico, siccome lo faremo anche a lui.
    Ma..., gli dico proprio a tutti ?....
    A tutti !, Si ha capito bene.
    Sono stranieri no ?...
    La legge che prevede ?, che devono avere il permesso di soggiorno per stare in Italia !.
    Quindi parli con lappuntato dell'amministrativa e si organizzi.
    Domani mattina cominci a redigerli.
    Per la sera devono essere tutti pronti e mandati di corsa in Questura.
    Capirai, pensavo, sai che faccia che faranno i colleghi internazionali appena lo sapranno.
    Intanto mi avvicina l'appuntato che fa la Digos e che mi assiste.
    Che voleva ?, mi chiede.
    Chi il Dottore ?, Appena adesso, sai che rogna che mi ha mollato !.
    No Lui, l'amico dei servizi !.
    E tu che ne sai ?....
    E' arrivata una riservata in dappia busta sigillata completa di Nos (Nulla Osta Sicurezza ndr.)
    E allora ?....Chiedo.
    Siccome prima l'ho vista allontanarsi con lui, ho associato la cosa.
    Certo che in questo Paese, i segreti hanno davvero le gambe corte, pensai.
    Mario, gli dissi, non tenermi sulle spine e dimmi di che si tratta.
    Non lo so, pensavo che fosse il caso di farla leggere prima al Dottore e Dirigente.
    Si, ma non adesso, se non gli fai venire l'itterite.
    Più tardi, quando torna in Ufificio e si calma.
    Intanto chiamo l'appuntato dell'amministrativa.
    Antonio, gli dico.
    Prepara subito cinquantacinque fogli di soggiorno, precompilali in Ufficio e domani mattina salì su qui in albergo con gli stessi.
    Porta tutti i timbri.
    Ispettore si sente bene ?, mi chiede.
    Benissimo !, gli rispondo.
    La mattina dopo appena arrivo al Commissariato, trovo due camionette del
    Reparto Celere, proprio davanti alla porta, con annessi Celerini.
    Che cosa succede ?, Chiedo al piantone...
    E' aririvata anche la cavalleria ?.
    No Ispettore, mi risponde, sono del Reparto Celere di Roma.
    Siccome sono aggregati qui a Messina per il maxiprocesso Peloritana,
    quando il processo è in pausa, il signor Questore ha pensato bene di spedirli
    qui in provincia.
    Sa, con tutti i colleghi internazionali che ci sono per ora in giro, avrà pensato
    che un po' di Polizia in più della solita volante non guasta.
    Ed ha pensato proprio bene !, Taglio corto.
    Non appena entro nel mio Ufficio, chi ti trovo seduto ad aspettarmi?.
    L'amico dei servizi segreti, con un altro suo collega dalla faccia più ancora
    spiona della sua.
    Novità ?, Chiedo.
    Qua possiamo parlare, mi dice.
    Beh, allora, sono pronto per le rivelazioni ?, Chiedo.
    Non ci scherzare, mi risponde.
    La Presidenza del Consiglio ci sta martellando di telefonate, (meno male che allora i telefonini ancora non c'erano) è ora di organizzarsi.
    Ma posso sapere almeno e finalmente di che cosa si tratta ?.
    Allora, i poliziotti Iraniani al congresso, in realtà sono delle spie, inviate qui
    per consegnare dell'importante materiale di propaganda a degli studenti universitari che studiano medicina a Messina, del loro stesso paese.
    Questo materiale consiste in delle video cassette ove lo stesso Khomeini compare
    in persona ed incita a delle azioni eclatanti.
    Dobbiamo a tutti i costi metterci le mani sopra.
    Queste cassette da qui, gireranno poi per tutta l'Europa.
    Minchia !, è l'unca parola che mi viene al momento.
    Noi non possiamo intervenire direttamente, però abbiamo preso una camera in albergo.
    Non appena sapremo che la consegna è avvenuta, ti informerò subito e tu intervieni a sequestrargliela.
    E come ?, chiedo.
    Questo lo organizzi tu ed il tuo capo.
    Lo avete informato il Dirigente ?.
    Si ! , mi dice, aveva già ricevuto una riservata da parte del Ministero per mettersi a disposizione nostra.
    La famosa doppia busta dell'appuntato della Digos di ieri sera, penso tra me.
    Mi ha detto che devi collaborare con noi a pieno regime.
    Daccordo, taglio corto, fammi sapere quando devo intervenire e lo farò.
    Finisco di salutarlo che arriva l'appuntato della Digos.
    Ispettore....
    Lo so, lo So, Mario !. Gli dico anticipandolo.
    Non appena ci diranno di agire, tieniti pronto.
    Finisco con lui ed arriva l'altro appuntato, quello dell'Amministrativa.
    Ispettore, io i fogli di soggiorno c'è li ho pronti, vogliamo andare ?.
    Andiamo Antonio !., gli dico., saliamo su in albergo è mettiamoci al lavoro.
    Dobbiamo finire entro stasera, Allah permettendo.
    Allah chi ?...Chiede lui.
    Nulla !, Futtitinni a quello che dico, pensavo solo tra me e me, gli rispondo.
    Ma stiamo a scherzare ?.
    Mi dice l'avvocato principe del foro di Catania che organizza il convegno.
    Che novità è questa ?...
    In Passato non è stato mai fatto !.
    Il passato è passato avvocato !., Rispondo.
    Ordine della Questura, dobbiamo compilare il foglio di soggiorno a tutti i
    partecipanti stranieri, tutto qua.
    Anzi, durante la riunione di stamattina annunci la cosa e dica di portare a ciascuno
    di loro due fotografie ed il passaporto.
    Poi vado dal recezionere, gli dico dove possiamo metterci, mi dice Qua va bene ?..
    Una nicchia accanto al suo bancone di recezione.
    Benissimo !., posiamo tutto e formiamo praticamente una postazione di Ufficio Stranieri mobile nel giro di dieci minuti.
    Tieniti a disposizione, gli dico.
    Mi serve un interprete.
    A disposizione ispettore !, mi dice.
    Appena finisce la riunione, arrivano tutti.
    Hanno certe facce.
    Eschedatura !, Dice a voce alta un collega sud americano.
    Signori !, dico, Ehi ?, Calma !.
    E' legge italiana che ogni straniero debba munirsi di foglio di soggiorno.
    Voi tutti siete colleghi nostri, date l'esempio e collaborate con noi !.
    Dico al recezionere, Traduci tutto in Inglese, Francese e se lo sai anche in Arabo !.
    L'Arabo non lo so, mi risponde.
    Fa niente, Vai lo stesso !.
    Dopo la seconda traduzione del mio invito, si sente un brusio.
    Poi si calmano e si mettono disciplinarmente in fila.
    Era andata !.
    Dopo un po' arriva lui, l'amico Libico.
    Educatissimo ci da le foto ed il passaporto.
    Non appena compilato prendo il suo foglio di soggiorno gli rilascio la sua copia e dopo che lui se nè andato prendo la nostra e me la metto in tasca.
    Appuntato, può continuare da solo ?.
    Sono maggiorenne ispettore, mi risponde.
    Bene, Antonio, scusami, ormai il più è fatto, questo foglio lo porto al Commissariato siccome deve partire subitissimo per la Questura !.
    Tranquillo ispettore, qui me la vedo io.
    Al Commissariato, il Dirigente è seduto sulla sua poltrona da Primo Dirigente. Accanto a lui, seduto c'è l'amico dei servizi segreti.
    Gli porgo il foglio di soggiorno del Libico.
    Complimenti ispettore, ha fatto un buon lavoro.
    Minchia, penso tra me, il "dottore" mi fece i complimenti, meglio prendo l'ombrello che tra poco pioverà !.
    L'amico dei servizi mi guarda e mi dice.
    Niente ancora, ma tieniti pronto, mancano solo due giorni alla fine del congresso, ormai la consegna dei documenti sarà immenente.
    Tranquillo James, gli rispondo.
    Solo, fammelo sapere in tempo utile per organizzarmi, sai, non mi piacciono le improvvisazioni !.
    Ed infatti "James", alias il Bond dei Peloritani, mi acchiappa sul più bello.
    Ma andiamo per ordine.
    Il Questore Salerno è il nostro rappresentante al congresso, è nella riserva al Ministero dell'Interno.
    Soffre come una bestia, lui un operativo ex Dirigente di Squadre Mobili,ora seduto in una oscura scrivania a scaldare la sedia, ruolo in cui proprio non ci si vede.
    Lo sbattano a rappresentare la Polizia in tutti questi congressi che per lui sono solo assurdi.
    Siamo seduti nella hall e mi racconta la sua storia.
    Era Questore ad Ascoli Piceno, viene promosso al nostro nucleo alla Camera dei Deputati, il tempo di partire da Ascoli per andare a Roma, ed al suo arrivo nella capitale vi ci trova seduto un altro al suo posto.
    Che era successo ?, l'allora Presidentessa della Camera, Leonida alias Nilde, comunista incallita, non lo gradiva e così vi ci aveva messo un altro al posto suo, essendo sospettato di avere idee fascistoidi.
    Lui, Ciro Salerno, spedito di gran corsa alla riserva Ministeriale, dove vanno gli alti funzionari che sono senza incarico, a reimpire delle stanze che sono vuote.
    Soffriva terribilmente e lo si toccava per mano.
    Penso tra me, non solo noi piccoli esseri siamo dei numeri stampati su di un tesserino di plastica, ma anche loro, le grosse divinità, non scherzano mica ad essere maltrattati, da degli dei più grandi ancora di loro.
    Ispettò, mi dice, dobbiamo redigere la relazione finale del gruppo di lingua Italiana, penso la voglia stilare il dottor Lanzafame, (ndr. un altro nostro rappresentante Magistrato del Consiglio Superiore ) visto il suo altissimo grado.
    Ma penso che sia più impegnato con le guaglioncelle del dipartimento americano.
    Sa, lo visto uscire poco fa con due biondone mozzafiato.
    L'Occhio del vecchio sbirro !, Pensai.
    Commendatore, gli dico, un congresso alla fine poi è monotono, ci si deve svagare un poco, non trova ?...
    Ispettore, io mi svago solo risolvendo i casi di omicidio !.
    Commendatore, ognuno vince la monotonia a modo suo !.
    Ispettò, nel caso la relazione la debba fare io, me la darebbe una mano ?..
    Sa, sono sena mezzi qui, non tengo neppure la macchina da scrivere.
    A disposizione, rispondo, il mio Ufficio al Commissariato è tutto suo, nel caso servisse.
    La ringrazio molto.
    Ho appena finito di congedarmi da lui, che arriva "James".
    Franco, La consegna l'hanno fatta.
    Agisci subito, sono ancora in camera, gli studenti tra poco se ne torneranno a Messina, vedi di bloccarli e trovare il materiale.
    Mario !, Chiamo l'appuntato della Digos.
    Ci sono i ragazzi del reparto celere in giro ?....
    Si, Ispettore, mi risponde.
    Digli di mettersi subito in Marina Garibaldi, (ndr.la strada lungomare centrale di Milazzo) dovranno passare per forza da li, digli di fare subito un posto di blocco, noi stiamo arrivando, aspettami in macchina.
    James mi tira per un braccio.
    Ferma tutte le macchine, non fare capire che cerchiamo solo loro !.
    James, ho detto di fare un posto di blocco !.
    Posto di blocco vuol dire fermare macchine ed identificare e perquisire gli occupanti di tutte le nazioni, non solo di quelle arabe !....
    La macchina da fermare L'amico James, me l'aveva segnalata, era una ford fiesta bianca con quattro giovani a bordo.
    Arrivo giusto giusto in tempo in Marina Garibaldi, i ragazzi del reparto sono già piazzati con la nostra volante in ausilio.
    L'Agente della volante mi vede arrivare e mi chiede.
    Ispettore !, che minchia di novità è questa ?...
    Un posto di blocco in pieno centro ?.
    Chi dobbiamo fermare, quelli che vengono qui a passeggiare ?.
    Gino, rispondo, quante volte te lo devo dire ?...
    Teorema Vaiella (dal nome del suo autore, mio dirigente alla mobile di Genova).
    L'Agente, carriera esecutiva, non può ne pensare ne parlare.
    Il Sottufficiale, carriera intermedia, può pensare ma non può parlare.
    Il Funzionario, carriera direttiva, può pensare e può parlare.
    Mi Capisti ?, quindi esegui e non rompere.
    Mario, mi tira per la giacca.
    Eccola, sta arrivando, la Ford Fiesta !.
    Acchiappo, il celerino con la paletta, Ferma quella Ford !, gli dico, e pure quella Opel che c'i sta dietro.
    Questo per non dare nell'occhio e per non far capire che cerchiamo solo loro.
    L'auto si arresta e scendono tutti e quattro i giovani.
    Perquisiamo !, dico.
    Gira e gira, non salta fuori nulla.
    Altra tirata per la giacca.
    E' James, che fingendosi un comune cittadino, mi urla !.
    Agente !, Devo fare una denuncia !.
    Mi ascolti !, mi hanno rubato nella mia auto...
    Mi giro e gli dico, venga pure in auto e mi riferisca con calma !.
    Mi ha fatto sordo di un orecchio.
    Ora siamo soli, dì pure....
    Il vano della ruota di scorta !, mi dice veloce...
    Faglielo aprire !.
    La roba sta lì.
    Va beme Va bene, vado subito.
    Più tardi passi dal Commissariato è stileremo formale denuncia !.
    Adesso, come vede, sono un poco impegnato, se ne vada !, e lo congedo.
    E la roba era davvero li !.
    Video cassette fresche fresche e volantini vari.
    Noi non facciamo nulla di male, capo !.
    Mi dice uno di loro, dalla lunga barba incolta.
    Questo lo vedremo, gli dico.
    Adesso favorite in Commissariato, che ci sono degli amici che devono farvi un mucchio di domande.
    Quella sera, il telefono suonava così tanto che stava per fondere la linea.
    Complimenti al Questore, Ideatore del servizio, complimenti al Dottore Dirigente del Commissariato, fedele esecutore dei suoi ordini....
    Io e Mario ci guardavamo in faccia come due che si trovavano li solo per puro caso.
    James era al settimo cielo, era incollato al telefono con la Presidenza del Consiglio ove illustrava la brillante operazione da lui condotta.
    Alla fine, mi stringe la mano e mi saluta.
    Ciao, ci vediamo alla prossima nave sovietica !.
    Stami bene !, Gli rispondo.
    C'ero abituato, non ci facevo più neppure caso.
    Torno in albergo, e ti trovo il Questore Salerno che mi aspetta proprio davanti alla porta.
    Ispettò !, Mannaggia a morti mannaggia !.
    Lanzafame se na già iuto, disse di avere improrogabili impegni a Roma !.
    Tocca a noi di fà a relazione !.
    Commendatore, a sua disposizione.
    La serata ancora è solo all'inizio, andiamo pure !.

    Fine della storia.
     
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269 replies since 14/11/2013, 21:09   10108 views
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